RAPPERSWIL – AMBRÌ
0-4
(0-3, 0-1, 0-0)
Note: Diners Club Arena, 4’323 spettatori. Arbitri Eichmann, Wehrli; Bürgi, Kohler
Penalità: Rapperswil 4×2′, Ambrì 5×2′
AMBRÌ – Meglio di così non poteva andare. L’Ambrì Piotta ha conquistato a Rapperswil una vittoria fondamentale, e lo ha fatto addirittura senza nemmeno sudare troppo, al cospetto di una formazione sangallese spenta, priva di idee a lasciata orfana di spunti decisivi dai suoi uomini migliori.
I biancoblù si sono invece resi protagonisti di una partita in trasferta da manuale, portandosi in vantaggio, respingendo gli attacchi avversari per poi punire con grande cinismo, ed infine controllando senza affanni il risultato.
Dopo tre partite estremamente equilibrate e combattute, ci si poteva aspettare ben altro dalla quarta sfida, ma lo spirito battagliero del Rapperswil è stato immediatamente placato da un inizio micidiale degli uomini di Pelletier, capaci di sfruttare un inizio di gara piuttosto blando per sbloccare il risultato con Aucoin, che come in gara 2 ha trovato la via del gol grazie ad una bella iniziativa personale.
L’Ambrì – in pista con una formazione inalterata, salvo l’innesto di O’Byrne per l’infortunato Bouillon (anca) – ha capito il momento di “vuoto” dei Lakers, soprattutto a livello emotivo, e nel giro di pochi secondi è arrivata l’asta colpita da Duca. Poco male però, perché al 13’41 Pestoni ha sfoderato una strepitosa azione personale grazie ad una progressione impressionante, che gli ha permesso di lasciar partire un polsino imparabile per Wolf.
Ad imitarlo soli 54 secondi dopo è stato Christian Stucki, decisamente tra i migliori biancoblù in questi playout e premiato con un gol meritatissimo, che ha permesso all’Ambrì di ipotecare addirittura l’incontro e costretto Eldebrink a chiamare il timeout, scelta questa che non ha portato però a nulla.
Capaci di controllare il gioco perfettamente e di chiudere ogni spazio davanti a Zurkirchen – finalmente la difesa si è mossa bene e si è chiusa la maggior parte delle volte in maniera corretta a difesa del portiere – il Rapperswil ha praticamente rinunciato a trovare una soluzione per riaprire l’incontro, balbettando hockey sino al 60esimo e subendo l’autorità di un Ambrì calmo e mai in affanno.
Peccato non aver trovato addirittura il 4-0 nel finale di primo periodo, quando Giroux ha avuto un’ottima opportunità a tu-per-tu con Wolf. Questo ha permesso al Rapperswil – o perlomeno ai suoi tifosi – di credere di poter riaprire il match grazie al powerplay, in regular season addirittura tra i migliori del torneo.
Danielsson e compagni non hanno però mai ingranato veramente, ed il solo reale rischio corso dell’Ambrì è stato in occasione di un disco perso malamente da Trunz sulla blu in powerplay, che ha innescato un contropiede evitabile.
In superiorità numerica il Rapperswil non ha invece saputo combinare granché e, anzi, gli special team non sono riusciti nemmeno a generare un momentum favorevole per la truppa di Eldebrink, questo nemmeno quando Dostoinov si è visto punito con un 2+2 a metà partita.
Poco prima l’attaccante russo aveva però trovato il 4-0 grazie ad una bella azione, alimentata da Schlagenhauf – da elogiare il suo passaggio dopo aver attirato su di se un difensore – e conclusa dal numero 26 con una bella finta. A quel punto eravamo al 29’22, ma di quanto successo da lì alla terza sirena, veramente poco è degno di menzione.
L’Ambrì come detto ha controllato con ordine ed ha permesso a Zurkirchen di conquistare uno shutout guadagnato comunque con ben 39 parate, di cui però non tantissime veramente difficoltose. L’osservazione non toglie credito al portiere (autore comunque di un’ottima prova), ma va ad elogiare il suoi compagni di movimento, che gli hanno permesso di vivere finalmente una serata meno infuocata del previsto… E per un portiere dell’Ambrì – chiedere anche a Masalskis per conferma – questa è una piccola, grande notizia.
Buono l’innesto di O’Byrne, che non è stato chiamato ad usare il fisico per regolare eventuali “conti in sospeso” sul ghiaccio, dato che da quel punto di vista il match non ha avuto molto da offrire, soprattutto se comparato alle tre precedenti sfide. Si è comunque sentita la sua presenza davanti alla porta, che ha contribuito a spazzare qualche disco rimasto pericolosamente nello slot.
All’Ambrì va naturalmente benissimo così. Si torna ora in Ticino con la serie sul 3-1 e che può essere chiusa già giovedì sera alla Valascia. I tre match ball a disposizione non devono però ingannare, perché l’inerzia di una partita e di un’intera serie può cambiare molto velocemente.
Nulla è ancora fatto ed il Rapperswil è tutt’altro che battuto e, anzi, arriverà probabilmente alla Valascia con l’intenzione di restituire il favore ai biancoblù. A Pelletier e la sua squadra va ora chiesta un’ultima partita giocata con cognizione di causa, ordine e carica agonistica, prima di poter finalmente mandare agli archivi la salvezza.