AMBRÌ – RAPPERSWIL
4-3
(1-1, 2-2, 0-0; 0-0)
Note: Valascia, 5’372 spettatori. Arbitri Mollard, Stricker; Kovacs, Progin
Penalità: Ambrì 4×2′, Rapperswil 6×2′
AMBRÌ – Intensa, combattuta, eccitante ed infine vincente. Sono questi gli elementi che hanno contraddistinto il match dell’Ambrì Piotta, giocato dai biancoblù in maniera più costante ed esuberante rispetto alle recenti uscite, anche se la prestazione è stata macchiata da alcuni errori grossolani che hanno impedito alla truppa di Pelletier di chiudere il match nei 60 minuti.
Alla fine ciò che conta è però solamente il risultato, e l’Ambrì sabato sera si è guadagnato una pacca sulla spalla per aver trovato il modo di piegare un Rapperswil maledettamente determinato e combattivo, spesso anche oltre i limiti del lecito. I vari Danielsson, Hächler e compagnia hanno infatti fatto di tutto per far saltare i nervi ai locali e guadagnarsi qualche powerplay, ma questa volta il boxplay biancoblù è stato perfetto.
In pista con la stessa formazione vista all’opera sabato a Rapperswil – con l’eccezione del rientro di Kobach per l’infortunato Gautschi, e l’impiego di Lhotak come 13esimo attaccante – i biancoblù sono finalmente riusciti ad imporre il proprio gioco per fette importanti di partita, dopo aver subito per lunghi tratti l’incedere sangallese in gara 1 e 2.
In definitiva i Lakers hanno messo realmente sotto l’Ambrì solamente nelle primissime battute di partita e per una decina di minuti abbondanti nell’overtime, ma per il resto della contesa i leventinesi si sono fatti preferire… A volte nettamente – come nel secondo tempo – altre volte in maniera più lieve, ma comunque proponendo un gioco offensivo più costante e lineare.
Agli uomini di Pelletier ci è però voluto lo “scossone” di un gol prima di iniziare a giocare sul serio. La rete di apertura di Sieber dopo 3’10 – arrivata su rebound dopo tiro di Danielsson non spazzato da Bouillon – ha saputo suonare la sveglia, culminata nel pareggio firmato da Adam Hall.
Dopo quasi un mese di attesa l’americano ha così ritrovato la rete, tornando sabato sera a proporre il gioco che lo aveva reso tanto efficace nel corso della regular season, ma che aveva parso dimenticare in questi playout, giocati sino a quel momento con meno personalità del previsto. L’ex Flyers sabato ha invece saputo trascinare i suoi, segnando complessivamente due reti – e un rigore – incassando colpi e distribuendone altrettanti.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è fatto apprezzare anche Lauper, fondamentale nell’azione dell’1-1 con un disco recuperato alle assi, ed in questi playout tra i più costanti dei suoi a livello d’impegno e intensità di gioco. Una lode in questo senso va fatta assolutamente anche a Stucki che, nonostante la stazza, ha fegato e cuore da vendere. Ma andiamo con ordine.
Il periodo centrale si è aperto con la ghiottissima occasione di giocare per 1’43 in doppia superiorità numerica, ed ancora Adam Hall ha timbrato il cartellino in una delle fasi chiave dell’incontro. L’Ambrì sabato ha però “bilanciato” tante buone iniziative in fase offensiva con monumentali disattenzioni in retrovia, pagate puntualmente a carissimo prezzo.
Dopo un paio di minuti è così arrivato il pareggio di Kuonen, mentre il nuovo vantaggio di Giroux al 38’57 – secondo gol in powerplay della serata, propiziato da un grande assist di Pestoni nonostante una carica avversaria – è stato nuovamente annullato dal punto di Rizzello, caduto appena 21 secondi dopo.
La rete del 3-3 avrebbe potuto fare davvero male ai biancoblù: arrivata appena dopo aver ritrovato il vantaggio, a soli 42 secondi dalla sirena e per giunta mentre si giostrava in powerplay. Negli spogliatoi l’Ambrì si è invece compattato ed anche nel terzo tempo è stato in grado di costruirsi diverse occasioni importanti, che si sono aggiunte al palo pieno colpito da Duca nel periodo centrale (sull’altro fronte aveva invece scomodato i ferri Rizzello).
Adam Hall ed Alexandre Giroux si sono poi confermati gli eroi di serata realizzando i loro rigori, mentre sull’altro fronte Zurkirchen ha abbassato la saracinesca ed ha condotto in porto nuovamente un’ottima partita.
Non sempre convincente invece Aucoin, che unisce una grandissima volontà ad altrettanta imprecisione. La voglia di far bene non gli può essere negata, ma purtroppo la mancanza di precisione è ancora una lacuna difficile da colmare… Ed infatti spesso Pestoni e Giroux finiscono per duettare tra di loro.
Poco utilizzato invece Lhotak, con un paio di cambi nel primo tempo e praticamente nessuno in quello centrale. Nel terzo ha poi giostrato in alcune occasioni al posto di Steiner o Lauper, ma senza continuità è difficile che il ragazzo possa esprimersi al meglio.
Si è reso protagonista di un’ottima partita Sidler, ed anche Zgraggen ha saputo dare impulsi interessanti, anche se a volte uniti a qualche disattenzione difensiva di troppo. Ne è un esempio il 2-contro-1 concesso durante l’overtime in combutta con Kobach, che ha fatto trattenere i fiato ai 5’372 della Valascia.
Con la serie sul 2-1 la pressione torna ora sul Rapperswil. I ragazzi di Eldebrink si sono confermati anche sabato nervosi e propensi al gioco sporco, impostazione che a volte è in grado di mettere in difficoltà l’Ambrì e di generare pericolosissimi powerplay sangallesi. In questo senso potrebbe tornare d’attualità l’opzione rappresentata da O’Byrne per l’incontro di martedì.
L’Ambrì non ha giocato una partita perfetta, ma ha portato sul ghiaccio un’intensità consona con l’importanza della contesa, fattore questo decisamente non scontato visti i diversi precedenti in campionato. Se i biancoblù sapranno combattere con lo stesso vigore e limitare gli errori individuali, martedì sera potrebbero anche riuscire a ripetersi.
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