RAPPERSWIL – AMBRÌ
3-2
(0-1, 2-1, 1-0)
Note: Diners Club Arena, 4’511 spettatori. Arbitri Koch, Wiegand; Bürgi, Kohler
Penalità: Rapperswil 6×2′ + 1×5′ + 1×20′, Ambrì 5×2′ + 1×5′ + 1×20′ + 1xrigore
RAPPERSWIL – L’Ambrì Piotta questa volta non l’ha scampata. A differenza della prima uscita, in terra sangallese ai biancoblù non è bastato giocare solo a tratti per piegare un Rapperswil più propositivo e determinato, capace di imporsi per 3-2 e di impattare così la serie sull’1-1.
In pista con la stessa identica formazione che a stento si era imposta in gara 1, l’Ambrì è stato per lunghi tratti tenuto in partita da un ottimo Zurkirchen che, a partire dai primissimi istanti di gioco, ha parato tutto il “parabile” ed ha concesso l’opportunità ai suoi compagni di “prendere tempo” trovare le necessarie contromisure alle avanzate locali.
Il gol al 6’32 di Aucoin – non segnava da metà dicembre – grazie ad una bella azione personale aveva potuto illudere che l’impostazione data al match avrebbe dato i suoi frutti, questo nonostante l’Ambrì avesse trovato il gol sostanzialmente al primo tiro in porta dopo aver passato i primi 6-7 minuti in trincea.
I leventinesi hanno poi vissuto immediatamente dopo il gol il loro miglior momento della partita, quando hanno sfiorato a ripetizione la rete del raddoppio con i vari Giroux, Pestoni e Lüthi, ma in quei frangenti è mancata la necessaria freddezza e precisione per trovare un 2-0 che sarebbe stato preziosissimo.
Nel frattempo sull’altro fronte Zurkirchen aveva anche parato un rigore al cospetto di Kuonen e provocato da Aucoin, reo di aver spinto intenzionalmente un bastone restato sul ghiaccio per disturbare il controllo del disco di un avversario.
Le basi per fare bene al termine dei primi 20 minuti c’erano comunque tutte, a patto che l’Ambrì fosse riuscito a dare un deciso giro di vite al suo gioco, passando più tempo nel terzo offensivo ed evitando di sottoporre Zurkirchen ad una nuova “sassaiola”. Per il resto dell’incontro, però, i biancoblù non sono più riusciti a dare l’impressione di essere in controllo degli eventi, reagendo a quanto dettato dal Rapperswil piuttosto che tentare di imporre il proprio gioco.
L’inizio di secondo tempo e quello del terzo sono nuovamente appartenuti ai Lakers, che stanno dimostrando di saper sfruttare le difficoltà dell’Ambrì nell’entrare immediatamente nel ritmo. Alla prima occasione il powerplay del Rapperswil si è poi confermato micidiale, con Danielsson che ha insaccato dopo che un tiro di Walser era stato ribattuto con il corpo da Birbaum. Rete forse un po’ fortunosa, ma decisamente meritata.
I leventinesi sono però riusciti a reagire abbastanza bene alla prima segnatura locale, guadagnandosi una fase di 5-contro-3 per oltre un minuto di gioco. Il powerplay purtroppo continua a concentrare le sue occasioni da rete sul bastone di Giroux – fattore che lo rende estremamente prevedibile – ma fortunatamente Steiner al 34’20 è riuscito in qualche modo ad insaccare, dopo che Chavaillaz aveva colpito in pieno il palo un attimo prima.
Immediata e psicologicamente difficile da digerire la reazione dei Lakers, con capitan Hürlimann che ha deviato in maniera decisiva un disco nello slot al 35’28, regalando il pareggio ai suoi e dando l’immediata sensazione che il gol successivo sarebbe stato quello decisivo.
E così è stato. Il terzo tempo è appartenuto quasi completamente al Rapperswil, grazie anche a due penalità consecutive commesse dai biancoblù, la prima decisamente ingenua di Aucoin, punito per aver aiutato Zurkirchen a recuperare il suo bastone.
Nel frangente il fortino eretto davanti a Zurkirchen ha retto, ma nulla ha potuto nei confronti del bel tiro di polso dell’ex Pedretti, che a dieci minuti dalla terza sirena ha trovato la giocata decisiva.
Nulla di particolare da segnalare nel finale, se non una bagarre che ha visto coinvolti Steiner e Rizzello, entrambi puniti con una penalità di partita. L’Ambrì può in parte recriminare per non aver sfruttato alcune ghiotte occasioni, specialmente nel primo tempo, ma in definitiva ha fornito una prestazione troppo imprecisa e senza la necessaria intensità per battere un avversario che presenta comunque un gioco modesto, ma che è capace di pattinare e tirare di più (addirittura 50-25 il bilancio dei tiri).
Difficile andare ad individuare le cause che al momento impediscono all’Ambrì di giocare in maniera costante. I biancoblù sull’arco dei due incontri hanno lasciato veramente per troppo tempo l’iniziativa al Rapperswil, impiegando importanti risorse nel difendersi che poi vengono a mancare sul fronte offensivo.
Non da escludere che si possano mescolare un po’ le carte, inserendo ad esempio un Lhotak ancora in sovrannumero e che potrebbe dare un contributo interessante. Nuovamente frustrante la prestazione di Aucoin che, oltre al gol, ha combinato poco e male, provocando anche due penalità assolutamente evitabili. Starà però a Pelletier valutare le prestazioni dei singoli e, eventualmente, scegliere di mandare in pista uno dei diversi elementi in sovrannumero.
Ciò che però è certo è che la pressione ora torna sulle spalle dell’Ambrì, che sabato sarà chiamato ad affrontare una partita assolutamente da non perdere. E da giocare per 60 minuti.