RAPPERSWIL – AMBRÌ
4-3
(1-0, 2-1, 1-2)
Note: Diners Club Arena, 3’622 spettatori. Arbitri Massy, Wiegand; Bürgi, Progin
Penalità: Rapperswil 3×2′, Ambrì 5×2′
RAPPERSWIL – Era una partita che per la classifica non contava nulla, e per buona parte Ambrì Piotta e Rapperswil l’hanno affrontata come tale. Alla fine ad imporsi sono stati i sangallesi, mentre i biancoblù hanno incassato la quarta sconfitta consecutiva di questi playout, dato che però da martedì non conterà più.
Le due squadre hanno deciso di affrontare la sfida in maniera diametralmente opposta, con Pelletier che ha lasciato a riposo diverse pedine importanti – Pestoni, Hall, Giroux, Gautschi e Chavaillaz, oltre agli infortunati Grassi, Fuchs e Kobach – mentre Eldebrink ha preferito mandare in pista praticamente la sua formazione migliore, “frenata” comunque da diversi infortuni.
Ne è così scaturito un match da non catalogare propriamente come “amichevole”, ma che sicuramente non ha nulla a che vedere con quanto ci aspetta a partire da martedì. L’incontro ha oscillato tra il ritmo blando ed alcune fiammate anche interessanti, deciso in definitiva dai troppi errori in fase offensiva degli uomini di punta biancoblù e da alcuni svarioni difensivi, che hanno favorito le reti locali.
Abbastanza eloquenti le diverse occasioni mancate dai vari Aucoin, Steiner o Dostoinov, che ancora una volta hanno tradito le aspettative e mancato complessivamente almeno 4-5 gol che sembravano già fatti.
In difesa si è invece rivisto Bouillon, rientrato dall’infortunio, schierato in una difesa che ha evidenziato anche la presenza di O’Byrne e soprattutto del 19enne Dylan Giannini, al debutto in NLA ma che avevamo già visto all’opera in Coppa Svizzera contro il Kloten.
Il giovane ha destato davvero un’ottima impressione, anche grazie ad un minutaggio decisamente maggiore rispetto a quello di cui aveva potuto usufruire Misha Moor. Giannini si è dimostrato propositivo, attivo e con una personalità già sviluppata, che gli ha permesso di reagire anche a qualche errore con delle ottime iniziative.
Si è comportato un po’ meglio di quanto ci ricordavamo anche Bouillon, che è riuscito a limitare i suoi errori e a dare qualche impulso positivo con alcuni tiri pericolosi verso Wolf e con una bagarre con Murray nel primo tempo che ha acceso una partita sino a quel momento davvero opaca.
La serata era iniziata in salita per l’Ambrì, che dopo soli 4 minuti ha dovuto incassare il gol di Sataric, abile nello sfruttare un cambio sbagliato degli ospiti. I biancoblù hanno poi dovuto attendere i primi secondi del periodo centrale per sbloccarsi, con Lauper che con un po’ di fortuna ha finalmente trovato un gol dopo addirittura 189 minuti andati “in bianco”, record questo che rappresenta il peggiore nell’intera storia del club.
Il Rapperswil ha però reagito ricordando a tutti di avere uno dei migliori powerplay dell’intera NLA, e con Johansson si è riportato immediatamente in vantaggio. Gli special teams dei leventinesi sono invece stati di difficile valutazione, data l’assenza di troppi uomini fondamentali.
Il periodo centrale è così stato contraddistinto da un Ambrì che ha provato a spingere maggiormente, ma è stato tradito dai suoi uomini che sulla carta avrebbero il compito di insaccare al momento buono. Aucoin ha sbagliato solo davanti a Wolf, mentre Steiner non è riuscito a segnare con il portiere locale oramai fuori causa. Ancora più clamoroso l’errore di Dostoinov nel finale di tempo, che ha sparato altissimo a porta praticamente sguarnita.
Nel frattempo, al 38’21, Hächler aveva trovato la sua prima rete stagionale grazie ad un tiro di polso da posizione ideale, azione che ha nuovamente evidenziato una difesa leventinese messa malamente in pista e completamente sbilanciata da un lato della pista… Errori questi puramente tattici e di organizzazione, che non sono influenzati dalle assenze e che dovranno assolutamente essere evitati nelle prossime uscite.
Sicuramente positiva però la reazione nel finale, che ha visto l’Ambrì ottenere due gol, reagendo così al provvisorio 4-1 firmato da Danielsson, nuovamente in powerplay. La seconda segnatura ospite è stata propiziata da un’ottima azione imbastita da Duca e Schlagenhauf, e conclusa con successo da Poudrier, mentre nel finale Trunz ha azzeccato un polsino velenoso valso il 4-3.
Archiviata questa “partitella”, l’Ambrì deve ora pensare a fare sul serio immediatamente martedì, quando ci vorrà una vittoria per non perdere sin dall’inizio il vantaggio casalingo. La speranza è che i giocatori lasciati a riposo possano dare qualcosa in più rispetto al recente passato, mentre tra chi è sceso in pista meritano una nota di merito sicuramente Lauper, Stucki, Forget e Lhotak, oltre al già citato Giannini.
Giusta infine la scelta di schierare Zurkirchen, che anche sabato sera ha dovuto scrollarsi di dosso un po’ di ruggine prima di prendere il ritmo, ma che pare sulla buona strada per affrontare la serie al meglio.
L’Ambrì ora è chiamato a compattarsi e a dare davvero il massimo sin dall’inizio. I tempi per le parole e per i buoni propositi ora sono finiti. Adesso bisogna vincere.
[poll id=”58″]