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Ambrì Piotta

L’Ambrì reagisce ma perde all’ultimo secondo, Aucoin KO

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BERNA – AMBRÌ

4-3

(1-2, 2-0, 1-1)

Reti: 2’20 Steiner (Lauper, Zgraggen) 0-1, 2’42 Lhotak (Dostoinov) 0-2, 15’55 Plüss (Berger, Gragnani) 1-2, Loichat (Plüss, Furrer) 2-2, 27’12 Plüss (Gragnani, Berger) 3-2, 43’46 Steiner (Bianchi) 3-3, 59’59 Gardner (Plüss, Blum) 4-3

Note: PostFinance Arena, 16’661 spettatori. Arbitri Eichmann, Prugger; Fluri, Borga
Penalità: Berna 2×2′, Ambrì 3×2′ + 1×10′

BERNA – A Berna si è visto un Ambrì che ha reagito, lottato e che ha dato tutto quello che aveva per cercare di strappare un risultato utile alla capolista. Tutto ciò che è rimasto dopo 59 minuti e 59 secondi di gioco, però, è solamente un grande vuoto.

In una partita caratterizzata da un ottimo primo tempo, un periodo centrale decisamente meno brillante, ed una terza frazione giocata con grande agonismo e senza alcun timore di sorta, l’Ambrì ha incassato il decisivo 4-3 di Gardner a meno di un secondo dalla fine, condannando i biancoblù ad un epilogo di serata tanto ingeneroso quanto immeritato.

Il gol è arrivato con gli ospiti in boxplay dopo una penalità perlomeno dubbia fischiata a Lauper e, nonostante su questo episodio si possa aprire un dibattito, è indubbio che l’Ambrì avrebbe meritato di più.

La doccia fredda della PostFinance Arena si trasforma poi in “ghiacciata” se si pensa alla perdita per infortunio del top scorer Keith Aucoin, uscito acciaccato nel primo tempo in seguito ad una botta al ginocchio. Le notizie sul centro statunitense sono ancora frammentarie, ma pare che la cosa sia piuttosto seria. Se ne saprà di più lunedì, dopo gli esami del caso.

Messe sul tavolo tutte le “carte” negative di questa serata, rimangono naturalmente molti aspetti positivi da analizzare, che fanno però piacere solo in via teorica, perché dal lato pratico gli zero punti ottenuti condannano sempre di più l’Ambrì a salutare le speranze di accedere ai playoff.

Gli uomini di Pelletier – in pista con la stessa formazione del derby, ma con Fuchs al posto dell’acciaccato Lüthi – hanno vissuto un’ottima entrata in materia, ben contenendo il Berna e trovando due reti sostanzialmente sulle due prime puntate dalle parti di Bührer.

Tra i migliori dei suoi venerdì, Steiner ha aperto le marcature controllando un disco nello slot ed insaccando dopo una bella finta di bastone, mentre soli 22 secondi più tardi Lhotak ha raddoppiato su bella iniziativa di Dostoinov.

L’Ambrì si è così costruito delle ottime premesse per il resto della partita perchè, si sa, essere avanti di 2-0 a Berna dopo nemmeno tre minuti può significare tutto e niente. Se fosse arrivato anche il terzo gol, però, la musica sarebbe anche potuta cambiare, con i leventinesi che quella rete l’hanno sfiorata da vicinissimo con Aucoin e Duca, ma Bührer è stato bravo e fortunato.

Il gol di Martin Plüss – una furia per tutto il match! – al 15’55 e l’infortunio di Aucoin hanno però scombussolato i leventinesi, costretti da una parte a dover arginare il ritorno di fiamma del Berna, e dall’altra a sopperire all’assenza del primo centro della squadra. Pelletier ha optato per far giostrare in due linee Adam Hall, fornendogli di tanto in tanto un po’ di tregua mandando in pista anche Schlagenhauf in prima linea.

La vera marcia in più di questo Ambrì sull’arco del weekend è però stato il quarto blocco, che con l’inserimento di Fuchs ha acquistato addirittura maggior brio e che ha evidenziato l’ottimo stato di forma di Lhotak, in netto crescendo.

Tra i pali è invece stato confermato Edgars Masalskis, autore di una prestazione sensibilmente migliore rispetto a quella del derby. Il lettone ha ancora netti margini di miglioramento, ma gli va dato atto di aver giocato un match in cui ha svolto il suo compito e durante il quale ha soprattutto evidenziato una certa calma.

Calma che l’intera squadra non ha perso nemmeno al termine del secondo tempo, durante il quale il Berna ha ribaltato il risultato grazie ai sigilli firmati da Loichat e Plüss. Il fatto di ritrovarsi in svantaggio ha fatto male all’Ambrì, per alcuni tratti in evidente difficoltà. Proprio in questo frangente, però, Masalskis si è rivelato decisivo, mantenendo in partita i suoi specialmente nel finale, quando un’enorme pressione del Berna è sfociata in un “big save” su Joenssu.

L’Ambrì è poi tornato a macinare gioco nel terzo tempo, evidenziando grande carattere e determinazione, ad immagine di uno Steiner esplosivo e capace di fulminare Bührer con un preciso polsino, valso il 3-3.

I biancoblù hanno però giocato con il fuoco, rimediando un’evitabile penalità per cambio scorretto e ritrovandosi poi in boxplay negli ultimi minuti di gioco. Al termine di una partita comunque giocata con il cuore e tanta determinazione – fattori mancati nel derby – l’Ambrì aveva legittimato il diritto di pretendere almeno un punto con tre grandissime occasioni in shorthand, ma Schlagenhauf, Duca e Giroux non hanno trovato la gloria sperata.

L’Ambrì torna dunque a casa con tanta frustrazione ed un divario dalla linea ora di dieci punti… Matematicamente non insormontabile, ma certo è che oramai il tempo inizia davvero a stringere.

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