AMBRÌ – È cambiato il contesto, la maglia ed alcuni giocatori in pista, ma in generale l’Ambrì Piotta visto all’opera lunedì sera in Coppa ha confermato le difficoltà che hanno impedito ai biancoblù di avere continuità di risultati nelle ultime uscite di campionato.
Con una squadra decimata dai tanti infortuni – Gautschi, Lhotak, Grassi, Bianchi, Sidler, Zurkirchen e Flückiger – oltre che dagli assenti Fuchs (Nazionale U20) e Hall (in congedo paternità), l’Ambrì ha rimpolpato la formazione ingaggiando all’ultimo minuto il canadese con licenza svizzera Poudrier (già biancoblù lo scorso anno) ed inserendo in formazione i giovani Gioele Pinana e Dylan Giannini.
Come era facile immaginare, il match si è sviluppato su dei ritmi e con un’intensità piuttosto blandi, accendendosi più per le diverse contestate decisioni arbitrali, che non per quanto espresso dai giocatori sul ghiaccio. Sorprendente infatti quanto siano “scivolati via” velocemente i primi 15 minuti di gioco, durante i quali solamente un paio di iniziative ospiti disinnescate da Saikkonen hanno fatto sussultare i 3’637 della Valascia.
A catturare l’attenzione dei presenti sin dalle prime battute è stato il 18enne difensore Dylan Giannini, capace di evidenziare una certa disinvoltura sul ghiaccio ed un ottimo slapshot, che non ha mancato di lasciar partire appena ne ha avuta l’occasione. Certo, comprensibilmente a livello difensivo qualche errore qua e là e capitato – sua la penalità che ha poi portato all’1-0 dei Flyers – ma in generale il numero 17 è sicuramente da tenere d’occhio, considerando anche la sua statura ed il fatto di essere un “right”, tra i difensori dell’Ambrì una vera rarità.
Con il giovane sulla panchina dei penalizzati, come detto, il Kloten è riuscito a passare grazie ad una deviazione nello slot di Casutt, che ha reso imparabile un disco appoggiato dalla blu dall’ex Liniger. L’attaccante ospite ha però agito indisturbato nello slot, con il “solito” Bouillon che rimasto a guardare.
Anche lunedì sera la prestazione dell’ex Canadiens è stata assolutamente insufficiente, ad immagine di un reparto difensivo in generale in difficoltà e che è riuscito a registrarsi solamente con il passare dei minuti. I biancoblù, in generale, hanno comunque impiegato diverso tempo ad entrare in partita e, anzi, probabilmente non ci sono mai riusciti al 100%.
Sul fronte offensivo la linea guidata da Aucoin e completata da Giroux e Pestoni ha provato a dare impulsi, ma le buone intenzioni si sono raramente tramutate in qualcosa di concretamente pericoloso per Müller, che ancora sostituiva l’infortunato Gerber. Importante in questo senso notare quanto anche gli aviatori presentassero delle assenze pesanti, come quelle di Jenni, Bieber, Guggisberg oppure Stoop.
Sul fronte offensivo invece c’è stato poco da segnalare per i biancoblù, tranne un’occasione per Giroux, che il numero 10 ha però concluso a lato. Il Kloten – che poco ha fatto, ma che ha avuto il merito di tirare con più regolarità – ha poi trovato il 2-0 approfittando dei due anelli deboli della retroguardia di casa.
Il tiro di Randegger al 26’22 è stato infatti deviato leggermente dal bastone di Bouillon, prima di finire la sua corsa tra i gambali di Saikkonen. Non ce la sentiamo sinceramente di “mettere in croce” il giovane arrivato dalla Finlandia – ritrovatosi in un contesto difficile e in un campionato che non ha ancora il livello di affrontare – ma semplicemente in vista degli ultimi due impegni dell’anno non può più essere la soluzione proposta dall’Ambrì Piotta.
I biancoblù hanno dato segnali di risveglio con un palo colpito da Duca, prima che lo stesso capitano si rendesse protagonista dell’azione che ha infine permesso a Schlagenhauf di siglare il 2-1.
In entrata di terzo periodo il capitano ha scagliato un disco dal metà pista trovando di nuovo i ferri della porta di Müller. Il pareggio biancoblù è però arrivato poco dopo, al 46’, quando Lauper – in procinto di rinnovare – ha segnato a porta sguarnita e su rebound.
Un powerplay più efficace avrebbe poi potuto permettere agli uomini di Pelletier di trovare anche il vantaggio, ma le due opportunità praticamente in successione ad una decina di minuti dal termine sono state malamente giocate dai padroni di casa.
Un autentico regalo di Saikkonen su un appoggio di Von Gunten ha poi messo la parola “fine” all’avventura dell’Ambrì Piotta in Coppa, al termine di una prestazione complessivamente incolore ed in cui i leventinesi hanno saputo accendersi per brevi tratti e senza la necessaria continuità.
Il tutto è stato naturalmente reso difficoltoso dall’assenza di Adam Hall, vera anima della squadra e che, rimpiazzato da un modesto Lüthi, non ha permesso alla sua linea di trovare la solita efficacia. Positivo il fatto di aver potuto vedere all’opera un paio di giovani – altri prodotti del vivaio sono attualmente impegnati con le rispettive selezioni Nazionali – anche se nel terzo periodo sono stati impiegati di rado.
L’Ambrì dovrà ora riuscire a portare alla sua classifica dei punti importanti negli ultimi due impegni prima della pausa natalizia, così da poter affrontate con un po’ più di serenità l’inizio del 2015.