LUGANO – Dopo la prima sconfitta piena alla Resgea dei bianconeri abbiamo avvicinato il numero 16 del Lugano, Lorenz Kienzle, e gli abbiamo posto qualche domanda in merito alla partita e alla sua capacità di ricoprire molteplici ruoli all’interno dello scacchiere di Fischer.
Lorenz Kienzle, è stata una partita giocata in modo molto fisico, come spesso accade durante i match col Ginevra. Purtoppo è arrivata la prima sconfitta piena alla Resega, quali sono le tue impressioni ?
“Sì, sappiamo che il Ginevra è una squadra fisica, come abbiamo potuto ben vedere l’anno scorso durante i playoff… Giocano un hockey molto duro, quasi ai limiti del regolamento. Ci hanno sorpresi perchè sono stati molto aggressivi sin dall’inizio e non siamo riusciti ad adeguarci al loro gioco. Peccato per questa prima sconfitta, però hanno meritato la vittoria, hanno giocato meglio di noi”.
Abbiamo visto un Lugano molto arrabbiato (ad esempio con la mezza bagarre di fine secondo tempo) per delle decisioni arbitrali perlomeno ”discutibili”. Cosa ne pensa la squadra di questi episodi?
“L’arbitro fa parte del gioco, dunque anche se fa tre o quattro errori non bisogna lamentarsi ma accettare le loro decisioni, perchè anche loro possono sbagliare. Non possiamo prendere gli errori arbitrali come una scusa per la sconfitta contro il Ginevra, siamo noi che non abbiamo giocato al meglio.”
Al Lugano sembrano mancare parecchio le giocate di Linus Klasen, assente negli ultimi due match…
“È vero, soprattutto in powerplay la sua assenza si fa sentire. Durante la partita abbiamo fatto però fatica a reggere il confronto con i ginevrini soprattutto sul piano dell’aggressività, dunque la mancanza di Klasen non può essere presa come motivazione per la nostra difficoltà offensiva.”
Fischer ti ha fatto giocare in attacco a causa dell’assenza di Klasen per queste ultime due partite, come ti sei trovato?
Sì, l’ allenatore aveva bisogno di grinta e velocità davanti, dunque mi ha posizionato all’ala. Io posso giocare sia in attacco che in difesa dunque non c’è stato nessun problema, anzi ho avuto qualche occasione sia per segnare che per fornire assist ai miei compagni. Trovo che sia importante avere un jolly in squadra che possa adattarsi sia alla fase offensiva che a quella difensiva. Preferisco però giocare in difesa, dove penso di poter aiutare maggiormente la squadra.”
Cosa ti aspetti dal derby di sabato? Questo sarà il terzo nel giro di un mese, credi che giocarne così tanti in poco tempo possa togliere un po’ di fascino alla partita?
“Con l’Ambrì non conta tutto quello che è successo nelle ultime settimane, il derby è sempre una partita a se. Ogni incontro è una battaglia, sia noi che i nostri tifosi sono gasati all’idea di giocare contro la rivale storica. È sempre bello poter giocare questo tipo di partite. Il derby è comunque speciale anche se si gioca molte volte in poco tempo, i tifosi sono contenti perchè le partite sono intense ed ognuno lotta fino allo sfinimento per vincere. Dunque credo che questa partita non perda di fascino, anzi!”.