AMBRÌ – Dopo la partita casalinga di venerdì sera contro il Berna, abbiamo avvicinato l’ex portiere biancoblù Nolan Schaefer per scoprire quali fossero le sue impressioni riguardo il suo ritorno alla Valascia, la sua prima settimana a Berna e la sua estate.
Nolan Schaefer, era la tua prima volta alla Valascia da avversario, che emozioni hai provato?
“Mi sento molto nostalgico se devo essere sincero. Ad Ambrì è come se avessi una seconda famiglia e provo delle sensazioni contrapposte ad essere qui da avversario… È un po’ differente. Cerco di prendere giorno dopo giorno in questa mia nuova avventura ed è stato interessante vedere la Curva dall’altro lato!”
Hai lasciato l’Ambrì per tentare di ritornare a giocare in NHL, ma purtroppo non è andata come speravi… Hai dei rimpianti per essere partito?
“Nessun rimpianto, anzi, li avrei avuti se non ci avessi provato! Credo ancora di poter giocare in NHL, ho disputato un ottimo camp (con i Wilkes-Barre/Scranton Penguins, farm team AHL dei Pittsburgh Penguins, ndr.) ma purtroppo le cose non hanno funzionato. In NHL e la AHL si punta su giocatori giovani ed io ho 34 anni… Sono felice di essere tornato in Svizzera ora! Sapevo che c’era il rischio di non riuscire a rientrare in Nordamerica quando ho tentato la sorte, ma ora sono contento di essere tornato qui e di poter giocare ancora un po’”.
Sei giunto in un club, il Berna, che l’anno scorso non andava molto bene, mentre quest’anno gioca alla grande… Come hai trovato l’ambiente?
“È davvero un club molto professionale, sia che si parli di un allenamento o dell’organizzazione in sé. I ragazzi formano un bel gruppo, ma di solito è così nella grande maggiornaza delle squadre in cui arrivi. Sono arrivato però soltanto da una settimana, ora devo pensare solo a lavorare per guadagnarmi l’opportunità di disputare un incontro”.
Davanti a te hai un portiere, Marco Bührer, che a Berna ha vinto molto ed è una vera icona… Non sarà facile prendere il suo posto!
“Credo che sia una competizione sana, io lo ascolto e cerco di imparare quello che posso quando da lui. Allo stesso tempo lavoro duramente per prendere il suo posto… Fa parte del lavoro! Credo che la profondità nel roster in questo ruolo aiuti la squadra e pagherà più in là, nei playoff o dovunque riusciremo ad arrivare in questa stagione”.
Da questa stagione puoi essere convocato da Hanlon nella Nazionale svizzera, ci hai mai pensato?
“In realtà non ci avevo mai pensato, ma mi piacerebbe molto averne l’opportunità! Ora che me lo hai fatto notare ci rifletterò sicuramente tornando a casa (ride, ndr.)!”.
Hai potuto vedere dal vivo la tua ex squadra… Cosa pensi di loro e della stagione dell’Ambrì sinora?
“È dura vederli soffrire perché per me sono come dei fratelli, con cui ho condiviso gli ultimi tre anni della mia vita. Qui ad Ambrì ci sono un sacco di emozioni ed un grande cuore, mi mancheranno questa stagione… Ma sono contento di essere tornato in Svizzera, in una bella piazza come Berna. Il mio cuore sarà con i miei fratelli ed i miei tifosi qui ad Ambrì indipendentemente da dove gioco”.
La Curva Sud ti ha acclamato a gran voce al termine della partita, ne sei orgoglioso?
“Che bel gesto, dà una bellissima sensazione ricevere questo riconoscimento. Ho moltissimo rispetto per i tifosi biancoblù, come ho detto sono come una famiglia per me e ho di nuovo provato delle grandi emozioni quando mi hanno chiamato dopo la partita. Spero di aver mostrato loro abbastanza rispetto al termine del match, mi sarebbe piaciuto andare a salutarli ad uno ad uno (ride, ndr.). È veramente una bella cosa”.