LUGANO – Arrivato a Lugano dallo scambio che ha riportato alla Resega anche Alessio Bertaggia e che ha visto “dirottato” Dominik Schlumpf a Zugo, il giovane difensore Calle Andersson è sceso per la prima volta sul ghiaccio agli ordini di Patrick Fischer e del padre Peter nella mattinata di giovedì.
Draftato nel 2012 dai New York Rangers, era passato in prestito allo Zugo lo scorso maggio, dove ha ottenuto tre punti (una rete) nelle 18 partite giocate con gli svizzero centrali. Lo abbiamo incontrato nella mattinata di giovedì per scoprire le sue impressioni dopo le prime pattinate in bianconero.
Calle Andersson, dopo lo scambio è arrivata la notizia della tua firma fino al 2016, mentre in maggio avevi firmato un entry-level con i New York Rangers… Puoi spiegarci la tua situazione?
“Ho un contratto con New York, con il Lugano che lo ha rilevato per quest’anno e quello successivo. Durante la prossima estate tornerò ai Rangers per prendere parte al loro prospect camp e poi, nelle settimane seguenti, parteciperò al training camp per vedere fino a dove riuscirò ad arrivare. Nel caso in cui non dovessi riuscire ad entrare in squadra, tornerò a Lugano”.
Hai saputo dello scambio in anticipo oppure te lo hanno comunicato a cose fatte?
“Sostanzialmente me lo hanno detto quando l’operazione era già stata conclusa. Mi hanno chiamato lunedi informandomi che l’accordo con il Lugano sarebbe potuto andare in porto, mentre martedì il tutto era già concluso… È andato tutto veloce, molto veloce!”.
In estate avevi affermato che preferivi non giocare per tuo padre… Ora qualcosa è cambiato?
“A dire il vero non molto, dato che è stata una decisione dello Zugo fare questo scambio, dunque non avrei potuto dire di no. È importante ricordare però che quando siamo alla Resega e sul ghiaccio, lui è il mio allenatore, non mio padre… Ritorna ad essere mio padre solamente quando usciamo dalla pista. Credo siamo molto importante avere questa distinzione”.
Fischer utilizza diversi giovani giocatori… Ha già parlato con lui in merito al tuo ruolo in squadra?
“Non ancora, ma credo che lo faremo molto presto. So che giocherò il powerplay e che mi lascerà giocare il mio gioco. Sono grato della possibilità di poter giocare per il Lugano ed essere parte di questa organizzazione”.
Come valuti le tue prestazioni a Zugo e l’ambientamento nel campionato svizzero?
“Non ho giocato bene come avrei voluto e non ho ottenuto i punti che speravo. Non ho avuto occasione di giocare molto in powerplay, dunque finire sul tabellino è difficile, perchè è in superiorità che si fanno registrare la maggior parte dei punti. Ho comunque iniziato bene il campionato a Zugo, ma ho avuto molti alti e bassi e credo che le cose andranno meglio qui”.
Sei stato scambiato con Alessio Bertaggia, che rapporto hai con lui?
“Ci conosciamo da quanto eravamo bambini e nello spogliatoio dello Zugo ci sedavamo uno di fianco all’altro. Mio padre e il suo si conoscono molto bene ed è sempre stato disponibile ad aiutarmi, sia all’EVZ che ora qui a Lugano. Qui lui conosce la lingua e mi aiuterà molto in questo senso, e per questo lo ringrazio”.