LUGANO – BERNA
2-3
(1-1, 0-1, 1-0; 0-1)
Note: Resega, 3’021 spettatori. Arbitri Kocg, Wiegand; Ambrosetti, Küng
Penalità: Lugano 3×2′, Berna 5×2′ + rigore su fallo di Loichat
LUGANO – Coppa o non coppa la sfida tra Lugano e Berna è sempre una classica dell’hockey svizzero, tra due squadre che hanno scritto memorabili pagine del nostro campionato. Questo rendeva attesa la formazione che avrebbero messo in pista i due allenatori, e sia Patrick Fischer che Guy Boucher hanno messo schierato il meglio disponibile sul momento.
Da una parte, a parte i soliti assenti, Fischer ha dovuto fare a meno anche di Reuille (risentimento agli aduttori), Hirschi e Sannitz (entrambi leggermente acciaccati) ma ha potuto recuperare Stefan Ulmer. Dall’altra, Boucher ha confermato la formazione quasi al completo, tranne che per gli assenti Rüfenacht e Moser.
Che sia una classica dell’hockey svizzero non ci piove, ma che la coppa non sia il campionato è pure certo, visto l’approccio più leggero del solito con cui le due contendenti hanno affrontato il match. Ci sono voluti 10 minuti buoni prima che la partita prendesse un ritmo perlomeno piacevole, nonostante i bernesi abbiano trovato il vantaggio già dopo 4’ grazie a un polsino di Gragnani in powerplay.
Piano piano anche il Lugano ha tirato fuori la testa, provando a mettere più pressione su Bührer, ma ha dovuto attendere un’autorete del futuro bianconero Furrer dopo un tiro di Fazzini per pareggiare la contesa.
A cavallo della prima sirena il Lugano ha avuto anche la ghiotta occasione di passare in vantaggio, grazie a una doppia superiorità numerica, ma il powerplay bianconero si conferma troppo incostante a livello di rendimento. E nemmeno a dirlo, il vantaggio, il secondo della serata l’ha trovato il Berna pochi secondi dopo aver annullato la citata superiorità numerica grazie a un contropiede in 2 contro 1 finalizzato di nuovo da Gragnani, difensore col vizio del gol.
La rete bernese ha improvvisamente acceso la partita, aumentandone i ritmi e l’intensità, trasformandola in una consueta sfida da campionato. A giovarne è stato soprattutto il Lugano, che nonostante qualche buchetto e qualche amnesia qua e là ha trovato più fluidità negli schemi andando più volte vicino alla rete del pareggio – anche con un rigore sbagliato da Filppula – soprattutto nel finale grazie a diverse occasioni a ripetizione in powerplay.
Guy Boucher ha capito che i ritmi alti favorivano soprattutto il Lugano, così nel terzo tempo si è vista una partita più addormentata, con un gran fore checking degli ospiti che ha messo spesso in difficoltà Klasen e soci, trovatisi spesso a dover fare i conti con un vero e proprio muro tra la zona neutra e il terzo offensivo.
Poche le occasioni sui due fronti con un Berna che sembrava sorprendentemente difendere l’unica rete di vantaggio. E tra i pochi sussulti di questo periodo ce n’è stato uno fondamentale, ossia la rete del pareggio di McLean al 58’, abile nel deviare un tiro di Pettersson quando un bernese era penalizzato e Fischer aveva ormai richiamato Manzato in panchina. Bravo il Lugano a crederci nonostante gli spazi ristretti e forse troppo ottimista Guy Boucher nello sperare che il Lugano non avesse profuso lo sforzo finale.
Sforzo finale che ha dato i suoi frutti, ma che ha lasciato quasi senza energie i bianconeri nell’overtime, giocato praticamente tutto nel proprio terzo difesa, o almeno fino alla rete di Blum che ha messo fine alla contesa e all’avventura bianconera in Coppa Svizzera.
Una partita nata quasi come un’amichevole, ma trasformatasi ben presto in un match vero, con tutta l’intensità del caso. Il Lugano ha giocato con impegno, ma i limiti del periodo hanno frenato la continuità di gioco e tutto sommato il Berna non ha affatto demeritato la vittoria.
Ottima la partita dei giovani in pista ad immagine di Riccardo Sartori e Matteo Romanenghi, molto propositivi, puliti ed energici. Migliore in pista però è stato Daniel Manzato, grazie a una prova sicura e senza sbavature. Tutto sommato un buon match per i padroni di casa, che aldilà di qualche imprecisione difensiva hanno perlomeno giocato a buoni ritmi e con un decente ingaggio fisico. Occasione infine per Ulmer per ritrovare il ritmo campionato, in vista di un derby per il quale Fischer spera di recuperare altre pedine fondamentali.
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