AMBRÌ PIOTTA – KLOTEN
3-4
(1-1, 1-3, 1-0)
Note: Valascia, 5’108 spettatori. Arbitri Kurmann, Wehrli; Abegglen, Mauron
Penalità: Ambrì 3×2′ + 1×5′ + 1×20′ (Stucki), Kloten 4×2′
AMBRÌ – In un periodo in cui la vittoria sembra non voler tornare d’attualità alla Valascia, all’Ambrì Piotta sabato sera si chiedevano prima di tutto emozioni, ingrediente fondamentale che non può mancare in nessuna delle prestazioni dei biancoblù e che dimostra di saper alimentare un organico che ha avuto spesso difficoltà a costruirsi un “momentum” favorevole. Da questo punto di vista, gli uomini di Pelletier non hanno deluso contro il Kloten, regalando agli oltre 5’000 della Valascia una partita carica di spunti.
Con Zurkirchen di nuovo tra i pali e con Dostoinov e Lauper in formazione a scapito di Lhotak e Bonnet, i biancoblù non sono riusciti ad evitare quella che è la sesta sconfitta consecutiva, bilancio che inizia sì a diventare pesante, ma che potrebbe presto finalmente interrompersi a breve alla luce di quanto visto contro gli aviatori.
Al cospetto di un Kloten con soli tre stranieri e con alcune assenze di peso come quelle di Jenni, Stoop, Guggisberg e Mueller – oltre all’ex El Assaoui – l’Ambrì ha giocato la sua miglior partita da qualche settimana a questa parte, uscendo battuto da un match deciso sostanzialmente da un paio di episodi, ma giocato complessivamente tra il discreto ed il buono.
La partita era iniziata immediatamente in salita per i biancoblù, che hanno incassato l’1-0 ospite al primo tiro in porta scagliato dal Kloten… “Tiro” solo per le statistiche, perché in verità la rete è arrivata da un appoggio da posizione defilata di Stancescu, con il puck che è poi carambolato su Sidler e infine in fondo al sacco.
La fortuna non ha poi sorriso all’Ambrì nemmeno poco dopo, quando un’azione concitata di Hall e Grassi avrebbe dovuto portare al pareggio. Nessuno sul ghiaccio si è però accorto che il puck era finito ampiamente oltre la linea di porta in seguito ad un tocco di pattino di Grassi, che non ha però effettuato alcuna kicking motion. Nessuno dei giocatori biancoblù sul momento si è accorto del fatto – nemmeno Hall, che ce lo ha confermato al termine dell’incontro – tantomeno gli arbitri, con Kurmann che ha fatto capolino dietro la porta dopo che Santala aveva già furbamente nascosto il disco sotto Gerber.
L’Ambrì ha comunque trovato il pareggio al 12’35’ sfruttando il primo powerplay della serata grazie ad un tocco sotto porta di Aucoin. L’episodio è un chiaro indizio che qualcosa sta finalmente cambiando, con le superiorità numeriche che hanno prodotto venerdì sera due reti, e con il centro numero 29 che ha trovato il secondo gol nel giro di 24 ore.
Dopo le tante critiche mosse allo statunitense, bisogna constatare come il suo impatto sulla partita di venerdì sia stato finalmente tangibile. Oltre al gol, da Aucoin si sono viste alcune belle giocate nel terzo offensivo e diversi episodi in cui è uscito il suo spirito di sacrificio dalle parti di Zurkirchen. Certo, ha commesso ancora alcuni errori evitabili, ma l’intensità del suo gioco si è avvicinata parecchio a quella che si pretende da uno straniero.
In generale il discorso può estendersi all’intera squadra, ancora alla ricerca di una certa regolarità sull’arco dei 60 minuti, ma che a livello di intensità, ritmo e carica agonistica appare finalmente ritrovata. Simbolo di questo processo – nel bene ma anche nel male – è Christian Stucki, indiavolato e capace di trasmettere la sua energia a tutta la prima linea, ma anche protagonista dell’episodio che ha cambiato purtroppo l’incontro.
Dopo aver trovato il vantaggio con Trunz ed incassato il 2-2 di Praplan soli 58 secondi dopo, Stucki ha rimediato una penalità di 5 minuti e di partita per una carica su Leone. La decisione arbitrale – fiscale ma fondamentalmente corretta – ha rappresentato la chiave di volta del match, visto che il Kloten ha sfruttato la ghiotta occasione segnando addirittura due volte, con Bieber e Santala.
L’episodio ha scosso l’incontro come un terremoto, e la voragine che si è venuta a creare nel punteggio tra le due squadre è stata per l’Ambrì insuperabile. I biancoblù ci hanno messo un po’ a riprendersi, tanto da rimandare al terzo tempo i primi reali assalti alla porta di Gerber.
La quarta occasione in powerplay ha portato al 4-3 di Jason Fuchs, autore della sua prima rete in carriera in NLA. Il giovane ha sicuramente meritato di togliersi questa soddisfazione, dopo essersi reso protagonista di un buon inizio di stagione, nonostante un’estate difficoltosa con i noti problemi al dito che ne avevano ritardato la preparazione. Da tempo Pelletier gli dà fiducia e lo fa giostrare anche in powerplay, scelte che non potranno che favorire lo sviluppo di un giovane dal grande talento.
Con Zurkirchen richiamato in panchina l’Ambrì non è poi riuscito a trovare lo spunto che avrebbe rimandato ogni decisione all’overtime, tornando negli spogliatoi con la frustrazione non aver raccolto alcun punto. Se è vero che le buone prestazioni possono valere una proverbiale pacca sulla spalla ma non contribuiscono a muovere la classifica, bisogna dare atto all’Ambrì di aver giocato in questo weekend due incontri con uno spirito completamente diverso rispetto a quelli precedenti, assolutamente da dimenticare.
Aucoin inizia a dare segni di vita, il powerplay ha finalmente prodotto alcune reti, ed in generale la carica agonistica della squadra e la voglia di reagire hanno raggiunto il livello opportuno. In questo senso i segnali sono molti e si vedono nelle piccole cose, da uno Steiner che chiama i passaggi picchiando con energia il bastone sul ghiaccio – da quanto non lo si vedeva? – ai diversi dischi recuperati da Aucoin, oppure da una prolungata fase a 6-contro-5 con una penalità differita, situazione praticamente mai verificatasi in questo campionato. Alti e bassi invece nella prestazione di Bouillon, autore di alcuni spunti intessanti in fase offensiva, ma anche di qualche errore di troppo in copertura.
L’Ambrì avrà ora l’opportunità di sfruttare la partita di Coppa di mercoledì per continuare il processo di “ritrovamento di se stesso” in quel di Friborgo, prima di affrontare il Lugano alla Resega nel secondo derby stagionale venerdì. È ad ogni modo chiaro che bisognerà tornare a fare punti al più presto, con la linea che dista ora già sette lunghezze.
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