BELLINZONA – Dopo la prima partita in Coppa Svizzera, terminata con una vittoria per 3-2 nel derby sopracenerino contro i GDT Bellinzona, abbiamo avvicinato il nuovo difensore straniero dei biancoblù Geoff Kinrade – giunto in prestito dal Berna per due settimane con opzione di rinnovo – per scoprire quali sono state le sue impressioni riguardo al primo incontro con la nuova maglia ed analizzare con lui il match dei leventinesi e la sua situazione personale.
Geoff Kinrade, non hai giocato molto sinora in questa stagione, quali sono state le tue sensazioni sul ghiaccio?
“È stato sicuramente divertente tornare a giocare, mi è piaciuto. Non era la miglior partita da disputare per poter ricominciare, ma ho lavorato duro e nonostante la situazione fosse un po’ particolare mi sono divertito”.
Arrivi in prestito per due settimane, ma l’Ambrì ha un’opzione di rinnovo… Speri di poter rimanere qui? È il tuo obbiettivo?
“Spero di sì, se le cose si svilupperanno positivamente. Io farò del mio meglio per giocare bene e poi vedremo cosa succederà… Non è qualcosa che posso controllare, quello che succederà succederà”.
Ad Ambrì a uno straniero viene richiesto un rendimento superiore alla media, ti senti pronto? Cosa pensi di poter dare a questa squadra?
“Credo che in realtà in Svizzera sia abbastanza comune, un po’ ovunque gli stranieri devono rendere al meglio. Sono abituato a queste aspettative, so a cosa vado incontro e non è nulla di nuovo per me”.
L’Ambrì ha trovato molte difficoltà nel gioco in superiorità numerica durante l’inizio di stagione e necessita di un buon blueliner, pensi di poter ricoprire questo ruolo?
“Il powerplay non è esattamente la mia più grande specialità, ma farò del mio meglio per dare il mio contributo. I giocatori che giocano in superiorità ad Ambrì sono davvero talentuosi. Il powerplay è tutta una questione di chimica e di uomini che si trovano bene tra di loro sul ghiaccio, ad inizio stagione ci vuole sempre un po’ di tempo prima che inizi a funzionare, perché ci sono giocatori nuovi e che giocano in ruoli diversi. Ci vorrà un attimino, ma le cose miglioreranno”.
Cosa è successo a Berna? Dopo una stagione positiva a livello personale è arrivato Gragnani e sei stato un po’ accantonato…
“Sono stato avvisato molto tardi, praticamente due settimane prima che iniziassero i training camp, e molte squadre avevano i roster già al completo e dunque mi sono ritrovato con pochissime opzioni. Mi hanno detto che volevano che io cercassi una nuova squadra, ovviamente le opzioni disponibili erano poche ed io non volevo ritrovarmi in una situazione non ottimale per me come giocatore. Non siamo riusciti a trovare un accordo per rescindere il contratto e così li ho avvisati che sarei ritornato e la società ha acconsentito, ma sono stati subito chiari: non lottavo per un posto da titolare. Ero designato come quinto straniero e solamente se qualcuno si fosse infortunato sarei potuto scendere sul ghiaccio”.
Hai giocato però in Champions Hockey League, dove hai rimediato una commozione cerebrale… Ora stai bene?
“È stata una commozione cerebrale veramente lieve. Non avevo mai subito una commozione cerebrale prima di allora ed era dunque la mia prima volta. Ho avvertito solamente i primi sintomi e mi sono voluto assicurare che tutto si ristabilisse completamente. Se fossero stati i playoff magari sarei subito sceso sul ghiaccio per la partita seguente… La prima commozione può crearti problemi per il resto della tua vita, dunque ho voluto veramente prendermela con estrema calma per ristabilirmi più che perfettamente. Ora non ho più alcun problema, sono ristabilito al 100%”.
Hai vissuto il derby bernese, venerdì giocherai invece quello ticinese… Qualcuno ti ha già informato di ciò che ti aspetta?
“È molto ben conosciuto in tutta la lega, quello ticinese è il derby più intenso dell’hockey svizzero. Nessuno mi ha detto nulla perché non ce n’è bisogno, sarà pazzesco e so che sarà una battaglia… Ci sarà da divertirsi!”