A partire dall’8 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.
I campioni in carica dei Los Angeles Kings celebreranno la vittoria della loro seconda Stanley Cup affrontando nel primo match i San Jose Sharks, andati ad un nulla dall’eliminarli nel primo turno degli scorsi playoff, quando erano in vantaggio nella serie per 3-0. L’altra finalista, i New York Rangers, dovrà invece aspettare fino al 9 ottobre per tornare sul ghiaccio, con la franchigia di Manhattan che sarà ospite dei St. Louis Blues.
Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 30 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino a fine settembre. Il nostro intento è quello di riassumere i movimenti di mercato e le ambizioni di ogni squadra analizzandone i reparti difensivi, d’attacco ed i portieri a disposizione. Buona lettura!
Dopo essere arrivati sino alla finale della Eastern Conference – persa in 6 partite nei confronti dei New York Rangers – i Montreal Canadiens si affideranno questa stagione maggiormente ai giovani rispetto al recente passato, questo in seguito in particolar modo agli addii del capitano Brian Gionta e del veterano Josh Gorges.
Gionta era in scadenza di contratto (UFA) e semplicemente non è stato confermato, mentre un altro “mostro sacro” come Daniel Briere è stato mandato agli Avalanche in cambio di P.A. Parenteau, giocatore giovane, più prestante fisicamente e più produttivo… Il tutto con il medesimo cap hit dell’ex simbolo dei Philadelphia Flyers.
Lo scambio di Gorges, che aveva ancora quattro anni nel suo contratto, ha invece sorpreso i più, ma al suo posto è stato aggiunto alla rosa Tom Gilbert ed i giovani Nathan Beaulieu e Jarred Tinordi, che hanno ora trovato spazio nel cap dei Canadiens.
Osservando il reparto d’attacco ci si accorge come la coperta appaia corta a Montreal, soprattutto se si considera che la maggior parte delle reti arriva dalla prima linea. L’ex biancoblù Pacioretty ha messo a segno 39 gol lo scorso anno e forma una coppia terribile in combutta con l’ex Friborgo Desharnais, mentre dalle retrovie è stato incredibile l’apporto di P.K. Subban e Andrei Markov.
La debolezza degli Habs è però nello slot, dove manca una vera e propria presenza fisica, che rende le cose complicate soprattutto nelle fasi a 5-contro-5. Rene Bourque ha mostrato il suo valore nei playoff, ma dovrà ora riuscire a confermarsi in regular season, dove non ha mai saputo avere una certa costanza.
Il nuovo arrivato P.A. Parenteau ha chili e centimetri, ma non è notoriamente un giocatore molto fisico. Eller potrà quest’anno essere impiegato al 100% al centro – la sua posizione naturale – mentre Gallagher e Galchenyuk avranno maggiori minuti e responsabilità.
In difesa gli Habs hanno ingaggiato il free agent Tom Gilbert, anche e soprattutto data la disperata necessità di avere un giocatore destro in retrovia. Questo permetterà ad Emelin di tornare a sinistra, dove ha dichiarato di sentirsi più a suo agio. Il tandem numero 1 sarà formato da Subban e Markov, da cui ci si aspettano oltre 25 minuti a partita.
In porta Montreal si affiderà nuovamente a Carey Price, la passata stagione strepitoso quando ha potuto giocare. Purtroppo guai fisici lo avevano bloccato dopo le Olimpiadi e nei playoff, quando Kreider cozzò contro di lui nella prima partita della finale della Eastern Conference. L’ottimo lavoro dell’allenatore dei portieri, Stephane Waite, gli aveva permesso di ristabilirsi velocemente in passato, e naturalmente la speranza è che possa ripetersi.
Negli ultimi playoff abbiamo comunque apprezzare il talento del giovane Dustin Tokarski, che ha fatto sudare le proverbiali 7 camicie ai Rangers e che mette in serio pericoloil futuro di Peter Budaj a Montreal.