A partire dall’8 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.
I campioni in carica dei Los Angeles Kings celebreranno la vittoria della loro seconda Stanley Cup affrontando nel primo match i San Jose Sharks, andati ad un nulla dall’eliminarli nel primo turno degli scorsi playoff, quando erano in vantaggio nella serie per 3-0. L’altra finalista, i New York Rangers, dovrà invece aspettare fino al 9 ottobre per tornare sul ghiaccio, con la franchigia di Manhattan che sarà ospite dei St. Louis Blues.
Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 30 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino a fine settembre. Il nostro intento è quello di riassumere i movimenti di mercato e le ambizioni di ogni squadra analizzandone i reparti difensivi, d’attacco ed i portieri a disposizione. Buona lettura!
Tutto si può dire sui Florida Panthers, tranne che siano una squadra noiosa. Nonostante una nuova disastrosa stagione terminata al 29esimo e penultimo posto, infatti, la compagine americana ha fatto molto parlare di se. Vuoi per l’arrivo di Tim Thomas durante il training camp, per il licenziamento del coach Dineen o per il tanto atteso ritorno di Luongo alla base, i Panthers sono per lo meno stati molto teatrali.
Ora è però il momento per Florida di diventare più performante anche sul ghiaccio. Da anni il GM Tallon sta forgiando una rosa composta da un mix di talentuosi giovani ed esperti veterani; con il ritorno del figliol prodigo Luongo le cose potrebbero cominciare finalmente ad andare per il verso giusto.
L’anno scorso l’attacco dei Panthers ha conquistato suo malgrado un nuovo record, ovvero quello di vantare il miglior marcatore della formazione con meno punti ottenuti in una stagione regolare (il giovane Bjurgstad con soli 38 punti), il che la dice lunga sulle difficoltà attraversate.
Quello su cui contano in Florida per rilanciarsi sono punti fermi come Upshall e Barkov ed i riscatti di giocatori affermati come Fleischmann e Kopecky, reduci da una stagione pessima. In tutto questo reciteranno il ruolo del leone anche i nuovi arrivati come Bolland e Jussi Jokinen, su cui vengono riposte molte (troppe?) aspettative.
Dopo la conquista del Calder Trophy ha deluso le attese pure Huberdeau, che nella sua stagione da sophomore ha messo a segno soltanto 9 reti in 69 partite. Gli addetti ai lavori sono concordi nel classificare il giovane come un giocatore da 70 punti a stagione ed i Cats sperano che la sua crescita possa cominciare già da quest’anno.
Il più grande valore aggiunto della difesa sarà ovviamente l’arrivo di Luongo tra i pali, anche se il cerbero necessiterà ovviamente di tutto l’aiuto possibile dalla retroguardia. Campbell e Kulikov sono i veterani del gruppo, ma molto ci si aspetta soprattutto da Mitchell, un due volte campione chiamato a sostituire l’ex capitano Jovanowski. Giocatori come Ekblad e Robak sono giovani di grandi prospettive, ma hanno bisogno di maturare e non saranno probabilmente ancora decisivi in tempi brevi.
In porta, come già anticipato, finalmente i Panthers dovrebbero avere un po’ di sicurezza. La passata stagione il valzer dei portieri è stato portato all’estremo, con la franchigia che ha iniziato con un trio formato da Thomas, Clemmensen e Markstom ma che ha chiuso con Luongo e Dan Ellis.
La permanenza in pianta stabile dell’ex star tra le altre dei Canucks garantirà quantità e qualità, mentre Al Montoya, acquisito come riserva, offrirà al veterano la possibilità di prendersi qualche serata di pausa senza troppe preoccupazioni. Se Luongo riuscirà a rimanere integro per tutta la stagione, anche solo la sua presenza dovrebbe calmare il giovane roster dei Cats che potrà finalmente esprimersi al suo meglio ed iniziare a scalare la classifica. Una cosa è però certa: le pantere sanno affilando minacciose i loro artigli e paiono pronte a colpire.