A partire dall’8 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.
I campioni in carica dei Los Angeles Kings celebreranno la vittoria della loro seconda Stanley Cup affrontando nel primo match i San Jose Sharks, andati ad un nulla dall’eliminarli nel primo turno degli scorsi playoff, quando erano in vantaggio nella serie per 3-0. L’altra finalista, i New York Rangers, dovrà invece aspettare fino al 9 ottobre per tornare sul ghiaccio, con la franchigia di Manhattan che sarà ospite dei St. Louis Blues.
Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 30 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino a fine settembre. Il nostro intento è quello di riassumere i movimenti di mercato e le ambizioni di ogni squadra analizzandone i reparti difensivi, d’attacco ed i portieri a disposizione. Buona lettura!
Gli Edmonton Oilers sembrano essere in una fase di ricostruzione da oramai una vita, e da ottobre entreranno nella loro nona stagione di rebuild. Di cambiamenti negli ultimi mesi ce ne sono stati parecchi, dato che alcuni “senatori” dei canadesi non faranno più parte della squadra, su tutti Sam Gagner, Ales Hemsky e Ryan Smyth, mentre gli assistenti coach Kelly Buchberger e Steve Smith sono stati allontanati.
Tra i nuovi volti sono invece da registrare Benoit Pouliot e Teddy Purcell tra gli attaccanti, mentre in difesa sono stati ingaggiati Nikita Nikitin, Mark Fayne e Keith Aulie. Per quel che riguarda invece lo staff, è stato integrato Craig Ramsay, in provenienza dai Florida Panthers. Queste mosse sono state effettuate con l’intento di scrollarsi dal fondo della classifica, dopo che nelle ultime 8 stagioni le posizioni in graduatoria sono state le seguenti: 25esimi, 19esimi, 21esimi, 30esimi, 30esimi, 29esimi, 24esimi e 28esimi.
Sul fronte offensivo gli Oilers sono considerati da alcuni anni come una squadra dal tremendo talento portato dai loro giovani, che non hanno però saputo risolvere i problemi della franchigia. Nel corso degli anni sono infatti sempre stati uno dei club con meno reti segnate in assoluto, fallendo nel bilanciare l’indubbia classe di alcuni con giocatori dal fisico possente e capaci di fare il lavoro sporco nello slot.
Con l’arrivo di Pouliot e Purcell si sta andando nella giusta direzione, ma altri giocatori come Eberle, Nugent-Hopkins e Yakupov dovranno fare meglio, con quest’ultimo che in particolare è stato autore di una stagione disastrosa.
Molti problemi lo scorso anno si sono evidenziati anche in difesa, reparto in cui gli Oilers hanno impiegato ben 14 giocatori diversi, fallendo comunque sistematicamente nel portare sul ghiaccio una buona copertura e faticando terribilmente nell’impostazione e nella gestione del disco nella propria zona.
Per puntellare la retroguardia arriverà dai Blue Jackets Nikitin, Fayne dai Devils e Aulie dai Lightning. Specialmente i primi due permetteranno a Petry e Schultz di giocare qualche minuto in meno, con i nuovi arrivati che porteranno anche chili e centimetri che Edmonton necessita come il pane.
In porta gli Oilers inizieranno la stagione con il tandem formato da Ben Scrivens e Viktor Fasth, entrambi ingaggiati nella seconda parte della passata stagione, quando si arrivò alla conclusione che Dubnyk e LaBarbera non rappresentavano la scelta giusta.
Nessuno dei due portieri attualmente a disposizione di Edmonton, però, ha mai dimostrato di poter portare sulle spalle una squadra NHL per un periodo prolungato, anche se bisogna ammettere che le 21 partite giocate da Scrivens la passata stagione lasciano ben sperare.