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Interviste

Fischer:”Abbiamo tanta fame, c’è da lavorare ma siamo a buon punto”

LUGANO – Il Lugano nella serata di sabato ha affrontato la sua prima amichevole stagionale, affrontando alla Resega la formazione KHL dello Slovan Bratislava. I bianconeri sono stati battuti ai rigori, al termine di una partita piacevole e che ha permesso a coach Patrick Fischer di vedere all’opera per la prima volta i suoi uomini in un vero match.

Con l’allenatore dei bianconeri abbiamo scambiato le nostre opinioni prima del ritiro della maglia di Flavien Conne e della classifica presentazione ai tifosi alla Reseghina.

Patrick Fischer, una discreta partita contro un avversario che era già avanti nella preparazione, quali spunti hai trovato in questa prima uscita?
“Per essere la prima partita siamo contenti. Era la prima volta che scendavamo sul ghiaccio affrontando un vero match, mentre lo Slovan Bratislava aveva già nelle gambe cinque incontri. Difensivamente all’inizio abbiamo incassato due reti, però poi non abbiamo più concesso gol e siamo riusciti già in questa prima uscita a mostrare un certo carattere trovando il pareggio. Peccato che alla fine abbiamo perso. Chiaramente ora dobbiamo lavorare su tutti gli aspetti del gioco, siamo solo all’inizio, però mi complimento con i giocatori perchè hanno mostrato che siamo già a un buon punto”.

Per la prima volta vi siete confrontati con le nuove dimensioni dei terzi, cambia veramente qualcosa?
“Sì, cambia parecchio. Giocare in boxplay è difficile perchè si ha più spazio da difendere, e anche nel gioco a 5 contro 5 è più complicato difendere. In fase offensiva, però, questo metro e mezzo aggiuntivo mi piace molto perchè ci permette di creare di più, ma chiaramente è una cosa a cui bisognerà abituarsi e capire come gestire al meglio su entrambi i fronti”.

Anche quest’anno ci sono diversi giovani in prima squadra, significa che nel settore giovanile si sta lavorando bene da tempo…
“Sì, è vero. Arrivano sempre di più dei giovani in prima squadra che sono davvero bravi a giocare a questo livello, ed anche sabato in formazione ne avevamo 4-5, tra cui Romanenghi che ha fatto bene. Sono contento, il settore giovanile da anni lavora bene e in maniera costante, questi adesso sono i frutti, che possono motivare altri ragazzi ad allenarsi duramente, perchè vedono che si può arrivare sino in prima squadra”.

Parlando di giovani, Merzlikins ha avuto una buona stagione ed è stato anche draftato… C’è tanta attesa ed entusiasmo nei suoi confronti, che ruolo ha lo staff tecnico nel gestire questi momenti?
“Lui ora si trova in una situazione nuova, più difficile rispetto ad un anno fa. La passata stagione è arrivato quasi dal nulla ed ha cavalcato l’onda senza alcuna pressione o aspettativa. Chiaramente adesso le circostanze sono diverse e, nonostante ci siano tre portieri contando anche Östlund, lui è considerato il titolare. Questo cambia le cose a livello mentale, si tratta di una situazione diversa da gestire, che noi chiaramente lo aiuteremo ad affrontare. I giovani devono capire che bisogna essere costanti, senza andare troppo in alto o troppo in basso. Elvis l’anno scorso ha fatto un gran primo passo in questo senso, ed il secondo deve arrivare in questa stagione… Sicuramente farà bene”.

Hai parlato di Östlund, giovane portiere svedese con licenza svizzera che può essere uno squardo già sul futuro…
“Sì, anche lui è giovane ed è una bella promessa. Sabato ha giocato la seconda metà di partita e non ha incassato nessuna rete, rappresenta una buona opzione nel caso dovesse succedere qualcosa a Merzlikins o Manzato, perchè possiamo richiamarlo immediatamente”.

Per quanto riguarda il pubblico, tanta gente anche sabato alla Resega e c’è veramente un bell’entusiasmo… La squadra lo sente?
“Sì, e fa molto piacere. Si sente che i tifosi sono pronti e aspettano che tutto inizi, e capisco anche perchè. La squadra è spettacolare e molto bella da vedere, con giocatori che sono degli autentici fuoriclasse. Abbiamo tanti giovani e tanta fame. Sono contento che ci siano sempre più tifosi, quando giocavo io 15 anni fa la pista era sempre quasi piena e questa era la cosa più bella”.

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