BIASCA – Aveva già avuto modo di vestire la maglia dell’Ambrì Piotta alcune stagioni or sono, ma era poi passato in NLB all’Ajoie, dove ha giocato dal 2012 al 2014 ottenendo un bottino di 17 punti in 36 incontri.
Ora, però, Christian Stucki è tornato tra i biancoblù fermamente intenzionato a restare, ed è al lavoro con i compagni a Biasca nell’ambito della prima fase della preparazione estiva.
Christian Stucki, lo scorso anno hai avuto un assaggio di questo gruppo, però non avevi avuto l’opportunità di giocare. Ora che invece sei tornato, noti differenze rispetto alla tua prima esperienza ad Ambrì?
“Quando avevo iniziato a giocare in Leventina la situazione della prima squadra non era molto bella, soprattutto rispetto al contesto in cui mi sono ritrovato l’anno scorso. Il clima era diverso e ho percepito un ambiente più vincente, anche se non ho giocato alcuna partita. In settimana tutto appariva indubbiamente differente”.
Hai passato gli ultimi due anni in NLB ad Ajoie, cosa ti ha dato questa esperienza e come sei cresciuto come giocatore e come persona in questo periodo?
“A livello di gioco ho avuto più responsabilità, grazie anche ad un allenatore che conosce abbastanza bene l’hockey svizzero… Vedrò di portare quello che ho imparato al servizio dell’Ambrì”.
L’anno scorso l’Ambrì ha fatto un’ottima stagione grazie anche al contributo della terza e quarta linea, che hanno alzato il livello della squadra… Per ottenere un posto da titolare ci sarà da sudare…
“Questo non mi spaventa, sono cose che fanno parte dello sport… Inoltre solitamente più competitività c’è in spogliatoio, migliori saranno le tue prestazioni. Chiaramente in una squadra si ha bisogno di tutte le linee, specialmente ora che il livello dell’hockey svizzero si è alzato… Staremo a vedere dove riuscirò a trovare il mio spazio”.
Il tuo marchio di fabbrica è la velocità… Questo influisce sulla preparazione? Esegui delle sessioni d’allenamento volte a sviluppare questa tua caratteristica?
“Il fatto di essere veloce sul ghiaccio è una fortuna che ho e che difficilmente perderò. Cerco comunque sempre di allenare questa mia caratteristica. In questo periodo al martedì e al venerdì abbiamo degli allenamenti individuali, dunque riesco a trovare dei momenti per lavorare in questo senso. Sto facendo anche degli allenamenti per la massa muscolare e per ora sta andando tutto bene”.
Nel recente passato sembrava che Stucki fosse uscito dai quadri dell’Ambrì, invece Pelletier ti ha richiamato. Cosa ti ha convinto a tornare?
“Ho preso questa decisione perchè mi permette di tornare a casa dopo aver vissuto in Svizzera francese, ed anche per iniziare una scuola al di fuori dell’hockey. Ho sempre avuto l’idea che nella vita non c’è solo lo sport, ed ho sempre imparato che l’hockey non è la mia vita ma fa parte della mia vita. Ci sono altre cose di cui si ha bisogno per riuscire a staccare la spina. Ho avuto una discussione con Serge… Quello che ci siamo detti rimane tra me e lui, ma ora starà a me fare la mia parte”.