KINGS @ BLACKHAWKS
4-5
(2-3, 2-0, 0-1, 0-0, 0-1)
Note: United Center, 20’500 spettatori.
Penalità: Los Angeles Kings 4×2′, Chicago Blackhawks 3×2′
3 Stars: Kane, Saad, Handzus
CHICAGO – I Chicago Blackhawks dovevano assolutamente vincere per rimanere in corsa e guardarsi il diritto di tornare a giocarsi tutto in California. I campioni in carica sono riusciti nel loro intento, vincendo per 5-4 una partita combattuta e contraddistinta da tantissimi ribaltamenti di fronte, culminata nella rete decisiva di Michal Handzus arrivata nelle prime battute del secondo overtime.
Per gli Hawks il match era iniziato nel migliore dei modi, con Seabrook che dopo un solo minuto di gioco ha superato Jonathan Quick con un gran slapshot dalla blu in situazione di powerplay. Un paio di minuti più tardi lo United Center ha nuovamente esultato per il raddoppio di Oduya, che ha insaccato su rebound dopo azione personale di Kane. Il numero 88 appare decisamente in ripresa e, anche se continua a faticare nell’andare a rete, in questa gara 5 ha messo a segno ben 4 assist.
Il pazzo primo tempo è continuato con il primo punto della serata dei Los Angeles Kings, firmato da Stoll dopo un parapiglia davanti alla porta di Corey Crawford. Chicago ha però immediatamente reagito trovando il 3-1 con Saad, ma Gaborik ha nuovamente portato sotto i Kings segnando l’undicesima (!) rete di questi playoff al 13’16.
Nel periodo centrale hanno poi prevalso i Kings, con un bilancio di 16 tiri a 11 che si è tradotto nelle due reti ottenute da capitan Brown e Pearson. L’ex giocatore degli ZSC Lions ha sfruttato un rebound nello slot, mentre Pearson è andato in gol con uno snap-shot che pareva innocuo.
Gli Hawks hanno però evitato di farsi prendere dal panico trovando il 4-4 dopo 1’17 nel terzo tempo con Ben Smith. Il risultato non è poi cambiato sino addirittura al secondo overtime, quando Michal Handzus ha messo a segno il gol vincente, il suo primo in carriera in un overtime di una partita di playoff.
Ai Los Angeles Kings ora il difficile compito – analogo a quello dei New York Rangers – di chiudere la serie davanti al proprio pubblico, così da evitare di ritrovarsi a dover giocare una settimana sfida in territorio ostile.