AMBRÌ – L’Ambrì venerdì sera è riuscito a vincere una partita fondamentale. La sfida contro il Davos arrivava infatti in uno dei momenti più delicati del torneo, con tre sconfitte filate alle spalle, l’assenza pesantissima di Park e Mieville (oltre che di Lüthi e Gautschi, quest’ultimo ammalato) ed un gioco mostrato nel weekend precedente che aveva lasciato l’amaro in bocca.
I biancoblù hanno però dimostrato una volta di più di essere una squadra vera, trovando le risorse necessarie per battere un avversario ostico grazie ad un collettivo che è tornato a giocare assieme. Non sono infatti stati gli spunti individuali ad aver permesso all’Ambrì di incamerare i tre punti, dato che anche gli elementi di maggior talento non hanno brillato, ma nel complesso i padroni di casa hanno fornito una prestazione solida e abbastanza disciplinata.
Con El Assaoui che è tornato in difesa e l’inserimento del giovane Patrick Incir, si è immediatamente notato quanto il ritorno in formazione di Schlagenhauf fosse di capitale importanza. Il numero 44 è passato in questa stagione da gregario a perno imprescindibile della squadra, andando a creare un’alchimia perfetta con Bianchi e Grassi che ha dato vita ad una delle terze linee più interessanti del campionato.
Non sorprende dunque come sia stato proprio questo blocco a distinguersi maggiormente, offrendo agli oltre 5’200 presenti un gioco di sostanza fatto di fiato e sudore, vedendo finalmente premiati i propri sforzi a metà incontro, quando Grassi ha insaccato il gol dell’1-0 girandosi velocemente nello slot.
Gli uomini di Pelletier sino a quel momento avevano ben controllato il Davos, concedendo sì alcune occasioni gestibili in maniera più lucida, ma comunque ben disinnescate da uno Schaefer solido, calmo e capace di seguire sempre con intelligenza le avanzate grigionesi.
Nonostante ci siano da mettere in conto tanti (troppi) dischi persi sulla linea blu che hanno permesso al Davos di ripartire velocemente ed in maniera pericolosa, la difesa dei ticinesi si è mostrata venerdì sera più organizzata del recente passato. Sul fronte offensivo, invece, alcune delle migliori opportunità l’Ambrì se le è costruite in powerplay, situazione che nei primi due tempi non ha portato ad alcuna realizzazione, ma che ha comunque contribuito a cambiare il momentum in favore dei biancoblù.
Il momento di maggior pressione i padroni di casa lo hanno avuto nel finale di periodo centrale, quando con Ryser penalizzato sono andati ad un nulla dal gol del raddoppio. Prima Steiner da ottima posizione e poi Noreau con un palo colpito in pieno, non sono riusciti a segnare quella rete che avrebbe messo una grandissima ipoteca sul match, rimandando tutto agli ultimi 20 minuti.
Nonostante il punteggio stretto, l’Ambrì ha gestito con grande calma e autorità il Davos nel periodo conclusivo, dando a tutti l’impressione di poter condurre in porto una vittoria tutto sommato tranquilla. Il copione del match è però cambiato bruscamente al 55’20, quando Schneeberger (in boxplay!) ha approfittato di un quintetto biancoblù molle e mal organizzato per coronare con il gol il più classico dei coast-to-coast.
Fatale nell’occasione anche un errore di posizionamento e di valutazione di Nordlund, il quale non ha effettuato al meglio la chiusura sull’avversario. La Valascia non ha però nemmeno avuto il tempo di restare stordita dall’amaro pareggio, visto che nel giro di 36 secondi Nordlund si è fatto perdonare infilando alle spalle di Genoni il secondo puck della serata.
Appesantita dagli avvenimenti più recenti, la squadra si è visibilmente liberata di una certa tensione nel momento in cui è suonata la sirena di fine partita, preceduta dalla rete della definitiva sicurezza di Pestoni a porta vuota. Il successo ha riportato l’Ambrì in quarta posizione e permetterà ai biancoblù di affrontare la trasferta di Friborgo con ritrovata fiducia e con un po’ meno di pressione.
Dalla partita di venerdì i ragazzi di Pelletier dovranno inoltre trarre un prezioso insegnamento da quell’1-1 subito in uno dei pochi momenti di smarrimento del terzo periodo, ricordandosi che nel finale di campionato non ci si potrà permettere di distrarsi nemmeno per un secondo. Il match ha però anche dimostrato che, se si scende in pista con il giusto atteggiamento, è possibile ottenere dei risultati nonostante l’assenza di giocatori importanti.