Il 2013 è oramai alle nostre spalle e per l’Ambrì Piotta è stato indubbiamente un anno che ha presentato diversi aspetti positivi soprattuto dal punto di vista sportivo, mentre alcune notizie meno entusiasmanti a livello societario hanno in parte ridimensionato l’entusiasmo per un esponenziale miglioramento di quanto abbiamo potuto ammirare sul ghiaccio.
L’annata appena andata agli archivi si è svolta nel segno di Serge Pelletier che, ereditando una squadra alla sbando, ha saputo inizialmente trovare il giusto equilibrio per permettere ai biancoblù di conquistare una tranquillissima salvezza (4-1 nel primo turno di playout contro il Rapperswil), ed ha poi iniziato in prima persona un lavoro che ha portato in tempi brevissimi i suoi frutti.
Con 65 punti in classifica e forti di un incredibile secondo posto, l’Ambrì Piotta sta vivendo la sua seconda miglior annata di sempre in NLA e, anzi, per diversi aspetti la formazione attuale appare addirittura più completa e meglio bilanciata rispetto a quella storica rosa targata 1998/99.
Per la prima volta da tempo immemore, infatti, i biancoblù possono vantare 4 linee complete, ognuna con il suo compito e tutte in grado di avere un impatto decisivo – anche se in maniera diversa – sulla partita. Nessuno viene più mandato in pista “solo per far riprendere fiato agli altri”, e questa è una delle grandi forze dell’Ambrì.
Nulla è però stato regalato a Serge Pelletier che, in queste prime 36 partite di regular season, ha dovuto affrontare diverse sfide, superate quasi tutte sapientemente. La corsa ad ostacoli dei biancoblù è iniziata in piena estate, quando l’impossibilità di avere a disposizione Williams – miglior marcatore della passata stagione – ha cambiato pesantemente gli equilibri della squadra.
Il capitolo stranieri ha poi continuato a far scrivere fiumi d’inchiostro al momento dell’infortunio di Noreau, tegola che ha colpito la squadra solamente alla seconda partita. L’episodio ha però paradossalmente fatto benissimo alla squadra che, da un lato, si è compattata e nel periodo in cui ha dovuto giocare con soli tre stranieri di movimento (e spesso con un Williams fuori servizio) ha dato il meglio di se, mentre dall’altro ha permesso a Pelletier di scovare Nordlund, probabilmente uno dei migliori difensori del campionato.
Non bisogna inoltre sottovalutare il fatto di aver introdotto il concetto di due portieri potenzialmente titolari, scelta indubbiamente tanto insidiosa quanto potenzialmente pagante. L’esperimento è però da considerarsi riuscitissimo, visto che la coppia Schaefer–Zurkirchen può vantare ad oggi una strepitosa percentuale di parate del 93.21%, seconda solamente a quella del pacchetto di portieri della capolista ZSC Lions (93.49%).
Un attimo di smarrimento la squadra l’ha avuto nel momento in cui sono tornati a disposizione Williams e Noreau, fattori che ha costretto Pelletier a ridisegnare alcuni aspetti del gioco e che – complici alcune partite negative, il calo di rendimento di alcune pedine svizzere – hanno portato l’Ambrì ad un calo nel suo incredibile cammino.
Ciò che però è più importante, in definitiva, è che finalmente l’Ambrì Piotta è tornata ad essere una squadra contro la quale è maledettamente difficile giocare, lasciandosi alle spalle quell’etichetta di “squadra materasso” che aveva caratterizzato i biancoblù nelle ultime stagioni. Quest’anno i tifosi hanno finalmente avuto la sensazione che ad ogni partita ci fosse la concreta possibilità di vincere… Certo, sono arrivati degli scivoloni pesanti come il derby del 7-1 a Lugano, ma nel complesso la regolarità nelle prestazioni c’è stata.
Logica conseguenza di tutto questo è stata la positiva risposta del pubblico, che non ha mai mancato di essere presente alla Valascia con un’ottima media di 5’740 spettatori a partita! Numeri decisamente importanti che non possono che lasciare soddisfatta la dirigenza che, alla luce di 4 vittorie nelle ultime 5 partite e diversi incontri interessanti nel mese di gennaio, vedrà indubbiamente la pista gremita sino al termine del campionato.
A gettare ombre su tutto quanto fatto sinora c’è però come sempre il mercato, che si svolge in maniera sostanzialmente incontrollata in Svizzera e che puntualmente contribuisce a creare una sorta di clima di instabilità in seguito ai tanti rumors di possibili partenze che vengono a galla nel periodo natalizio.
A quella solo da confermare ufficialmente di Mieville, infatti, si sono aggiunte durante la Coppa Spengler le voci riguardanti Alexandre Giroux (Berna) e Markus Nordlund (Ginevra), due ottimi giocatori la cui permanenza in biancoblù passerà giocoforza dall’abilità della dirigenza di trovare un centro svizzero per la seconda linea. Compito indubbiamente arduo e che potrebbe portare all’ingaggio di Daniel Rubin (Berna), ma per questo bisognerà attendere. Se non si riuscirà a trovare un sostituto elvetico per Mieville, ecco che allora bisognerà optare per due centri stranieri, il che renderebbe improbabile la conferma di almeno uno tra Giroux e Nordlund.
Maggiori informazioni in merito a tutti questi argomenti le avremo indubbiamente nelle prossime settimane. Peccato invece per la vittoria del Ginevra Servette nell’ultima Coppa Spengler, successo che impedirà (salvo colpi di scena) all’Ambrì di partecipare alla prossima edizione del torneo davosiano, rimandando il tutto almeno fino al 2015.
Non bisogna però dimenticare che dalla prossima stagione tornerà la Coppa Svizzera, mentre la Champions Hockey League potrebbe anche diventare una realtà per l’Ambrì Piotta nel caso in cui i biancoblù riuscissero a rimanere nelle parti alte della classifica. Il torneo continentale prevede infatti la partecipazione dal nostro paese dei 4 club fondatori e dei vincitori di campionato e regular season… Con ZSC Lions e Friborgo già sicure di partecipare in quanto fondatori, i biancoblù potrebbero puntare ad essere la terza miglior squadra della regular season dopo di loro, ottenendo così la qualifica. Musica però del futuro, che eventualmente rappresenterà una gradita sorpresa.
Speriamo invece non arrivino nuove brutte notizie dal punto di vista societario, troppo spesso oggetto di preoccupazione per l’intero ambiente e che ci si augura che nel 2014 non tornino ad essere protagoniste. Nonostante la stagione “da record” bisogna comunque rimanere consapevoli che il club si trova in un momento molto delicato della sua storia, sotto stretta sorveglianza da parte della Lega e con il dovere di portare a compimento il progetto della nuova Valascia nel giro di pochi anni.
Se c’era però bisogno di buone premesse per guardare con sorriso al futuro, ecco che l’anno appena trascorso è stato capace di portare sul tavolo degli ottimi argomenti. Il 2013 per l’Ambrì è stato da incorniciare, non si può dunque fare altro che alzare i calici e sperare di continuare così!
Buon 2014, Ambrì Piotta!