ZURIGO – Serata difficile quella che ha visto l’Ambrì Piotta impegnato in quel di Zurigo, dove i biancoblù hanno faticato per tutto l’arco dell’incontro ad entrare in partita, finendo così per arrendersi con il risultato di 4-1 a dei Lions che hanno indubbiamente meritato di incamerare i tre punti.
Le diverse incertezze evidenziate già nel primo tempo di venerdì sera sono state “spalmate” sostanzialmente su quasi tutti i 60 minuti all’Hallenstadion, dimostrando come i ragazzi di Pelletier non possano permettersi nemmeno il minimo calo di tensione. La punizione è stata una partita che ha visto Schaefer e compagni incassare 4 reti, fatto che non avveniva addirittura da 17 incontri, con la squadra che ha costantemente rincorso l’avversario e non è mai riuscita a girare veramente il momentum a suo favore.
Tra le fila biancoblù è tornato sul ghiaccio dopo oltre un mese di assenza Jason Williams, il quale ha preso il posto di Richard Park al centro della prima linea (la mossa dovrebbe permettere al coach di disporre di un riposato numero 27 nel derby). In generale il canadese non ha certo brillato, ma dopo parecchia inattività probabilmente non si poteva pretendere la luna da lui, oltretutto in una posizione che non è sembrata andargli a genio.
Assente anche Daniele Grassi, il quale lamenta un dolore alla schiena (niente di preoccupante) ed il cui posto in terza linea è stato preso da capitan Duca, il quale ha a sua volta lasciato il posto in quarta al giovane Patrick Incir.
A fare il gioco è stato sempre e comunque lo Zurigo, capace di prendere l’iniziativa sin dai primi minuti – vedasi rete sfiorata da un indiavolato Wick – ed abile nel gestire quei momenti in cui l’Ambrì sarebbe potuto tornare a galla, come ad esempio in powerplay. Specialmente nelle situazioni speciali si è fatta sentire l’assenza di Park, vero e proprio motore di una squadra che, senza di lui, a volte fatica a trovare quella scintilla che poi mette in moto la macchina offensiva biancoblù.
Oltre ad un pericoloso slapshot di Duca, gli ospiti hanno davvero dato poco da fare al giovanissimo Melvin Nyffeler, sollecitato per un totale di 20 tiri e che ha dimostrato di essere un talento decisamente degno di nota. Gli ZSC hanno trovato il meritato vantaggio dopo 9 minuti grazie a Wick, che ha concluso in rete una bella azione imbastita da Nilsson e Shannon.
La difesa dell’Ambrì si è fatta prendere ferma sulle gambe, mentre al 30’16 Cunti si è infilato sin troppo facilmente nella retroguardia ospite saltando Noreau e servendo poi Nilsson, che ha insaccato senza pietà. Le due reti sono state un buono specchio della prestazione dei leventinesi, troppo imprecisi e incapaci di trovare le giuste contromisure per ribattere alle avanzate locali.
Con praticamente metà partita ancora da giocare, l’Ambrì ha trovato la rete con Noreau in powerplay, dandosi così l’opportunità di rimettere in parità l’incontro. In generale il periodo centrale ha visto un miglioramento sul piano del gioco da parte degli uomini di Pelletier, che si sono però visti tarpare le ali da uno sfortunato episodio.
Nel tentativo di rilanciare il disco da dietro la porta, Marc Grieder ha rotto il suo bastone e consegnato così il disco agli avversari. Schaefer è rimasto sorpreso dall’accaduto e non si è praticamente mosso sul tiro di Wick, che ha insaccato il rocambolesco 3-1.
Considerando le grandi difficoltà in fase offensiva ed il doppio ritardo accumulato, il terzo tempo è apparso come una mera formalità per gli ZSC, questo nonostante statisticamente sia stato quello in cui l’Ambrì è andato più volte al tiro (10). La testa degli ospiti era però probabilmente già al derby di lunedì sera, che vedrà così la squadra di Pelletier affrontare la terza partita nel giro di quattro giorni, situazione decisamente anomala per il contesto del campionato svizzero.
Partendo dal logico presupposto che non si può certo pretendere di vincere tutte le partite, la sconfitta partita a Zurigo non deve turbare per nulla l’Ambrì Piotta, che perde sì il primato in classifica scivolando al terzo posto, ma che vincendo venerdì ha fatto “ciò che andava fatto” in questo weekend.
Quello che invece deve essere spunto di riflessione – oltre ad un gioco che dopo la pausa non è ancora comparabile a quello mostrato prima dello stop – è il ruolo che si vorrà affidare a Jason Williams. Se, da un lato, il desiderio è quello di far tornare in forma il giocatore, dall’altro vi è la grande ed immediata necessità di fare punti, perché indubbiamente questo Ambrì prima o poi dovrà confrontarsi con un calo.
Il momento non sembra dunque essere il più propizio per effettuare esperimenti, come ad esempio mischiare le linee per trovare la posizione più consona a Williams, che, nello scenario ideale, non dovrebbe giostrare come centro. Si tratta indubbiamente di una situazione in cui Serge Pelletier dovrà dimostrare tutta la sua bravura, gestendo un giocatore importante che però rischia di alterare l’alchimia di una rosa che, sino ad ora, ha rasentato la perfezione.
Su questo, però, ci si potrà riflettere a partire da martedì. Prima c’è un derby da affrontare al massimo delle proprie potenzialità.