(© IIHF.com)
STOCCOLMA – Dove può arrivare questa Svizzera? Dopo la partita di oggi saranno in molti a chiederselo… Certo sarà essenziale rimanere con i piedi per terra, tuttavia i rossocrociati continuano a stupire per efficacia realizzativa e solidità difensiva in questo mondiale.
Nonostante l’orario inusuale per una partita di hockey, la Nazionale si fa trovare subito pronta e mette la sfida immediatamente sul giusto binario, sfruttando una superiorità numerica dopo appena 2 minuti di gioco. Il trio delle meraviglie Bodenmann – Cunti – Hollenstein non si fa pregare, e dopo una bella triangolazione, è il centro dello Zurigo il più lesto a raccogliere il rebound e siglare il punto d’apertura del confronto.
Nei primi 10 minuti la Svizzera sembra avere in mano la sfida, ma complici un paio di penalità evitabili, la Danimarca si affaccia dalle parti di Berra, tornato tra i pali nell’alternanza con Gerber. L’ottimo spirito di sacrificio dei rossocrociati permette tuttavia di bloccare la maggior parte dei tiri e portare quindi il vantaggio alla prima pausa.
Il secondo tempo appare notevolmente più equilibrato, con entrambe le squadre che faticano a crearsi limpide occasioni da rete. Ci pensa nuovamente il power play a spezzare questo equilibrio a favore dei ragazzi di Simpson: Von Gunten pesca perfettamente nello slot Gardner, il quale, con una precisa deviazione, non lascia scampo a Galbrithe e sigla il 2-0.
L’opportunità per chiudere anzitempo la partita capita, poco dopo, ancora sul bastone di Cunti che solo nello slot non riesce però a realizzare la doppietta. Una legge non scritta dello sport dice “gol sbagliato gol subito” e la partita odierna non sfugge a questa logica. Un po’ contro l’andamento del gioco, la Danimarca riesce a riaprire la contesa con Jensen abile a sfruttare lo spazio concesso da Blindenbacher per dare il primo dispiacere della giornata a Berra. Nel finale di periodo, dopo un’occasione per ristabilire il doppio vantaggio, non sfruttata da parte del tandem Niederreiter–Plüss, sono i danesi a rendersi pericolosi non riuscendo tuttavia a pervenire al pareggio.
Il terzo tempo inizia con la Svizzera che si mette subito al riparo da spiacevoli sorprese, grazie a Suri che, dopo appena 4 minuti, sfrutta una splendida azione personale di Josi per superare per la terza volta il portiere danese con un preciso tiro di polso.
Gli avversari accusano il colpo e Seger e compagni salgono in cattedra, riuscendo ulteriormente ad abbellire il punteggio, ancora in superiorità numerica (3 reti su 4 opportunità !). Questa volta tocca a “El Niño”, abile a ribadire in rete un tiro di Vauclair, iscrivere il proprio nome sul tabellino marcatori per il 4-1 finale. Il giocatore dei Bridgeport Sound Tigers è un po’ l’emblema di questa squadra, che non ha paura di lottare e andare nello slot a prendere colpi, consapevole che il sacrificio alla fine paga. Non a caso molte delle reti sin qui ottenute dagli uomini di Simpson sono arrivate in mischia o per la capacità di essere i primi a raccogliere il disco davanti al portiere (aspetto questo che è sempre stato uno dei difetti principali della Svizzera in passato).
In attesa di eventuali rinforzi dalla NHL (tra i possibili arrivi ci sono Streit, Hiller, Sbisa o Brunner – ad un passo dal terminare i playoff – oltre al già eliminato Diaz), godiamoci questa bella Nazionale, capace di regalare emozioni a ogni partita. L’occasione per continuare a sognare arriva già domani quando, alle 20:15 i rossocrociati sfideranno la Norvegia di Patrick Thoresen per una partita che potrebbe essere storica. In caso di ennesimo successo si eguaglierebbe, infatti, il record che risale alla preistoria hockeistica, quando nel 1939 la Nazionale vinse sei partite consecutive!
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