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Ambrì Piotta

Grassi: “Non volevamo arrivare a Natale così, non ho spiegazioni ma dovremo reagire”

Il capitano: “In questi giorni dovremo essere bravi a tramutare questo momento difficile in motivazione, perché a gennaio ci aspetta un periodo molto intenso. Il rinnovo? Ora prevale la delusione per la sconfitta”

AMBRÌ – Poche attenuanti dopo la pesante sconfitta casalinga dell’Ambrì giunta per mano del fanalino di coda Ajoie. I biancoblù hanno pagato a caro prezzo l’ennesima prova confusa, difensivamente fragile e totalmente priva di costrutto. Con Daniele Grassi, fresco di rinnovo contrattuale, abbiamo cercato di capire i motivi di questa profonda crisi biancoblù, che si ingigantisce proprio alla vigilia della pausa natalizia.

“Non volevamo arrivarci così”, ha commentato a caldo il capitano. “In questi giorni dovremo essere bravi a tramutare questo momento difficile in motivazione, perché a gennaio ci aspetta un periodo molto intenso con tantissime partite da giocare, per cui si tratterà di ritrovare al più presto lucidità e costanza nelle nostre prestazioni”.

Fino ad inizio terzo tempo, pur tra mille difficoltà, eravate ancora in partita. Poi, il crollo. Come ti spieghi una caduta così netta proprio nella frazione decisiva contro l’ultima della classe?
“Se avessi una spiegazione probabilmente staremmo parlando di un altro risultato. Quando loro hanno trovato la quarta rete abbiamo subìto il contraccolpo… Sicuramente c’è molto da imparare, perché non possiamo permetterci crolli di questo tipo in partite così importanti”.

Ancora una volta avete concesso cinque reti. A questo punto il problema difensivo sembra essere strutturale, più che episodico. È così?
“Credo che il problema non riguardi il singolo giocatore ma tutto il sistema, a cominciare da una buona gestione del disco anche davanti. Volevamo farlo, ma le cose non hanno funzionato come previsto e abbiamo concesso troppo al nostro avversario. Certamente la fase difensiva è l’aspetto sul quale dobbiamo migliorare al più presto”.

Vi eravate fissati di lavorare sulla difesa già nella pausa dedicata alla Nazionale eppure, meno di una settimana dopo, non si sono visti progressi. Ora promettete di lavorarci di nuovo ma concretamente, in che modo cercherete di risolvere queste lacune?
“Tutto parte dalla concentrazione dei singoli giocatori che, nelle ultime settimane, non è stata costante sull’arco dei sessanta minuti. Credo comunque che la difesa non riguardi esclusivamente solo i difensori, o comunque gli uomini delle retrovie, ma il modo in cui ti presenti in pista: occorre essere disciplinati davanti così da evitare di concedere contropiedi, solidi a centro pista e ben attenti dietro. Spesso e volentieri uno di questi tre aspetti non viene eseguito nel modo corretto e questo ci penalizza e porta alle reti avversarie”.

Un brutto Natale per l’Ambrì, ma personalmente addolcito dal tuo rinnovo contrattuale di quattro stagioni…
“Sì, ma al momento a prevalere è la delusione dopo questa partita. Siamo sempre così concentrati sul campionato che questi aspetti passano in secondo piano. Questo Natale deve farci riflettere e capire che dobbiamo giocare nella maniera giusta sui sessanta minuti, non uno di meno. Che questa sconfitta funga davvero da sveglia per tutti noi”.

Dopo una sconfitta del genere era legittimo attendersi qualche fischio da parte della tifoseria, che invece vi ha sostenuto con cori e canti a fine partita, quasi aveste vinto. Questo attenua un po’ le sensazioni negative che state vivendo?
“Penso che ad Ambrì ci sia sempre stato un ottimo rapporto con la tifoseria. Sappiamo che, soprattutto nei momenti difficili, la squadra viene sempre supportata. Lo percepiamo alle partite ma anche all’esterno, per le strade, tra la gente. Abbiamo la fortuna di vivere all’interno di un ambiente che non cerca di ammazzarti, ma di farti reagire nella giusta maniera anche nei momenti complicati. È qualcosa che contraddistingue l’Ambrì e che sicuramente ci aiuta a guardare con fiducia al futuro”.

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