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Lugano

Il Lugano torna da Langnau con un regalo che sa di alta classifica

In una partita combattuta i bianconeri hanno la meglio grazie a un gol di Fazzini e un terzo tempo in controllo. La squadra di Mitell passerà le feste quarta

(PostFinance/KEYSTONE/Marcel Bieri)

Il Lugano torna da Langnau con un regalo che sa di alta classifica

LANGNAU – LUGANO

2-4

(1-1, 1-2, 0-1)

Reti: 09’03 Petersson (Björninen, Kinnunen) 1-0, 15’32 Sekac (Alatalo, Sgarbossa) 1-1, 21’04 Mäenalanen (Felcman, Petersson) 2-1, 28’11 Morini (Aebischer, Sekac) 2-2, 38’30 Fazzini (Simion, Sanford) 2-3, 58’18 Thürkauf 2-4

Note: Emmental Versicherung Arena, 6’000 spettatori
Arbitri: Ruprecht, Staudenmann; Steenstra, Duc
Penalità: Langnau 3×2, Lugano 2×2

Assenti: Rasmus KupariBrendan Perlini (infortunati), Connor Carrick (squalificato)

LANGNAU – Che dolce Natale sarà quello dei tifosi bianconeri, sotto l’albero li aspetta un quarto posto in solitaria nella classifica di National League bello impacchettato, ottenuto dopo gli ultimi due sforzi del 2025.

È soprattutto la vittoria sofferta in quel di Langnau, che non vedeva il Lugano vincitore da sei sfide contro i Tigers, a determinare il destino intermedio della squadra di Tomas Mitell a un punto importante della regular season. A una ventina scarsa di partite dal postseason cominciano infatti a delinearsi alcune tendenze, anche se tutto può ancora succedere, ma se il Lugano ha raggiunto questa tappa nel suo percorso con due prestazioni non del tutto brillanti o spettacolari, significa che alla Cornèr Arena c’è comunque tutto il potenziale per giocarsi certe posizioni fino alla fine.

Un potenziale esaltato dal collettivo anche in una serata nell’Emmental dove alcuni dei leader non hanno brillato come di consueto, su tutti un Sanford poco ispirato e poco preciso con il disco sul bastone – e questo fa notizia – compensato però da una forza del gruppo espressa con il quarto blocco e il lavoro dei difensori, esaltato soprattutto nel terzo periodo quando c’era da difendere il primo e decisivo vantaggio e fare i conti magari con le fatiche della sera precedente.

(PostFinance/KEYSTONE/Marcel Bieri)

Nei primi due tempi infatti sono uscite alcune imprecisioni che hanno permesso al Langnau di fare quello che solitamente fa il Lugano, ossia prendere possesso del terzo offensivo e fare girare il disco, con Pesonen e compagni che hanno creato diverse occasioni – e sfruttate un paio – proprio negli spazi troppo larghi concessi dalla difesa ospite.

La squadra di Mitell è stata comunque quella che si è creata le migliori occasioni per passare, colpendo anche un paio di ferri clamorosi, ma per mezzora ha dovuto guardarsi le spalle sui contrattacchi dei padroni di casa, bravissimi nelle entrate con il disco sul bastone in zona offensiva e q creare rapidi break nello slot liberando le ali con tagli improvvisi.

Sembrava una serata in cui i bianconeri avrebbero pagato oltremodo alcune lacune, invece una volta trovato il primo vantaggio con Fazzini – rientrato dopo il colpo gratuito di Pesonen giusto per segnare il gol e poi rimasto fuori il resto del match – è uscita la maggior capacità del Lugano nel gestire il risultato, offrendo un terzo tempo di solidità assoluta nel quale alla squadra di Thierry Paterlini sono state concesse un paio di occasioni power play compreso.

(PostFinance/KEYSTONE/Marcel Bieri)

Lucidità, concentrazione e compattezza anche dopo la modifica delle linee da parte del coach svedese per sopperire all’assenza del numero 17, con il citato quarto blocco salito in cattedra e il grande lavoro dei difensori, su tutti la coppia DahlströmAebischer, pulita, puntuale e “cattiva” al punto giusto davanti a Van Pottelberghe.

Per portare a casa questi tre punti il Lugano stesso si è trasformato un po’ nel Langnau, impedendo all’avversario di giocare spegnendo sul nascere ogni azione offensiva grazie al lavoro in forecheck e al filtro in zona neutra.

Passerà un bel Natale il Lugano, sereno oltre ogni aspettativa possibile della vigilia e inizio del torneo, con un’identità tutta nuova che ha ridato importanza e credibilità al ruolo dei bianconeri in National League. Certi risultati si raggiungono solo con il lavoro e la serietà, qualità che improvvisamente sono ricomparse sulle rive del Ceresio.


IL PROTAGONISTA

Giovanni Morini: Non è stato solo l’importantissimo gol del 2-2 a segnare la partita del numero 23, ma tutto il lavoro che ha portato contro il top six del Langnau alla guida del quarto blocco. Instancabile e intelligentissimo nelle letture del gioco avversario l’italiano si conferma giocatore fondamentale per gli equilibri della squadra bianconera.


HIGHLIGHTS

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