
(PostFinance/KEYSTONE/Marcel Bieri)
Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.
Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.
Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati nell’ultima settimana.

Davide Fadani (Kloten): La stagione positiva di cui si sta rendendo protagonista Davide Fadani non è più soltanto figlia di un momento di grazia, ma ha ormai assunto le proporzioni di un passo avanti concreto e significativo nel percorso del portiere italiano. A Kloten – complice anche l’infortunio di Waeber – sta trovando molto spazio e finora ha disputato quasi la metà delle partite, mostrando numeri solidi che parlano di una percentuale di parate del 92.32% e di 2.36 reti concesse a incontro. Davvero brillante la sua uscita settimanale: contro il Rapperswil ha respinto 41 tiri, firmando anche 2-3 interventi pazzeschi che hanno avuto un impatto decisivo sull’andamento della sfida.
Yannick Rathgeb (Friborgo): Con cinque punti in tre partite il difensore offensivo del Friborgo si è messo parecchio in luce la settimana scorsa, con diverse belle puntate offensive e giocate di fantasia che hanno portato assist sia contro l’Ajoie che gli ZSC Lions, ma soprattutto una doppietta alla Gottardo Arena contro l’Ambrì Piotta, dove il 30enne è stato quasi intrattabile per i biancoblù, vera spina nel fianco per tutto l’incontro e generatore di gioco per la squadra di Roger Rönnberg.
Max Lindroth (Kloten): Attesissimo nei mesi scorsi per i suoi numeri eccezionali in Liiga, il difensore del Kloten ha avuto un rendimento fin qui altalenante soprattutto sul piano offensivo, mostrando solo a tratti il suo potenziale. Nelle partite giocate contro Rapperswil e Langnau però alcuni dei suoi spunti migliori sono finalmente venuti alla luce con due reti – una per incontro – e tante puntate in zona d’attacco alternate ad alcune cannonate dalla linea blu che hanno spaventato i portieri avversari. Finora il buon bottino di Lindroth si attesta a 6 reti e 10 assist, ma il potenziale sembra potersi ancora allargare.
Dominik Kubalik (Zugo): In un periodo in cui lo Zugo viaggia tra alti e bassi che impediscono alla squadra di staccarsi dal lotto attorno alla linea, Dominik Kubalik resta una certezza grazie alle sue doti offensive micidiali. Qualità che ha nuovamente sfoderato nella passata settimana, chiusa con tre gol e due assist. Il ritorno di Tomas Tatar al fianco di Jan Kovar ha fatto bene anche a lui, con l’intesa tra gli stranieri che ha prodotto numeri di alto livello. Kubalik è stato spesso il finalizzatore delle manovre, scagliando anche dieci tiri in porta nell’arco della settimana e mostrando grande freddezza nel trovare il gol alla minima opportunità.
Drake Caggiula (Losanna): A volte un po’ sottovalutato all’interno di una rosa dalla classe offensiva fuori scala, Drake Caggiula ha mostrato anche nell’ultima settimana di essere una forza trascinante del Losanna. Decisivo contro Ajoie con due gol e un assist, anche nella sfida con l’Ambrì Piotta la sua energia in pista è stata difficile da arginare, tanto da risultare tra i migliori giocatori sul ghiaccio pur restando assente dal tabellino, se non per un assist sul gol a porta vuota. Unisce intensità e istinti offensivi che, in combinazione con Austin Czarnik e Damien Fuchs, rendono la linea un problema costante per tutte le difese.
Christoph Bertschy (Friborgo): La linea composta dal nazionale svizzero, da Attilio Biasca e dallo svedese Henrik Borgström è ormai da diverso tempo una delle più collaudate del Friborgo, guidata dall’esperienza e dalla classe del 31enne. Autore di un gol e un assist contro l’Ajoie, Bertschy ha preso in mano la squadra durante le assenze di Sörensen e Wallmark, marcando presenza alla Gottardo Arena con altri due assist e infine segnando il suo decimo gol stagionale in casa nello scontro con gli ZSC Lions, per un totale di cinque punti nelle tre partite giocate la scorsa settimana.

Ludovic Waeber (Kloten): Rientrato a metà novembre dopo un infortunio, il futuro portiere del Friborgo sta faticando a ritrovare il necessario ritmo. Anche nelle due partite disputate la scorsa settimana ha concesso nove gol su 52 tiri fronteggiati, per una percentuale di parate dell’82.69% che ha lasciato poche chance ai compagni, specialmente nella serata contro lo Zugo. Con lui tra i pali gli aviatori hanno vinto soltanto tre volte in stagione e, alla luce delle buone prestazioni di Davide Fadani, sarà interessante capire a chi si affiderà lo staff ora che i punti inizieranno a pesare sempre di più.
Tim Heed (Ambrì Piotta): Superata da alcune partite la boa di metà stagione, Heed purtroppo non sta riuscendo a ritrovare la miglior versione di sé stesso dopo un campionato passato costellato da una miriade di errori. E come un anno fa, anche oggi un bottino di punti rilevante non basta a rendere positiva la sua stagione. Nelle ultime uscite lo si è ancora visto gestire il puck con approssimazione, commettendo troppe imprecisioni e mancando anche alcune chiusure difensive. Purtroppo queste lacune sono diventate il suo marchio di fabbrica e, quando lo si vede in pista, si tende ormai ad avere il timore che possa arrivare l’ennesimo errore pronto a essere sfruttato dagli avversari. Con un bilancio di -16 è attualmente il peggior difensore della lega in questa statistica.
Connor Carrick (Lugano): Il numero 58 del Lugano ha attraversato un buon momento a novembre, ma il suo apporto offensivo si è spento da diverse partite, relegandolo in un ruolo troppo nascosto per uno straniero. Non bastasse, nelle ultime partite Carrick ha mostrato diverse lacune non solo sul piano difensivo – come nella trasferta di Zurigo quando si è fatto scappare ingenuamente Andrighetto lanciato verso il 3-3 al rientro dalla penalità – ma anche su quello caratteriale. Brutto segnale infatti l’inutile fallo commesso con un colpo alla testa ai danni di Zadina a Davos, fatto che ha privato il Lugano dopo nemmeno venti minuti del difensore e provocato il ribaltamento del risultato da parte del Davos nel lungo powerplay.
Pierre-Édouard Bellemare (Ajoie): Stagione decisamente più difficoltosa per il centro francese dei giurassiani, autore fin qui di una sola rete in 27 partite. L’unico gol segnato, arrivato peraltro solo la settimana scorsa, non è l’unico segnale per un giocatore in difficoltà sul piano del ritmo e della continuità, dato che senza più riuscire a mettere in pista la sua consueta intensità l’ex NHL non riesce più a regalare un apporto tangibile alla sua squadra, mettendo tutto il peso o quasi dell’attacco sui finlandesi e quei pochi svizzeri in grado di mettersi in luce con regolarità.
Manix Landry (Ambrì Piotta): Le sue partite non sono mai davvero negative, ma dopo quanto mostrato nel passato campionato – quando era stato tra i migliori dei suoi – la sua crescita ha subito una brusca frenata, rendendo ancora più critica la già deficitaria situazione al centro dell’Ambrì Piotta. Le opportunità per fare bene non sono mancate, visto che finora è stato spesso schierato in linee molto offensive, come nel weekend al fianco di Formenton, Joly o Heim. Sabato è stato addirittura dirottato all’ala, altro segnale di un momento poco soddisfacente, dopo che nelle ultime 17 partite ha firmato un solo gol – oltre a una rete a porta vuota – e due assist. Troppo poco per quello che resta comunque l’elemento svizzero di maggiore prospettiva e valore nella rosa leventinese.
Jiri Sekac (Lugano): Di fatto il miglior rendimento raggiunto dal ceco ha coinciso con il suo inserimento nella linea completata da Brendan Perlini e Ramon Tanner, e dall’infortunio dell’anglo-canadese Sekac non ha più trovato la sua dimensione. È un giocatore che ha sempre avuto momenti di alti e bassi, ma ultimamente oltre a non riuscire più ad incidere offensivamente mostra anche diversi segni di nervosismo come conseguenza a troppi errori banali mentre era alla ricerca di giocate troppo difficili o insistenti. Solo due miseri assist nelle ultime dodici partite, l’ultima rete risale al derby di fine ottobre, numeri nascosti dal buon rendimento della squadra ma che non possono assolutamente soddisfare nessuno.


