
LOSANNA – È stato specialmente il secondo tempo a essere costato caro all’Ambrì Piotta nella sfida di Losanna, terminata con un passivo di 5-1. Anche se poi il veterano Dario Bürgler mette l’accento anche sulla prima frazione.
“Nel primo tempo dovevamo avere più sangue freddo. Contro squadre così forti devi sfruttare le chance, io stesso ne ho fallita una molto ghiotta. Lì bisogna segnare, gli avversari dal canto loro hanno realizzato un gol con una mezza occasione. Dovevamo andare alla prima pausa almeno sull’1-1. Poi è vero, il periodo centrale non è certo stato l’ideale”.
Perlomeno nella frazione conclusiva avete accorciato lo scarto e nel finale avete timidamente tentato la rimonta. Insomma, non avete mollato, il carattere c’era…
“Questo weekend abbiamo giocato contro la seconda e terza squadra del campionato, in entrambe le partite c’eravamo, abbiamo avuto delle opportunità. Chiaramente è un peccato non aver raccolto più punti contro il Friborgo. Le partite sono quasi sempre equilibrate, la nostra lega è così, se vuoi vincere devi avere più costanza, dobbiamo cercare questa via e trovare il modo di segnare le reti necessarie nei momenti chiave”.
La tua linea completata da Pestoni e De Luca a mio avviso è stata la migliore. Che ne pensi? Tu da giocatore durante un match hai il sentore che la chimica funziona?
“Sì, te ne accorgi. Gioco volentieri con Inti e Tommaso, sono bravissimi giocatori, specialmente quando hanno il disco sul bastone. Credo anch’io che il nostro blocco abbia fatto una buona prova ed è bello che siamo stati premiati con un gol, ma evidentemente non possiamo essere contenti. A me pesa molto ad esempio l’opportunità che ho sciupato e quindi vado a casa con questo pensiero non piacevole”.
Non è ancora ufficiale, ma questa sarà con ogni probabilità la tua ultima stagione. Ci pensi? Ad esempio probabilmente hai disputato la tua ultima partita qui a Losanna. Ti è venuto in mente?
“Poco fa, quando ero seduto in panchina in attesa dell’intervista con il tuo collega della televisione, mi è proprio venuto in mente che probabilmente è stata la mia ultima partita qui. Ovviamente spero di no. Ma in generale non penso molto a questo fatto, cerco semplicemente di aiutare la squadra in qualsiasi modo, faccio di tutto per dare il mio contributo, poco importa in quale ruolo, con quanti minuti sul ghiaccio e in quale linea. Provo a trovare una via per creare una chimica e cercare il modo per vincere più partite rispetto al recente passato”.
È una sorta di tournée di addio, riesci a godertela o prevale lo stress? Probabilmente ti arrivano sempre le solite domande, non solo dai media, ma anche da tifosi, amici e famiglia che ti parlano della tua carriera agli sgoccioli…
“Non ci penso molto. Chiaro, in qualche modo questo aspetto c’è nelle retrovie dei pensieri, cerco di godermi le cose, ma di fatto una stagione non è fatta per questo. È dura, a volte va bene, a volte meno, ogni tanto ci sono problemi fisici. Come detto prima, io provo a fare quello che ho sempre fatto, applicare tutte le cose che ho imparato sin da giovane. Questo è il mio pensiero, penso alla squadra in primo luogo e non certo a me stesso. Faccio tutto quello che posso per dare un apporto al team e sarà così sino alla fine. Spero che riusciremo a conquistare abbastanza punti per scalare un po’ la classifica e arrivare a disputare i play-in”.



