
AMBRÌ – Dalla battaglia della Gottardo Arena l’Ambrì ne è uscito sconfitto. Pur avendo mostrato carattere rispondendo colpo su colpo al Friborgo, i biancoblù hanno dovuto far fronte alle solite lacune difensive che, di fatto, hanno vanificato le cinque reti (!) rifilate ai burgundi.
Manix Landry, è stata una partita influenzata dalle emozioni e dalle decisioni arbitrali, forse più che dal gioco in sé. In pista si è percepita molta tensione, quanto ha condizionato l’andamento della serata?
“Non spetta a me commentare certe decisioni arbitrali, ma di certo la gestione della partita ha generato parecchia frustrazione e nervosismo su ambo i fronti. A volte questo può giocare a tuo favore, altre volte no. Ma non credo che una squadra sia stata penalizzata più dell’altra da questa situazione”.
Dopo la pausa ci si poteva però attendere un Ambrì più organizzato, compatto e solido. Avete sì dato spettacolo, ma ne è uscita una gara parecchio confusa e ricca di errori. Come la valuti?
“Direi che non siamo stati bravi nell’approccio alla partita. Credo che ci abbiamo messo un po’ troppo ad ingranare e loro sono stati bravi a sorprenderci sfruttando il maggior ritmo che avevano nelle gambe. Siamo andati subito sotto nel risultato – in doppio svantaggio – ma non ci siamo scoraggiati e anzi abbiamo iniziato ad applicare il nostro sistema di gioco. Questo ha dato i suoi frutti e ci ha permesso di tornare immediatamente in partita e di giocarcela fino alla fine”.
Sotto 2-0 a inizio gara, poi per 4-3 alla seconda pausa, siete sempre riusciti a reagire, pareggiando o tornando avanti. Un aspetto importante e che evidenzia la giusta attitudine mostrata dalla squadra in una serata comunque complicata…
“Non è facile iniziare una partita ed essere subito sotto di due reti. Molti si sarebbero scoraggiati, ma noi no. Volevamo reagire perché crediamo in quello che stiamo facendo e tanti ragazzi in quel frangente hanno alzato il proprio livello e preso per mano la squadra. Questo fa parte dell’attitudine della squadra ed è un aspetto che ci caratterizza: non molliamo mai”.
La fase difensiva resta però un tema estremamente delicato. Ancora una volta avete concesso troppe reti e cinque gol non sono bastati per vincere la partita. Se dalla pausa ci si potevano attendere dei passi avanti in tal senso, questi non sono arrivati…
“È chiaro che se concedi cinque reti diventa difficilissimo pensare di portarla a casa, anche se sei efficace davanti. È un aspetto sul quale lavoriamo costantemente e chiaramente a Losanna sarà importante concedere poco e ritrovare una maggiore lucidità nelle retrovie”.
Molti sono stati gli episodi controversi relativi alle decisioni arbitrali, l’ultimo quella chiamata su DiDomenico nell’overtime dopo che gli arbitri avevano deciso di lasciar correre il gioco nonostante il disco non fosse più visibile dalle parti di Wüthrich. Come valutate quella situazione che, di fatto, ha portato alla penalità che ha deciso la partita?
“Ha poco senso riflettere su ciò che non è sotto il nostro controllo. Avrebbero potuto fischiare? Certamente, e il risultato sarebbe potuto essere diverso. Oppure no, chi lo sa. Credo che a volte ci sono serate che non è destino che le cose vadano dalla tua. L’importante è mostrare sempre la giusta attitudine, e su questo non possiamo recriminarci nulla. Stiamo lavorando nel modo giusto, duramente, e crediamo in quello che facciamo. Questo è ciò che conta”.



