
AMBRÌ – FRIBORGO
5-6
(3-2, 1-2, 1-1; 0-1)

Reti: 01’38 Sprunger (Marchon, Nemeth) 0-1, 03’23 Biasca (Streule, Bertschy) 0-2, 03’33 Grassi (Heim, Müller) 1-2, 04’37 Tierney (Zwerger, DiDomenico) 2-2, 12’27 Kostner (Virtanen) 3-2, 32’50 Rathgeb (Biasca, Bertschy) 3-3, 37’26 Dorthe (Nemeth, Nicolet) 3-4, 39’58 Tierney (Zgraggen, DiDomenico) 4-4, 43’40 Zwerger (DiDomenico, Heed) 5-4, 47’59 Rathgeb (Kapla, Sprunger) 5-5, 63’57 Kapla (Borgström, De la Rose) 5-6
Note: Gottardo Arena, 6’552 spettatori
Arbitri: Lemelin, Stricker; Francey, Gurtner
Penalità: Ambrì Piotta 6×2, Friborgo 4×2
Assenti: Inti Pestoni, Simone Terraneo, Michal Cajkovsky (sovrannumero)
AMBRÌ – Con un risultato finale che ha combinato un totale di ben undici reti, non è difficile immaginare come Ambrì Piotta e Friborgo non abbiano certo inscenato una partita di chissà qualche livello, e infatti il match della Gottardo Arena è stato uno di quelli con cuore e foga, ma senza vera organizzazione e struttura. Questo è valso per tutti gli attori sul ghiaccio.
La squadra leventinese ha saputo colpire in avanti ma per l’ennesima volta ha fatto acqua in difesa, con tanti errori banali nella gestione del disco e soprattutto con uno slot lasciato alla mercé di Sprunger e compagni (addirittura 23 i tiri concessi da quella zona). Il Gotteron dal canto suo non ha certo brillato, con le assenze di Wallmark e Sörensen che si sono fatte sentire eccome, tanto da far aumentare il rammarico in casa biancoblù anche considerando un Galley tra i pali tutt’altro che sicuro.

E poi tocca citare anche la conduzione arbitrale, che al netto di alcuni episodi su cui si può sicuramente discutere – tra cui un gol concesso a Kostner piuttosto dubbio – ha avuto la colpa di non stabilire mai una linea di conduzione chiara, cambiando continuamente il metro di giudizio. È per questo motivo che la penalità fischiata a DiDomenico nell’overtime è andata a stridere con la linea adottata nei minuti precedenti, creando malcontento tra giocatori e pubblico.
Una certa confusione c’è stata anche quando l’Ambrì ha perso il challenge per un presunto offside sul gol di Dorthe, ma in quel caso gli arbitri hanno valutato correttamente l’azione cogliendo in errore lo staff leventinese.
Ovviamente il fatto che Kapla abbia poi segnato il gol decisivo dopo la penalità a DiDomenico ha reso ancora più amara la pillola, al termine di un match in cui l’Ambrì ha comunque ottenuto un punto – e finché si muove la classifica qualcosa di positivo rimane – ma nell’ambito di una partita che poteva e doveva essere sfruttata meglio dalla squadra di Landry.
Il Gotteron arrivato alla Gottardo Arena aveva infatti le importanti defezioni già citate, si è dimostrato ben poco lucido in generale ed ha pasticciato per lunghi tratti, gestendo malamente l’incontro sin dalle due reti segnate in tre minuti poi ribaltate da un Ambrì anch’esso pasticcione ma volenteroso. Le due squadre hanno così finito per rincorrersi a lungo, con tanti ribaltamenti di fronti e risultato.

E in fondo la partita di venerdì è tornata a confermare quelle sensazioni già avute prima della pausa, ovvero di una squadra che ha il cuore e la volontà di provarci ogni sera senza arrendersi, ma che è frenata da limiti strutturali e individuali che appaiono insormontabili.
Le cose da sistemare sono insomma un po’ dappertutto. Un allenatore ad esempio non può ritenere accettabili le prime due reti concesse, perché arrivate a causa di una mancata organizzazione difensiva davanti a Philip Wüthrich – pure lui tutt’altro che brillante stavolta – che dovrebbe essere basilare. A livello di sistema però questo Ambrì continua ad apparire come una squadra approssimativa, a causa anche di vari errori individuali che continuano a verificarsi.
In causa non si chiamano solo i difensori, ed anzi è anche da vari attaccanti che ci vorrebbe una gestione più responsabile delle situazioni. DiDomenico è in fondo l’immagine della squadra, con una gran voglia di fare controbilanciata da troppi dischi persi con errori anche banali, e che venerdì hanno spesso permesso al Friborgo di partire in contropiede.

L’Ambrì dal canto suo alcuni momenti d’efficacia nel gioco di transizione li ha avuti – soprattutto nella prima parte – e nel complesso la linea guidata da Tierney ha giocato una buona partita trovando tre gol, mentre dal terzetto Formenton–Manix Landry–Joly ci si deve attendere sicuramente di più.
Peccato insomma, perché di base i biancoblù anche stavolta si sono dimostrati squadra viva e con la voglia di competere, ma anche maledettamente approssimativa e poco paziente nel leggere correttamente alcune situazioni. Nel complesso la tensione rimane dunque alta, con addirittura quattro squadre separate da un solo punto tra il decimo e il 13esimo posto.
IL PROTAGONISTA
Yannick Rathgeb: Indubbiamente il miglior giocatore in pista, il difensore ha messo a segno una doppietta che è risultata decisiva, in particolare trovando la linea di tiro giusta per infilare il gol che ha mandato tutti all’overtime. Nel complesso gioca 20 minuti in cui è costantemente attivo in varie zone del ghiaccio, rendendolo un elemento davvero imprevedibile.
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