
Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!

1. Rimedi contro il singhiozzo?

(PostFinance/KEYSTONE/Christian Merz)
Aveva tutte le possibilità di arrivare alla seconda pausa stagionale con un feeling positivo l’Ambrì Piotta, ma l’opaca prestazione di domenica a Kloten ha confermato come questa squadra non sia ancora in grado di trovare continuità, lasciando per strada tre punti che erano alla portata e che avrebbero dato alla classifica un volto più incoraggiante.
Bisogna dire che il trend recente – considerando le nove partite disputate dall’ultima pausa a questa – è comunque positivo, con una media di 1.33 punti a incontro (12 totali), che vede in questo lasso di tempo l’Ambrì Piotta come settima forza della lega. Resta però la domanda se i leventinesi riusciranno mai a ingranare quella marcia in più per vivere un periodo prolungato di buone prestazioni.
Questo lo dirà il tempo, ma con il Berna in ripresa e una concorrenza nei bassifondi sempre agguerrita, giocare a singhiozzo potrebbe non bastare. A Landry il compito di trovare un rimedio a questo cronico problema.
2. Porta in equilibrio

In pista nelle ultime tre partite consecutive, Philip Wüthrich sta vivendo uno dei suoi momenti migliori da diverse stagioni a questa parte, con un’ottima prova contro il Ginevra e diversi interventi positivi anche nel pomeriggio di Kloten.
Gli equilibri nel reparto leventinese restano dunque in costante mutamento. Ci sono state settimane in cui Gilles Senn sembrava un passo avanti e trasmetteva maggiore sicurezza, ma nelle ultime uscite il vallesano ha concesso qualcosa di troppo, e per sua fortuna l’Ambrì ha potuto contare su una valida alternativa.
Arrivati alla pausa, Senn e Wüthrich si sono divisi in maniera praticamente identica il lavoro, con una differenza di soli 28 minuti di ghiaccio tra i due. Le 12 vittorie ottenute dall’Ambrì sono inoltre equamente distribuite, sei a testa. Tuttavia, se si prendono in esame solo le ultime dieci sfide è Wüthrich ad avere numeri migliori (90.48% di parate contro l’87.6%, e 2.73 reti subite contro 3.53).
Il problema? Neppure questi numeri sono sufficienti. Considerando le ultime dieci partite, i portieri biancoblù non arrivano nemmeno al 90% complessivo di parate (89.27), e solo il Bienne ha fatto peggio (88.1). Insomma, portieri e sistema difensivo dovranno inevitabilmente alzare il livello se l’Ambrì vuole davvero puntare ai play-in.
3. Eppur si muove

Le prestazioni di Chris DiDomenico restano lontane da quelle dei tempi migliori, e più il tempo passa più appare evidente che il canadese abbia comprensibilmente imboccato la fase calante della sua carriera. Nonostante tutto, “DiDo” rimane un giocatore importante in questo Ambrì Piotta, e anche in termini di produttività offensiva le cose sono migliorate nell’ultimo mese.
Per certi versi è sorprendente constatare come il 36enne abbia sin qui ottenuto lo stesso bottino di punti di Michael Joly (21 per entrambi, anche se l’ex bianconero ha firmato otto gol in più), e questo è frutto dell’ultima decina di partite in cui è tornato a lasciare il segno.
DiDomenico nelle dieci recenti uscite ha infatti ottenuto 12 punti (tre gol), risultando il miglior marcatore della lega insieme a Jacob De La Rose. È migliorato anche il suo bilancio (+3), e l’intesa con Zwerger è la più evidente dell’intera squadra, con i due che in combutta hanno mandato a referto complessivamente 12 punti.
La stagione di DiDomenico rimane difficile, ma qualcosa si sta sicuramente muovendo.
4. Cerchio maledetto

I faceoff continuano a essere un problema in Leventina, e nonostante il passare degli anni questo limite non si è mai riusciti a risolverlo o almeno ad attenuarlo. Attualmente l’Ambrì Piotta è la seconda peggior squadra della lega (solo il Berna fa peggio) con appena il 47.7% di efficacia, e domenica ha perso nettamente il confronto con il Kloten, che invece è la miglior formazione del campionato in questo fondamentale esercizio.
In una partita estremamente spezzettata come quella disputata contro gli aviatori, essere efficaci agli ingaggi diventa un vantaggio evidente. L’Ambrì però si trova troppo spesso a inseguire sin dall’inizio delle azioni, perdendo tempo e possibili occasioni di costruzione offensiva.
Il problema non è nuovo. Se si prendono in considerazione i numeri delle ultime cinque stagioni, i biancoblù risultano essere la peggior squadra della National League, con una percentuale complessiva del 46.92%.
Attualmente solo Chris Tierney può vantare un dato positivo (51.52%), mentre tutti gli altri centri hanno perso più ingaggi di quelli vinti. Sempre considerando le ultime cinque stagioni, sono pochissimi i giocatori che avevano superato la soglia del 50%, ovvero Maillet (51%) e Regin (50.3%). Poco sotto si erano piazzati Spacek (49.7%) e Dauphin (49.4%), mentre più indietro troviamo Heim e Kostner (47.4%) e Manix Landry (46.7%). In chiara difficoltà invece Daniele Grassi quando in passato era stato utilizzato al centro, con appena il 37.5% di ingaggi vinti su quasi un migliaio eseguiti.
5. Il mercato che non c’è

Non serve un grande esperto per constatare come la disponibilità di giocatori interessanti sul mercato, in questi mesi, sia praticamente nulla. Anche solo per questo motivo l’Ambrì Piotta farà con ogni probabilità valere la clausola presente nel contratto di Alex Formenton, così da poter contare sul canadese sino a fine stagione.
Lo stesso Formenton, però, non sta dando l’impressione di essere sulla buona strada per ritrovare quel livello mostrato in Svizzera, che era comunque al di sotto delle prestazioni che nel 2021/22 gli avevano permesso di segnare 18 gol (e 32 punti) in NHL all’età di appena 22 anni.
Non ha dunque sorpreso nessuno il passaggio del termine del 1 dicembre, ultima data utile in cui Formenton avrebbe potuto firmare un nuovo accordo in NHL. Il canadese resta un RFA i cui diritti appartengono agli Ottawa Senators, che speravano di poterlo scambiare e ottenere almeno una scelta bassa al Draft.
L’interesse è però stato praticamente nullo, e così le sue eventuali possibilità di rientrare in NHL sono rimandate all’estate, quando potrebbe aprirsi un piccolo spiraglio. A patto, ovviamente, che il giocatore riesca a performare con continuità nei prossimi mesi.
Come riportato dal giornalista Darren Dreger, lo scenario più probabile è quello di una offer sheet fatta direttamente a Formenton, operazione che permetterebbe a un club di ingaggiarlo senza dare nulla in cambio ai Senators qualora l’offerta rimanesse sotto il milione di dollari.
Insomma, per l’attaccante i prossimi mesi potrebbero essere determinanti. La porta della NHL non è chiusa definitivamente, ma lo spiraglio è minimo e soltanto con un cambio di marcia potrà provare a rivitalizzare una carriera che si è bruscamente interrotta qualche anno fa.


