
AMBRÌ – Dopo le turbolente vicende che avevano caratterizzato la prima parte di stagione dell’Ambrì Piotta, Filippo Lombardi non era più tornato a esprimersi dalla famosa conferenza stampa dello scorso 8 ottobre, ma quanto successo durante l’ultima partita casalinga – con una scissione tra il tifo organizzato biancoblù ed il resto della tifoseria – non ha lasciato indifferente il presidente.
“La riflessione che mi sento di fare dopo quanto visto giovedì è però di carattere personale – ha precisato Lombardi – e per questo non rappresenta una presa di posizione ufficiale, non venendo fatta tramite i canali del club”.
Filippo Lombardi, come ha vissuto questi ultimi due mesi?
“Diciamo che nei miei anni da presidente ho commesso errori, li ho riconosciuti, e me ne sono scusato. Dove potevo ho cercato di riparare, dove non era purtroppo più possibile, almeno di imparare. Vale anche per il momento attuale. Fin dalla sbagliatissima conferenza stampa dell’8 ottobre – che avevo accettato in una forma inusuale per dar modo di esprimersi anche a chi aveva lottato a mio fianco per 17 anni – ho detto chiaramente che mettevo a disposizione il mio mandato e lo confermo oggi, anche se ci vogliono i tempi tecnici per le soluzioni giuste”.
In questo periodo non si è più espresso pubblicamente, come mai questa scelta?
“Visto che uno dei rimproveri ricevuti da più parti era quello di intervenire troppo nella gestione operativa, me ne sono tenuto lontano, generando forse l’impressione errata che il club non volesse comunicare. Questo è valso anche per l’argomento d’attualità che ha toccato da vicino la tifoseria. Pur ricevendole in copia, non ho intenzionalmente voluto coinvolgermi nella gestione di dettaglio di multe e sanzioni, denunce e comunicati, pur sapendo che le denunce (contro ignoti, anche perché tutti sanno che la GBB non c’entrava nell’ultimo episodio) fanno purtroppo parte di quanto la Lega impone ai club per dimostrare la loro volontà di opporsi a comportamenti oggettivamente pericolosi. Sono dunque rimasto personalmente in quel “silenzio stampa” che avevamo scelto nel momento di maggiore tempesta”.
Ora però fa un’eccezione e torna a parlare, su un argomento che evidentemente ritiene molto importante per tutto l’ambiente…
“Sì, è un’eccezione per fare un appello. Negli anni ho sempre cercato di tenere unito un mondo molto diversificato come quello biancoblù, che va dal pubblico storico delle tribune a quello nuovo che ci ha raggiunto nella nuova arena, dagli sponsor e dai VIP delle lounges alle diverse anime della curva. Pubblici e gruppi diversi, con idee e sensibilità diverse, ma rispettosi gli uni degli altri e tutti uniti dalla passione per quei colori che sono una parte profonda del loro vissuto. Anche oggi, le misure (severe) volute dalla Lega non annullano in nessun modo il rispetto che va ad una curva che merita la gratitudine dell’HCAP, per quello che da molti anni fa, in casa e in trasferta”.
La divisione a cui si è assistito giovedì, soprattutto nel finale di partita, l’ha insomma toccata particolarmente…
“È così. Fra tutte le difficoltà di un momento già triste, lo scoramento maggiore mi è venuto giovedì sera, non per le parole sul mio conto, ma per la spaccatura fra diverse componenti del nostro pubblico emersa evidente a fine partita. Ragazzi, amici biancoblù: almeno questa spaccatura, per favore, evitiamola. Il presidente può scomparire, ma quello che non deve e non può scomparire è il rispetto fra tutti noi e per i colori che – al di là di ogni divergenza – ci uniscono in una comune passione che non può morire. Per la maglia, per la nostra squadra che ne ha bisogno più che mai in questa tormentata stagione, almeno la nostra unità salviamola”.



