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Lugano

Il Kloten non crea problemi a un Lugano determinato

La squadra di Mitell trova tre reti e poi gestisce la gara senza grandi grattacapi. In grande spolvero i gemelli Peltonen, con Aleksi ispiratore e Jesper finalizzatore

Il Kloten non crea problemi a un Lugano determinato

LUGANO – KLOTEN

4-1

(2-0, 1-1, 1-0)

Reti: 02’45 Morini (Aleksi Peltonen) 1-0, 10’07 Sanford (Fazzini) 2-0, 38’11 Peltonen (Aleksi Peltonen) 3-0, 39’30 Meyer 3-1, 59’42 Alatalo (Sanford, Fazzini) 4-1

Note: Cornèr Arena, 5’125 spettatori
Arbitri: Piechaczek, Brander; Cattaneo, Bachelut
Penalità: Lugano 2×2, Kloten 3×2

Assenti: Rasmus KupariAlessio BertaggiaBrendan Perlini (infortunati)

LUGANO – L’amarezza della sconfitta di domenica a Rapperswil è già stata dimenticata, ed è questa la forza del Lugano di questa stagione, la capacità di soffiare via come polvere dalle spalle ogni accenno di difficoltà.

Parlare di difficoltà vera a proposito di quella sconfitta ai rigori sembra pure severo, ma se pensiamo a un anno giusto giusto fa, ci ricorderemo di una squadra che alla prima buccia di banana calpestata scivolava in baratri da cui non era più in grado di risalire.

La partita contro il Kloten invece ha restituito un Lugano sicuro di se, cosciente dei propri mezzi e sempre determinato ad usarli a proprio favore, allontanando così con la giusta attitudine anche i fantasmi e le insidie che sfide contro squadre in difficoltà – e per gli aviatori sono vere – possono nascondere.

Uscita tra gli applausi dopo il primo periodo, con solamente un inizio di partita in cui gli ospiti si sono comunque mostrati abbastanza rognosi e brillanti fisicamente, la squadra di Tomas Mitell ha praticamente controllato la sfida in maniera agevole dopo averla indirizzata sui binari giusti.

Le due reti del primo periodo, una di Morini e l’altra con un’invenzione di Sanford – che festeggia così al meglio il rinnovo contrattuale – erano infatti solamente le due uniche segnature in un momento completamente controllato dal topscorer e i suoi compagni, capaci di nuovo di regalare momenti di hockey decisamente notevole per qualità, in particolare proprio con la linea guidata dall’americano con Fazzini (ennesimo ferro colpito) e Canonica.

Il Kloten per diversi tratti non ha avuto nemmeno l’opportunità di controllare il disco per più di due tocchi al massimo, messo in difficoltà da un forecheck efficacissimo dei bianconeri, con il quarto blocco di nuovo sugli scudi all’immagine di un Aleksi Peltonen indemoniato.

Proprio il numero 12 ha infatti imbastito l’azione in shorthand che ha portato al gol il fratello Jesper, prontissimo a ricevere il passaggio davanti a Waeber, trasformando la serata in qualcosa da ricordare e da raccontare nelle prossime giornate natalizie in famiglia.

Aldilà degli scherzi, quel gol e quel boxplay giocato magistralmente dai bianconeri sono stati le immagini perfette nel descrivere la sfida in quel momento, con dei padroni di casa assolutamente dominanti sul piano offensivo – con diverse occasioni mancate prima del 3-0 – e intrattabili in difesa, anche in inferiorità numerica, per ribadire che le sole 62 reti incassate in campionato (2,18 a partita) non sono un caso, ma frutto di un lavoro collettivo che ogni sera rende il Lugano una squadra difficilissima da scalfire e da mandare al tappeto.

Di fatti nemmeno il gol del 3-1 arrivato un po’ dal nulla a ridosso della seconda sirena ha minimamente impensierito Thürkauf e compagni, capaci di gestire la partita con agio fino alla sirena finale. È vero che nella seconda parte del periodo conclusivo il disco è stato giocato molto di più dal Kloten rispetto al resto della partita, ma la gestione dei bianconeri ha protetto l’ottimo Schlegel, lasciando alla squadra di Marjamäki praticamente due occasioni in tutti gli ultimi venti minuti, prima di sigillare il tutto con il 4-1 a porta vuota.

Quella del Lugano è stata una prova da squadra consapevole e “adulta”, un incontro in cui il risultato, una volta acquisito dai bianconeri, non è sembrato mai minimamente in pericolo, mettendo in luce la capacità di gestire i momenti con grande tranquillità da parte dei ragazzi di Mitell. Prima della seconda pausa dedicata alla nazionale c’è ancora un impegno di fronte al Berna, altra squadra alle prese con grandi tribolazioni il cui percorso sembra simile a quello del Lugano di un anno fa.

Se i bianconeri – quelli che c’erano – si ricordano di tutto quel tribolare, sapranno sicuramente gestire al meglio anche questo impegno, regalandosi magari una posizione di classifica decisamente invidiabile in questo inizio di dicembre.


IL PROTAGONISTA

Aleksi Peltonen: Un vero argento vivo l’attaccante numero 12 del Lugano, capace della giocata di furbizia che ha portato il vantaggio di Morini, di imbastire la transizione con assist per il fratello Jesper e poi di prodigarsi per tutto il match con un forecheck asfissiante fino al salvataggio sull’occasione in break per Gignac nel terzo periodo. Difficile chiedere di più a un giocatore che si è ritagliato un ruolo importantissimo nello scacchiere bianconero.


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