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Ambrì Piotta

Pestoni: “C’è rammarico per i punti persi, ma è stata un’ottima partita giocata con fiducia”

L’attaccante sulla sua stagione: “Sto passando un periodo dove mi aspetto di fare molto di più, ma a livello di punti non arriva molto. L’importante però è che la squadra giri, alla fine io devo fare il mio, si pensa solo al collettivo”

(Berend Stettler)

ZURIGO – È un sentimento misto quello con cui l’Ambrì lascia la Swiss Life Arena di Zurigo. Da un lato, sotto per 2-1 a poco dalla fine, si può essere contenti del punto portato a casa. Dall’altro però si sarebbe meritato qualcosa in più al termine di una buona prova, come conferma Inti Pestoni.

“Abbiamo giocato un’ottima partita, siamo venuti qui a testa alta sfidando una buona squadra. A parere mio c’è più rammarico per i due punti persi, anche se poi appunto vedendo come si era messa, possiamo essere anche contenti del punto conquistato. Siamo stati bravi, abbiamo fatto tante cose positive che dobbiamo continuare a fare in futuro”.

Insomma c’è stata un’ottima reazione dopo la brutta prova di sabato. Come ti spieghi certe metamorfosi? Con l’Ambrì capita spesso, non si sa mai cosa aspettarsi…
“È difficilissimo dare una spiegazione. Può sembrare stupido da fuori, ma l’hockey, un po’ come gli altri sport, va a episodi. Contro il Rappi avevamo iniziato bene, poi in un momento delicato abbiamo incassato una rete. Questo può cambiarti una partita. In seguito è stato un disastro da parte nostra, una cosa che non possiamo accettare. Qui a Zurigo invece abbiamo giocato bene prendendo fiducia, c’è stato entusiasmo. Con questo entusiasmo poi vai sino a fine partita. Di sicuro dobbiamo evitare i cali di concentrazione, anche quando siamo sotto di due o tre reti, è imperativo continuare a giocare senza prendere troppi rischi. Siamo consapevoli di essere in grado di giocare delle belle partite, come appunto a Zurigo”.

A livello contabile non stai rendendo come ai tempi d’oro, ma a mio parere te la stai comunque cavando bene e continui a distribuire i tuoi splendidi passaggi. La sensazione è che non sei ancora stato ricompensato a dovere. Sei d’accordo oppure no? C’è anche gente più critica nei tuoi confronti…
“Onestamente non saprei cosa risponderti. Io vado sul ghiaccio e cerco di fare sempre quello che sono capace a fare. Certe partite vanno bene, l’ultima a mio parere è stata un disastro. È una situazione difficile per me, sto passando un periodo dove mi aspetto di fare molto di più, ma a livello di punti non arriva molto. L’importante però è che la squadra giri, alla fine io devo fare il mio, quello che mi chiede il coach e cercare di aiutare il team a vincere con i punti o semplicemente giocando bene difensivamente. Bisogna dunque pensare esclusivamente al collettivo”.

L’età avanzata, l’esperienza ti aiuta in questa situazione? Se avessi avuto una crisi di punti del genere quando eri più giovane ti saresti arrabbiato maggiormente, oppure prevale ancora il bambino che c’è in te?
“Alla fine, esperienza o non esperienza, io sono sempre stato uno che vuole fare i punti e giocare offensivamente, però bisogna rispettare i ruoli. Solo così una squadra può funzionare. Se gioco in quarta linea e devo fare un altro tipo di lavoro è giusto così. Bisogna fare quello che ti chiede l’allenatore e cercare di fare il meglio per la squadra. Non so nemmeno cosa risponderti in definitiva, io sono il primo che vorrei fare molto di più”

Dopo anni difficili a livello contabile uno che è tornato a esplodere è il tuo amico Zwerger. Sei sorpreso?
“Assolutamente no. Già ai tempi, quando non ero ad Ambrì, avevo sempre detto che secondo me Dominic era stato un fattore importante nella stagione in cui Kubalik aveva fatto tantissimi gol, tanto merito di ciò era suo. Ho giocato con molte persone, ma le qualità individuali e la sua tecnica di bastone sono tra le migliori che io abbia mai visto. Non avevo dubbi che sarebbe tornato. Alla fine è una questione di fiducia. Quando hai la fiducia da parte del club, dello staff tecnico, ti trovi bene con te stesso e con i compagni di linea, questo è quello che può accadere. Per me potrebbe fare ancora di più, non a livello di prestazioni, ma a livello di numeri”.

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