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ZUGO – Il Lugano e Ramon Tanner hanno espugnato Zugo dopo una vera battaglia. Una vittoria tutta in sofferenza. L’attaccante dei bianconeri commenta così la partita.
“È stata una partita ottima da entrambe le parti, nella frazione centrale ci sono state delle fasi magari un po’ confuse, anche a causa delle penalità. Credo sia stata una sfida che ha contenuto un po’ tutte le emozioni di una serata di hockey ed è bello che il finale abbia sorriso a noi”.
La scena più discussa è ovviamente quella che ha visto protagonisti Simion e Genoni, con la penalità di partita incassata dal tuo compagno. Come l’hai vista? Esagerata la sanzione?
“È una scena delicata. Dario va a fare pressione, ma lo conosciamo, non è certo un tipo che si butta a tutta mettendo in pericolo l’avversario. Io ho la sensazione che abbia provato a evitare il contatto, Genoni si allunga. Sono scene pericolose per un portiere, spero che Leo non si sia infortunato troppo gravemente. È difficile giudicare, per me 2 minuti di penalità sarebbero stati sufficienti, ma alla fine sono gli arbitri a decidere. Per fortuna questo episodio non ci è costato la partita”.
Dopo la sconfitta casalinga col Friborgo avete reagito con spirito battagliero, considerando poi le assenze, compresa quella dell’ultima ora di Sgarbossa…
“Credo che questa sia un po’ la nuova identità che il club ha voluto iniettare, viene affinata e curata ogni giorno e a ogni seduta di allenamento. Il tema quotidiano è battagliare. Solo così puoi anche compensare certe assenze, ovviamente non per troppo tempo, visto che gli elementi assenti hanno tante qualità. Chi li sostituisce, chi riceve più ghiaccio, dà tutto per la squadra”.
A livello personale finora è un’ottima stagione per te. Sei arrivato un po’ dal nulla, in una nuova realtà, con un contratto di prova e hai dimostrato la tua duttilità e il tuo valore…
“Credo di sì. Non era una situazione semplice, posso essere contento. Arrivare in una nuova società, dopo ben sette anni trascorsi a Bienne, diventata una sorta di casa per me, non è stato evidente. La scelta è stata quella giusta, mi ha fatto bene vivere qualcosa di nuovo. Sono felice a Lugano, mi piace molto essere qui, la nostra truppa è cool e il nuovo progetto dopo la difficile scorsa stagione è affascinante. Ci si diverte e credo che si stia lavorando bene”.
Ovviamente gran parte del merito è tuo, non era evidente nella tua situazione fare breccia…
“L’ultimo campionato a Bienne non era poi andato così male, ma non avevo ricevuto un nuovo contratto. Pure a Lugano all’inizio non è stato semplice, ho dovuto mettermi in fondo alla fila, ero in sovrannumero, ho dovuto guadagnarmi lo spazio tramite gli allenamenti e le partite. Ora sono contento di poter dare il mio contributo alla squadra e mostrare le mie qualità”.
Gli appenzellesi hanno una grande tradizione a Lugano, basta pensare a Jörg Eberle, oppure a Markus Bachschmied. Ora ci sei tu…
“(Tanner ride, ndr). Sono decisamente nomi ben più altisonanti del mio e di altra caratura. Eberle mi ha allenato in una selezione giovanile rossocrociata e ha giocato con mio papà. Un po’ lo conosco, ormai il mondo dell’hockey elvetico è piccolo. Il nostro cantone ha sempre forgiato ottimi giocatori ed è bello per una realtà così piccola”.
Adesso avete una settimana di pausa prima del derby. Un bene considerando le assenze, oppure sei uno che vorresti giocare ogni giorno?
“Direi che a questo punto – considerando le assenze – un po’ di rigenerazione faccia bene, ma io personalmente vorrei già di nuovo giocare subito. Ho l’impressione che quando giochi back to back nella seconda partita ti senti ancora meglio rispetto a quando sei reduce da una pausa più lunga. Alla fine però è uguale, non facciamo noi il calendario, quindi bisogna semplicemente adeguarsi”.
Ultima domanda, non hai mai pensato di mollare in estate?
“Ci sono stati momenti in cui mi sono chiesto se avessi ancora avuto il livello e la possibilità di continuare. Mi sono interrogato sul mio futuro, ho riflettuto a cosa avrei eventualmente potuto fare se non avessi potuto continuare la mia carriera, ma per me è sempre stato chiaro che avrei voluto provare a continuare. Anche perché in fin dei conti a Bienne la mia ultima stagione non era stata malvagia. Credo alla fine di aver preso la decisione giusta (Tanner ride, ndr), ho ritrovato il divertimento, è quello che conta, perché l’hockey è appunto un gioco”.



