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Ambrì Piotta

Con sacrificio e struttura l’Ambrì va a strappare tre punti a Davos

I biancoblù giocano una partita ben organizzata e con il giusto atteggiamento. Debutto con poche indicazioni per Cajkovsky, possibile infortunio per Heim

(PostFinance/KEYSTONE/Juergen Staiger)

Con sacrificio e struttura l’Ambrì va a strappare tre punti a Davos

DAVOS – AMBRÌ

4-6

(1-2, 2-1, 1-3)

Reti: 03’48 Joly (Formenton) 0-1, 14’12 Pestoni (DiDomenico) 0-2, 16’56 Kessler (Asplund, Dahlbeck) 1-2, 23’19 Tambellini (Fora, Stransky) 2-2, 38’02 Dahlbeck (Zadina, Barandun) 3-2, 38’59 Zaccheo Dotti (DiDomenico) 3-3, 55’48 Zgraggen (DiDomenico, Virtanen) 3-4, 57’30 Egli (Fora, Gross) 4-4, 58’07 Zwerger (DiDomenico) 4-5, 59’11 Formenton (Joly) 4-6

Note: Zondacrypto Arena, 4’505 spettatori
Arbitri: Hebeisen, Ruprecht; Bachelut, Meusy
Penalità: Davos 4×2, Ambrì 3×2

Assenti: Isacco Dotti (infortunato), Simone TerraneoChris Tierney (sovrannumero)

DAVOS – Nessuno ci era riuscito sin qui, ma l’Ambrì Piotta è andato a battere per la prima volta in stagione il Davos in casa propria, e lo ha fatto al termine di una prestazione in cui da parte dei leventinesi si è visto il giusto atteggiamento per 60 minuti, con la squadra di Landry che per finire è stata ricompensata con una vittoria preziosa e che non fa una piega.

Superare la capolista non è ovviamente stato semplice per i biancoblù, che hanno anche rischiato di vedere la partita prendere una via ingenerosa dopo il 3-2 di Dahlbeck a poco dalla seconda sirena, ma la convinzione mostrata nell’affrontare a viso aperto gli avversari ha fatto la differenza.

Nonostante le quattro reti subite l’Ambrì ha infatti giocato una partita di buona struttura, specialmente con un filtro a centro pista che ha intercettato e recuperato diversi dischi importanti, impedendo di fatto al Davos di dare il suo solito ritmo al gioco. Anzi, nella prima parte sono stati i leventinesi ad avere un buon controllo delle operazioni, con una certa gestione del disco che ha permesso di mettere in pista un gioco organizzato.

Le cose si erano inizialmente messe bene grazie allo sfruttamento dei primi due powerplay di serata, con il bel tiro di Joly e la pregevole combinazione per il gol Pestoni che ha portato l’Ambrì sul 2-0 prima del quarto d’ora. Un po’ casuale – ma anche la conseguenza del troppo spazio concesso – invece il gol di Kessler, arrivato pochi attimi dopo il possibile 3-0 mancato da Manix Landry, che nel corso della serata ha avuto diverse buone chance ma non è mai riuscito a battere Aeschlimann.

Il pareggio era nato da una chiusura mancata di Virtanen – non in grande serata e autore di vari errori – mentre al 3-2 di Dahlbeck aveva risposto con una fortunata carambola Zaccheo Dotti, che ha trovato un gol fondamentale e meritato per quanto messo in pista sin lì dall’Ambrì.

(PostFinance/KEYSTONE/Juergen Staiger)

Lo sforzo di squadra – con il gruppo privato di Heim dopo il primo tempo per un problema non precisato – è poi stato ribadito nel terzo periodo, con le giocate decisive che hanno visto protagonista un DiDomenico autore di due assist perfetti per Zgraggen e Zwerger. Quella è stata una fase in cui l’Ambrì ha anche dovuto soffrire (senza mai andare in panico), ma si è visto pure molto lavoro per ottenere i tre punti, arrivati bloccando ben 24 tiri e soprattutto trasmettendo una buona fiducia nelle proprie possibilità.

Ovviamente è ancora presto per valutare che apporto potrà dare il debuttante Cajkovsky – il gargantuesco slovacco ha giocato solo 11 minuti, ed è apparso comprensibilmente piuttosto lento – ed anche la scelta di spostare De Luca al centro di Zwerger e DiDomenico è un’impostazione che avrà bisogno di qualche partita per svilupparsi. La scelta è interessante, e l’intesa del trio è aumentata con il passare dei minuti.

La sensazione è insomma quella di una partita interpretata e preparata molto bene, con un Ambrì sapientemente messo in pista e che ha saputo mostrare personalità anche nei momenti più incerti della sfida.

L’assetto mostrato in questa occasione avrà probabilmente bisogno un po’ di tempo per maturare – pensando alle condizioni di Cajkovsky e allo spostamento di De Luca al centro – ma la formula vista a Davos è sembrata convincente. Il prossimo compito sarà ripetere l’esercizio sabato contro il Rapperswil.


IL PROTAGONISTA

Chris DiDomenico: In una stagione sinora molto stentata, quella giocata a Davos è stata la partita più brillante giocata dal canadese, che al solito impegno stavolta ha unito una bella lucidità d’esecuzione nello smistare il puck. I suoi tre assist di prima – a cui si aggiunge quello sul gol di Dotti – sono infatti stati tutti brillanti, permettendo ai compagni di avere sul proprio bastone dei dischi perfetti.


HIGHLIGHTS

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