
KLOTEN – LUGANO
1-2
(1-2, 0-0, 0-0)

Reti: 02’55 Simion 0-1, 13’45 Aleksi Peltonen (Henry, Sanford) 0-2, 16’55 Delemont (Lindroth) 1-2
Note: SWISS Arena, 4’601 spettatori
Arbitri: Stricker, Gerber; Obwgeser, Bachelut
Penalità: Kloten 1×2, Lugano 3×2
Assenti: Rasmus Kupari, Alessio Bertaggia, Calvin Thurkauf (infortunati)
KLOTEN – A quanto pare il Lugano può vincere anche partite tignose e piene di spine, senza per forza dover proporre hockey brillante e strappa applausi. Questo è un ottimo segnale, ma se da Kloten sono arrivati tre punti è anche perché la squadra è tornata a lottare con la determinazione giusta, soprattutto per difendere un risultato nato nei primi minuti di gara e che a un certo punto sembrava destinato a sgretolarsi e a passare nelle mani degli aviatori.
Fino allo 0-2 confezionato da Simion e Aleksi Peltonen i bianconeri avevano mostrato un volto di nuovo piuttosto sicuro di se e determinato nelle giocate, seppure senza incantare particolarmente, ma interpretando la gara come il miglior Lugano da trasferta aveva insegnato nelle sue settimane migliori. Poi dal gol di Delémont in avanti qualcosa è cambiato, la squadra di Mitell ha tenuto il baricentro molto basso, e questo ha permesso al Kloten di prendere possesso per lunghi cambi del terzo offensivo, costringendo il coach svedese a chiamare un time out attorno a metà incontro per registrare i suoi ragazzi.

(Photobrusca & Luckyvideo)
Davanti all’ottimo Van Pottelberghe le cose si stavano facendo difficili e lo staff bianconero si è trovato di fronte anche all’assenza di Fazzini in un lineup già fortemente ridisegnato, e con la panchina lontana dal proprio terzo difensivo i bianconeri hanno rischiato più di una volta di andare in apnea, ma un po’ di quella tranquillità trasmessa dallo staff ha permesso agli ospiti di vacillare ma mai di panicare.
Il vantaggio del Lugano è stato soprattutto questo, con una fase offensiva piuttosto sterile – a parte qualche buon break puntualmente sprecato e un powerplay sempre deficitario – l’attenzione è andata tutta sulla fase difensiva e in questo caso va detto che i bianconeri si sono mossi molto bene, facendosi trovare molto raramente fuori posizione e riuscendo a proteggere al meglio il proprio portiere fino in fondo, impedendo al Kloten di arrivare per vie centrali e nello slot basso.
Il reparto difensivo, nel quale ha finalmente brillato Müller, ha ricevuto il prezioso aiuto di diversi attaccanti come Sekac, Sanford e Canonica (oltre che dell’encomiabile quarto blocco) e pure di quello sprecone di Perlini, tanto sciupone sotto porta quanto comunque umile e prezioso nel lavoro alle assi e di backcheck.

(Photobrusca & Luckyvideo)
Già privo di Thürkauf e Bertaggia, l’attacco ha perso in corso d’opera anche Fazzini, costringendo Mitell a ridisegnare un reparto che ha fatto fatica già a cinque contro cinque e che ha mostrato ancor più limiti in powerplay, non solo per gli assenti citati ma anche per i pochi impulsi arrivati da chi è chiamato oggi a fare la differenza come uno spaesato Sgarbossa, evidentemente in difficoltà dopo un mese senza partite.
Il Lugano non ha brillato, ma ha fatto un passo avanti rispetto alla sconfitta di Langnau, e questo rimane il segnale importante. Per ritrovare il ritmo che i bianconeri tenevano prima della pausa ci vorrà tempo e probabilmente occorre sperare almeno nel recupero di Thürkauf per aggiungere qualche altro cavallo a un motore che si è un po’ ingolfato negli ultimi giorni.
Intanto, tra un dramma e qualche puntuale psicosi spuntata qua e là dopo la serataccia dell’Emmental, i bianconeri mantengono un bel cuscinetto gonfio sull’undicesima posizione, e anche se il sesto posto è vicinissimo è sempre meglio guardare prima all’indietro, come coach Tomas Mitell ha catechizzato nel dopo Langnau. Un passo alla volta, con umiltà e fiducia, consapevoli che il Lugano non è una squadra che deve lottare con le migliori della classe ma che prima deve imparare a muoversi nella sua dimensione.
IL PROTAGONISTA

Joren Van Pottelberghe: Incolpevole sul gol di Delémont, un tiro preciso sul quale era coperto, il portiere bianconero ha confermato la sua forma in crescendo con una partita sicura e priva di grandi sbavature. Le cose si stavano facendo difficili già nel secondo periodo, ma con i suoi interventi ha dato fiducia anche ai suoi compagni.
HIGHLIGHTS



