
BERNA – LUGANO
1-4
(0-2, 1-1, 0-1)

Reti: 07’25 Perlini (Sekac, Thürkauf) 0-1, 17’16 Fazzini (Sanford) 0-2, 24’11 Simion (Omark) 0-3, 26’28 Graf (Häman Aktell, Schenk) 1-3, 59’32 Simion (Thürkauf, Sanford) 1-4
Note: PostFinance Arena, 14’502 spettatori
Arbitri: Gerber, Piechachzek; Duc, Altmann
Penalità: Berna 1 rigore, Lugano 2×2
Assenti: Nick Meile (sovrannumero), Rasmus Kupari, Mike Sgarbossa, Alessio Bertaggia (infortunati)
BERNA – C’è un Lugano che non tradisce, ed è quello che si esibisce in trasferta – con quello casalingo in decisa crescita, va detto – capace di trovare la quinta vittoria consecutiva lontano dalle mura della Cornèr Arena, solo Davos e Rapperswil hanno fatto meglio “on the road”.
Inoltre il bollettino delle ultime tre partite della squadra di Tomas Mitell (che festeggia al meglio il suo 45esimo compleanno) ossia da quando Thürkauf e compagni hanno iniziato a trovare una vera continuità di gioco e sostanza parla di 14 reti segnate e 3 subite, numeri che hanno permesso ai bianconeri di andare a scalare la classifica fino all’ottavo posto a pari merito con gli ZSC Lions, i quali stanno davanti solo per un gol segnato in più dei ticinesi, a fronte anche di una differenza reti identica di +2.
Insomma anche dopo l’impegno di venerdì sera possiamo continuare a parlare di un Lugano in salute, sia fisica che mentale, e che forse comincia pure ad approfittare di un inizio di rendimento maggiore di alcuni giocatori finora in ombra, su tutti un Simion a quota tre reti in due incontri e un Perlini andato a segno finalmente al sedicesimo tentativo su splendido assist di Sekac, anche lui sugli scudi nella trasferta bernese.

(Photobrusca & Luckyvideo)
Certo è che il Berna di Heinz Ehlers non se la passa bene sul piano di risultati (vittoria in Leventina a parte) e assenti, con diversi giovani schierati sul pessimo ghiaccio della Postfinance Arena, ma di questo argomento si è già parlato, quindi di nuovo va elogiata l’attitudine dal squadra matura con cui i bianconeri hanno affrontato l’incontro.
Sin dai primissimi cambi si è capito che la squadra ticinese aveva portato la giusta attitudine in pista, controllando il gioco in lungo e in largo, lasciando spazio al Berna solamente in tre occasioni portate da due errori individuali di Jesper Peltonen e Thürkauf e in occasione di un powerplay in favore degli orsi.
Per il resto si è trattato di un primo periodo in cui il Lugano ha mostrato tutta la sua sicurezza, tramutandola in sostanza vera con la splendida azione del vantaggio di Perlini – assist stupendo di Sekac – e dal raddoppio di Fazzini, capace di rifarsi in pochi secondi dopo uno sfortunato rigore stampatosi sul palo di Reideborn.
Lo stato mentale di grande fiducia nei propri mezzi della squadra bianconera lo si può tastare anche con la gestione dei momenti dopo l’1-3 da parte di Graf, arrivato dopo il terzo gol ospite ad opera di Simion, e a parte qualche occasione sventata da Schlegel in un momento più “arioso” del match, il Lugano ha riportato comodamente dalla propria parte i comandi dell’incontro, sfiorando la quarta rete in più occasioni, denotando di nuovo maturità e capacità di gestione del gioco.

(Photobrusca & Luckyvideo)
Questo è un’altro aspetto su cui lo staff tecnico ha lavorato parecchio nelle ultime settimane, correggendo un Lugano che non era in grado di gestire i momenti dopo le proprie reti e mostrava gravi mancanze nella gestione del ritmo partita con varie pessime decisioni sul piano tattico.
Il Lugano visto in pista anche nel terzo tempo a Berna invece ha restituito una squadra più furba e calma, consapevole che ogni giocatore era sul ghiaccio in aiuto degli altri, come confermato dalla difesa al risultato nel finale. In quegli ultimi secondi con i padroni di casa in 6 contro 5 alla ricerca del gol che avrebbe riaperto la partita, i bianconeri hanno mantenuto una calma invidiabile sacrificandosi su ogni disco, con l’esempio di Aebischer che si è lanciato su tre tiri consecutivi dei difensori bernesi, meglio tre lividi che un gol subito insomma.
Il Lugano ha confermato quanto ci si augurava, che sarebbe tornato in pista con l’attitudine necessaria per darsi la possibilità di vincere l’incontro. Thürkauf e compagni lo hanno fatto con invidiabile sicurezza nei propri mezzi e con la continuità delle squadre mature. Miglior regalo di compleanno per coach Mitell non poteva esserci.
IL PROTAGONISTA

Dario Simion: Non solo le due reti premiano l’ex Zugo per la prestazione messa in pista a Berna, ma anche per l’intelligenza con cui ha gestito diversi dischi davanti a Schlegel e il grande lavoro in box plqy. Il numero 94 si è sobbarcato tanto lavoro a tutta pista resistendo con lucidità anche a cambi molto prolungati, portando quella sostanza e quella qualità che gli si chiedeva da quando è tornato a Lugano.
HIGHLIGHTS



