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Lugano

A Losanna il Lugano riesce a unire solidità e concretezza

I bianconeri da trasferta reagiscono alla sconfitta di venerdì con una prestazione maiuscola che vale i tre punti alla Vaudoise Arena.

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)

A Losanna il Lugano riesce a unire solidità e concretezza

LOSANNA – LUGANO

1-5

(1-2, 0-1, 0-2)

Reti: 04’22 Aleksi Peltonen 0-1, 07’12 Riat (Jäger, Kahun) 1-1, 14’00 Carrick (Morini) 1-2, 24’22 Sanford (Perlini) 1-3, 45’40 Morini (Aleksi Peltonen, Marco Zanetti) 1-4, 51’19 Sanford (Aebischer, Dahlström) 1-5

Note: Vaudoise Arena, 9’600 spettatori
Arbitri: Stolc, Dipietro; Francey, Bürgy
Penalità: Losanna 1×2, Lugano 2×2 + 1×5

Assenti: Nick Meile (sovrannumero), Rasmus KupariMike SgarbossaAlessio Bertaggia (infortunati), Jiri Sekac (squalificato)

LOSANNA – Fortuna e sfortuna alla fine si compensano, che debbano passare mesi o che sia solo questione di giorni. Quella dose di fortuna mancata al Lugano contro il Davos – assieme alla conclamata imprecisione – ha deciso di ricompensare i bianconeri alla Vaudoise Arena con un paio di gol un po’ così.

Però spesso la differenza non la fa la dea bendata stessa ma la maniera con cui la si influenza. Di fronte alla squadra di Geoff Ward il complesso bianconero ha saputo lavorare molto bene in ogni dettaglio per guadagnarsi finalmente qualche premio in più, confermando che i tre punti con cui Thürkauf e compagni se ne ritornano in Ticino sono meritati aldilà di ogni dubbio o di gol fortunato.

Spesso si sono sentiti protagonisti dire che la fortuna va aiutata e in questo caso il Lugano ne è stato il perfetto esempio, con una prestazione che ha finalmente sublimato la solidità spesso già mostrata in trasferta con la concretezza e un lavoro collettivo portato avanti dal primo all’ultimo giro di cronometro.

Senza Sgarbossa, Sekac e Bertaggia, con soli cinque stranieri arruolabili, la squadra di Tomas Mitell ha dato prova che i dettami del coach svedese stanno passando, ma anche che in certe condizioni e con il passato di questa squadra non è possibile mettere in pista prestazioni altamente convincenti ogni giorno in un campionato così fitto di impegni.

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)

Con quanto fatto sul piano del gioco e della continuità contro il Davos e sabato a Losanna però i bianconeri confermano anche di stare trovando una parvenza di continuità ed è importante che da qui in avanti si trovi la maniera di scendere sul ghiaccio ogni sera facendo almeno in maniera sufficiente quanto possibile in modo da mettere le basi per un vittoria, consapevoli che spesso saranno i dettagli a fare la differenza.

Contro i biancorossi la differenza l’ha fatta il lavoro collettivo di quattro linee, tre delle quali rimaneggiate e guidate in questo compito da un quarto blocco che si conferma competitivo, brillante fisicamente e intelligente. Forse è proprio su giocatori come Morini, Aleksi Peltonen e Marco Zanetti – senza dimenticare Tanner, avanzato nei blocchi giocoforza – che il credo di Mitell e Hedlund ha fatto presa per primo, alla luce delle prestazioni regolari di sera in sera della checker line bianconera.

Emblematico il gol di Morini che ha suggellato il grande lavoro di tutto il blocco, così come il disco guadagnato da Zanetti che ha provocato non solo la penalità differita ma poi indirettamente il 5-1 di Sanford, rete decisiva per i bianconeri.

Poco prima di quel punto la partita sarebbe ancora potuta riaprirsi a causa di un nuovo lungo powerplay di cinque minuti di nuovo spezzato dalla seconda pausa, ma aldilà di un brivido con una traversa di Brännström, la squadra ospite si è difesa benissimo, continuando quanto fatto fino a lì senza farsi prendere dal panico.

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)

Ha sorpreso anche in questo senso il Lugano, per la tranquillità mostrata di cambio in cambio senza mai farsi prendere da certi errori di foga o dalla paura quando i padroni di casa hanno cercato delle brevi e inutili fiammate davanti all’ottimo Schlegel.

Questa è stata sicuramente la migliore risposta che il Lugano avrebbe potuto regalare dopo la frustrante sconfitta contro il Davos, e la performance in generale rassicura anche sullo stato mentale di una squadra che spesso ha dato segnali preoccupanti per alti e bassi.

Questo 5-1 a casa dei vodesi non significa che la squadra ora si metterà a volare, ma quella di sabato è stata una prestazione che prova il fatto che dalla panchina passa un messaggio preciso, coerente come la tranquillità che i coach hanno sempre fatto trasparire.

Probabilmente vedremo ancora degli scossoni come è normale che sia in un campionato del genere, la squadra ha dei limiti che tutti hanno imparato a conoscere, ma questa non sembra essere stata una vittoria casuale, bensì la risposta chiara di una squadra che ha tanta voglia di crescere nonostante tutti i suoi difetti.


IL PROTAGONISTA

Il quarto blocco: Sarebbero stati tanti i giocatori meritevoli di menzione nella serata di Losanna, ma la prestazione messa in pista dal blocco di Morini, Marco Zanetti e Aleksi Peltonen è stata da applausi per energia, intensità e intelligenza, suggellata dal premio meritato del gol. Da quanto il Lugano non aveva una quarta linea così decisiva?


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