
(PostFinance/KEYSTONE/Adrien Perritaz)
Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.
Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.
Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati nell’ultima settimana.

Melvin Nyffeler (Rapperswil): Il Rapperswil è la grande sorpresa di questo avvio di campionato, e ovviamente per i sangallesi sarebbe stato impossibile ritrovarsi addirittura al secondo posto in classifica senza dei buoni portieri. Sia Nyffeler che Punnenovs si stanno infatti comportando bene, e in particolare il primo ha un ruolino di marcia impressionante, con sei vittorie consecutive e sette successi nelle otto partite disputate. Nella passata settimana è stato tra i protagonisti del successo contro gli ZSC Lions, con un totale di 28 parate, e in generale sta viaggiando a una percentuale di parate del 92.58%.
Erik Brännström (Losanna): Poche partite in “pausa” e poi lo svedese è ripartito a macinare punti e a rendersi decisivo per il Losanna, grazie alla sua visione di gioco e rilancio delle azioni, permettendosi spesso anche delle incursioni nello slot offensivo letali per le difese avversarie. Nelle ultime partite è tornato a punti con una doppietta contro il Bienne – in coppia con il giovane Fiedler – e servendo un assist per incontro nelle partite contro ZSC Lions e Ginevra. Attualmente miglior difensore del campionato, l’ex Langnau è entrato nella top ten dei marcatori con cinque reti e ben dieci assist e un bilancio di +14, il migliore di tutta la National League.
Michael Kapla (Friborgo): Il difensore statunitense era arrivato a Friborgo un po’ come un oggetto da scoprire, e dopo questo primo turno di campionato si sta mostrando come un elemento piuttosto completo, capace di colpire anche in zona offensiva. In coppia con Rathgeb sta trovando il giusto mix, tanto che la sua settimana è stata caratterizzata da due gol e un assist. Contro gli aviatori si era ben inserito nello slot approfittando degli spazi concessi dagli avversari, mentre nella sfida della Tissot Arena il suo tiro preciso in powerplay era valso un prezioso pareggio.
Lias Andersson (Bienne): Lo svedese si sta rendendo protagonista di un avvio di stagione assolutamente eccezionale, sia in termini di solidità che di produzione offensiva. Il top scorer dei seeländer è l’unico giocatore, unitamente a Rochette, ad aver già raggiunto quota dieci gol, e anche nell’ultima settimana Andersson è stato trascinante. Nella vittoria in casa del Losanna era stato il protagonista con un gioco da vero leader che aveva prodotto un gol e due assist, mentre in casa contro il Friborgo era stato lui a firmare il rigore che aveva assicurato il successo per i suoi. Sul suo conto inoltre ben 30 ingaggi vinti in due partite, con il 61% di efficacia.
Tanner Fritz (Rapperswil): Era sicuramente sottovalutato a inizio stagione il centro dei Lakers, ma la costanza con cui il canadese sta offrendo assist pregevoli ai compagni inizia a essere davvero notevole. Nel mezzo di Moy e Taibel sta infatti macinando parecchi punti, con un bottino complessivo di 12 punti (due gol) in 14 partite, e un bilancio complessivo di +12. Il suo momento attuale parla inoltre di quattro partite consecutive a punti, caratterizzate da ben sei assist (cinque di prima) spesso brillanti e perfettamente calibrati.
Filip Zadina (Davos): Il Davos non accenna a rallentare nel suo pazzesco avvio di campionato, tanto che dopo 14 partite i grigionesi hanno ottenuto 13 vittorie e ogni volta che sono scesi in pista sono andati a punti. Tra chi sta mostrando una continuità invidiabile c’è anche l’attaccante ceco, che sinora ha mancato il tabellino solo in tre occasioni e vanta attualmente una “point streak” attiva di sei partite (sette punti, di cui quattro gol). Dominante e spettacolare nel suo gioco, Zadina ha segnato in entrambi i match settimanali, infilando in particolare domenica un gol che ha messo in mostra tutti i suoi istinti offensivi con un tiro al volo fulmineo.

Joren van Pottelberghe (Lugano): È un bel dilemma il portiere bianconero. Da una parte ha bisogno di giocare per ritrovare competitività, dall’altra quando schierato solo a sprazzi mostra parecchia insicurezza. Il Lugano (come tutti gli altri) non può nemmeno permettersi di rischiare di sovraccaricare Schlegel in un autunno in cui si giocherà praticamente il 70% delle partite di regular season, ed ecco che il cane si morde la coda. La serata da incubo vissuta da Van Pottelberghe contro il Langnau ha fatto capire di quanto lavoro necessiti l’ex Bienne per ritrovare se stesso, dopo aver subito cinque reti su cui ha colpe specifiche in almeno quattro di esse, con le ultime tre (ossia quelle decisive per i Tigers) oggettivamente disastrose per un portiere di National League.
Mirco Müller (Lugano): Innanzitutto occorre capire da dove vengano certe difficoltà per il difensore bianconero, partito bene nelle prime due-tre sfide di campionato e poi caduto in un periodo di mediocrità che ad oggi è sprofondato nell’insufficienza. Impensabile solo un paio di anni fa vedere l’ex NHL commettere certi errori di sufficienza, passaggi semplici sbagliati, posizionamenti errati e marcature a dir poco troppo leggere come ancora accaduto contro l’Ajoie. Il numero 25 è un giocatore monodimensionale nel suo essere estremamente difensivo, e quando era in grado di elevare il suo livello era uno dei migliori in Svizzera, ma ad oggi è uno dei difensori peggiori dei bianconeri, se non proprio il peggiore per certi errori a volte inspiegabili.
Yannick Weber (ZSC Lions): Gli ZSC Lions sono decisamente lontani da dove vorrebbero essere, con due sconfitte consecutive e ben sei nelle ultime dieci partite, un dato che dice molto sul momento della squadra di Bayer. Anche difensivamente la formazione zurighese non pare ben organizzata come in passato, a immagine, ad esempio, di un Yannick Weber che già da alcune settimane si sta rendendo protagonista di troppi errori. L’esperto difensore è stato impreciso e, sull’autogol contro il Rapperswil, anche sfortunato, ma da lui ci si aspetta presto maggiore pulizia in copertura e nella gestione del puck.
Lino Martschini (Zugo): Lo Zugo non riesce a decollare sul serio e il suo attacco potenzialmente devastante sta ancora viaggiando parecchio a singhiozzo, come dimostrano le 34 reti fin qui segnate, ben distante dalle migliori squadre del campionato. A mancare non è solo la regolarità dei propri stranieri ma anche l’incisività di alcuni svizzeri, su tutti un Lino Martschini decisamente spento rispetto alle scorse stagioni. Il piccolo attaccante dei tori fatica a ritagliarsi il ruolo che aveva in passato e ad oggi è fermo a sole tre reti, con la gioia del gol che manca da sei incontri, una media decisamente troppo bassa per il miglior marcatore nella storia della sua squadra.
Marcus Sörensen (Friborgo): Sarà forse un caso (ma ne dubitiamo) ma da quando Lukas Wallmark è fuori per infortunio, il connazionale dei dragoni fa più fatica ad esprimersi. Sörensen sembra a volte un po’ spaesato nel gioco, alla ricerca di soluzioni cervellotiche che si spengono nel nulla e non riesce più a incidere come faceva in passato grazie anche, appunto, alle giocate di Wallmark. Ad oggi il suo rendimento è ben inferiore alle attese soprattutto per quel che riguarda le reti, con sole due segnature in campionato, l’ultima risalente alla fine di settembre in quel di Berna.
Miro Aaltonen (Berna): La stagione di Miro Aaltonen non ne vuole proprio sapere di decollare. Dopo 13 partite disputate è ancora fermo a zero gol e alla miseria di tre assist primari. Anche nell’ultimo weekend il suo gioco è rimasto molto impreciso, con il finlandese che non riesce a mostrare quella sicurezza nei suoi mezzi che aveva contraddistinto il suo recente passato, soprattutto con la maglia del Kloten. Il Berna sta cercando di risollevarsi dopo un inizio molto difficile e ha tutti i mezzi per farlo, ma avrà bisogno di molto di più dai propri giocatori principali, Aaltonen su tutti.


