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Ambrì Piotta

L’Ambrì stavolta dà battaglia, la sconfitta ha un sapore diverso

I leventinesi vengono battuti ma mostrano intensità e determinazione per sfidare la capolista. Gol e bella prova di Formenton, in rete anche Tierney

L’Ambrì stavolta dà battaglia, la sconfitta ha un sapore diverso

AMBRÌ – DAVOS

4-6

(1-2, 2-1, 1-3)

Reti: 00’17 Lemieux (Fora, Stransky) 0-1, 02’47 Virtanen (Zaccheo Dotti, Heim) 1-1, 17’57 Barandun (Kessler, Ryfors) 1-2, 21’22 Formenton (Joly, Heed) 2-2, 24’46 Tierney (Heed, DiDomenico) 3-2, 37’31 Ryfors (Tambellini, Nussbaumer) 3-3, 41’30 Joly rigore 4-3, 47’43 Stransky (Frick, Kessler) 4-4, 49’29 Knak (Zadina, Nussbaumer) 4-5, 58’02 Kessler 4-6

Note: Gottardo Arena, 6’605 spettatori
Arbitri: Hungerbühler, Fonselius; Obwegeser, Urfer
Penalità: Ambrì 5×2, Davos 4×2 + 1 x rigore

Assenti: William HedlundRocco PezzulloTim MuggliNic Petan (sovrannumero), Daniele Grassi (infortunato), Luc Bachmann (malato)

AMBRÌ – Non si chiederà mai all’Ambrì Piotta di essere perfetto, ma se le prestazioni messe in pista saranno dell’intensità e della determinazione viste sul ghiaccio domenica pomeriggio, i leventinesi sicuramente presto qualche soddisfazione in più inizieranno a togliersela.

In questi termini la sfida contro il Davos ha infatti visto la squadra di Luca Cereda proporre un hockey più convinto rispetto a quello della sera precedente a Rapperswil, un fattore necessario per contrastare attivamente una squadra grigionese che sta dominando questo avvio di campionato, e che anche alla Gottardo Arena ha fatto sentire il peso del suo gioco.

Il gol incassato dopo appena 17 secondi non ha infatti scoraggiato una compagine leventinese che ha mostrato finalmente passione ed ha saputo scaldare il pubblico, giocando con la giusta dose di aggressività anche in termini individuali, con vari giocatori che hanno portato una prestazione al livello delle attese.

Non tutto ovviamente è andato per il verso giusto e ci sono stati degli errori – altrimenti staremmo parlando di una vittoria – ma l’Ambrì questo match lo ha affrontato con convinzione, finalmente trascinato da alcuni elementi che hanno lasciato un segno marcato nel confronto.

Joly è andato a segno per la terza partita di fila ed ha anche fornito un bell’assist a Formenton, mentre quest’ultimo ha trovato ancora il gol e guadagnato un rigore, rendendosi protagonista grazie al caratteristico mix di velocità ed aggressività – che sinora era stato solo tratteggiato – indubbiamente della sua miglior partita stagionale.

In generale ovviamente è tutto (e per tutti) più semplice quando i tuoi migliori giocatori sono effettivamente tali in pista, ed in questo contesto è riuscito a togliersi la prima soddisfazione stagionale anche Tierney, chiamato in causa dopo alcuni match in sovrannumero e autore pure lui finalmente di un match positivo. Sul suo conto anche 13 ingaggi vinti con oltre l’80% di efficacia.

Il suo momento migliore l’Ambrì l’ha vissuto nella prima metà di periodo centrale, quando le sensazioni positive del primo tempo hanno trovato una continuità, con una reazione positiva anche al gol “da doccia fredda” di Barandun a poco dalla prima sirena. La squadra di Cereda in quel frangente ha girato l’incontro con merito, anche se con il passare dei minuti il Davos ha fatto sentire la forza del suo gioco ed ha impegnato sempre più seriamente Senn, capitolato nel finale di periodo per un 3-3 che a quel punto appariva un risultato corretto.

Generosa è stata anche la terza frazione, iniziata con il rigore guadagnato da Formenton e trasformato da Joly. Alla luce di quanto visto sin lì, peccato che sia stato un episodio controverso – uno sgambetto su DiDomenico non ravvisato, che si è aggiunto ad un paio di altre decisioni che hanno fatto discutere – a rendere amaro un pomeriggio che Stransky e compagni hanno saputo girare a loro favore nel finale, con lo stesso Top Scorer autore del 4-4 che ha mandato su tutte le furie pubblico e panchina leventinese.

A decidere la partita è poi stata una ripartenza gestita da Zadina – grande partita la sua – e conclusa da Knak, a decretare la decima sconfitta per la compagine leventinese. La prestazione però stavolta ha lasciato sensazioni diverse, ed ha anche mostrato a che livello l’Ambrì possa esprimersi giocando con questo tipo di convinzione. Se in questo ci sarà continuità, le cose presto potrebbero iniziare a migliorare anche nella concretezza dei risultati.


IL PROTAGONISTA

Matej Stransky: Tra lui, Zadina e Ryfors il Davos ha potuto anche domenica allineare degli stranieri capaci di avere un grande impatto sulle sfida, con un gioco caratterizzato da pochi fronzoli e tanta concretezza. Stransky non è infatti un elemento che va per il sottile, ha messo fisicità e una presenza che i leventinesi hanno continuamente sentito. È l’immagine di un Davos che con forza continua a tenere la testa del campionato.


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