
GINEVRA – LUGANO
1-5
(1-1, 0-2, 0-2)

Reti: 06’24 Carrick (Sgarbossa) 0-1, 08’08 Le Coultre (Manninen) 1-1, 29’26 Carrick (Sanford, Omark) 1-2, 39’41 Thürkauf (Canonica, Dahlström) 1-3, 48’19 Thürkauf (Tanner) 1-4, 57’43 Bertaggia 1-5
Note: Les Vernets, 5’584 spettatori
Arbitri: Tscherrig, Gerber; Steenstra, Bürgy
Penalità: Ginevra 4×2, Lugano 5×2
Assenti: Jakob Lee, Nick Meile (sovrannumero), Jiri Sekac, Rasmus Kupari, Giovanni Morini (infortunati)
GINEVRA – La trasferta a Les Vernets ha testato la capacità del Lugano di reagire alla sconfitta nel derby e il risultato dice che la squadra di Tomas Mitell ha saputo rimettersi subito in carreggiata.
Era già un primo piccolo bivio questa lunga uscita fuori porta dei bianconeri, i quali in caso di nuova sconfitta avrebbero visto non solo il treno dei play-in cercare di prendere subito una certa distanza in più (con squadre come il Bienne che hanno una partita in meno) ma moralmente avrebbe potuto pesare sul morale di una squadra che ha mostrato tanti buoni progressi come diversi capitomboli ed è perennemente alla ricerca di una velocità di crociera che però senza l’apporto di alcuni discussi giocatori – stranieri soprattutto – non è possibile raggiungere.
E allora un primo contributo tangibile ce lo ha messo uno di questi discussi giocatori, quel Connor Carrick che nonostante sia un difensore la rete la bramava per perlomeno mettere sul piatto quelle qualità per cui è stato ingaggiato, e allora che la sua decisiva doppietta possa fare da traino per un nuovo slancio suo e di suoi diversi compagni.

(PostFinance/KEYSTONE/Jean-Christophe Bott)
Le reti del numero 58 non sono arrivate in momento molto casuali, la prima in un primo tempo equilibrato ma che ha tenuto in gioco il Lugano verso la fine del periodo quando il Ginevra ha spinto parecchio – e qui bisogna anche menzionare le parate di Van Pottelberghe – la seconda proprio a metà partita che ha rilanciato il vantaggio bianconero ma che soprattutto ha fatto da spartiacque in una partita poi da lì via controllata dai bianconeri, i quali avrebbero potuto raggiungere un risultato più largo molto prima di quanto ci abbiano messo ad arrivare anche sul 4-1.
Il Lugano è stato infatti bravo a puntare sulla solidità difensiva per poi forzare il Servette all’errore con il disco sul bastone, operando finalmente con un forecheck di una certa profondità. Agli ospiti non è stato necessario uno sforzo immane per mettere in crisi i padroni di casa, che dopo il terzo gol a fil di seconda sirena – splendida azione imbastita da Canonica – sono letteralmente crollati sul piano della lucidità e delle decisioni con il possesso del disco.
I bianconeri hanno forzato soprattutto sulla zona neutra, dove Granlund e compagni hanno perso una marea di dischi e provocato diversi break verso Charlin, salvatosi in qualche occasione ma che ha dovuto alzare bandiera bianca sui successivi tentativi in particolare su quello di Thürkauf che ha chiuso la contesa e firmato la doppietta.
Rete emblematica della serata quella del capitano, sceso sul ghiaccio ginevrino in versione “locomotiva”: dopo aver resistito al powerplay dei padroni di casa sorretti anche dall’ottimo Van Pottelberghe, il Top Scorer ha letteralmente sradicato il disco dal bastone di un ginevrino e sfruttando il rientro di Tanner dai penalizzati si è fiondato a segnare con sicurezza il quarto gol di serata, mettendo un muro divisivo tra una squadra anche arrembante ma confusa e l’altra più accorta e intelligentemente in attesa del puntuale errore di turno.

(PostFinance/KEYSTONE/Jean-Christophe Bott)
Quello che si è visto da parte del Lugano soprattutto dopo il 2-1 decisivo di Carrick è stato un gioco intelligente ma nello stesso tempo aggressivo nei duelli individuali – ancora una volta sugli scudi il quarto blocco seppure privo di Morini – e che con il linguaggio del corpo ha detto cose sostanzialmente diverse da una squadra granata da potenziale elevatissimo, come quando in sei contro cinque ha schierato tutti gli stranieri, ma che appare confusa e insicura, lasciando trasparire diverse fragilità.
Il Lugano per una volta, in un gioco basato sugli errori e sulla loro forzatura, è riuscito a stare dalla parte di chi ne approfitta, dopo aver speso tanto tempo a piangere sui propri e chissà che una partita del genere, praticamente quasi la copia di quella di Rapperswil non rappresenti finalmente il vero slancio di questa stagione. Il calendario dei bianconeri infatti ora prevede Kloten e Langnau in casa prima della trasferta verso Porrentruy, un’occasione da cogliere per finalmente trovare quella velocità che occorre per viaggiare verso i propri obiettivi.
IL PROTAGONISTA

Calvin Thürkauf: Il capitano sembra quello dei giorni migliori, esaltato dalla tenuta da topscorer. A Les Vernets è sceso in pista deciso a trascinare la squadra ed è stato dominante in ogni contrasto fisico rendendosi utile in qualsiasi situazione, trovando oltretutto le importantissime reti del 3-1 a fil di seconda sirena e quella del 4-1 che ha chiuso i conti. L’ultimo gol in scia a un box play dopo aver rubato con intelligenza il disco in uscita dalla zona difensiva è di quelle che confermano che è tornato il vecchio Thürkauf.
HIGHLIGHTS



