
GINEVRA – AMBRÌ
5-4
(1-2, 3-2, 1-0)

Reti: 01’44 Bürgler (Tierney, Zgraggen) 0-1, 07’21 Chanton (Verboon) 1-1, 14’44 Virtanen 1-2, 33’06 Rutta (Chanton, Puljujärvi) 2-2, 35’25 Petan (Tierney) 2-3, 36’27 Zwerger 2-4, 36’53 Puljujärvi (Granlund, Saarijärvi) 3-4, 37’08 Vesey (Praplan) 4-4, 53’08 Jooris 5-4
Note: Les Vernets, 5’063 spettatori
Arbitri: Hebeisen, Hungerbühler; Altmann, Urfer
Penalità: Ginevra 3×2, Ambrì Piotta 5×2
Assenti: William Hedlund, Rocco Pezzullo, Alex Formenton, Tim Muggli (sovrannumero), Daniele Grassi, Isacco Dotti (infortunati), Philip Wüthrich (ammalato)
GINEVRA – Quella di martedì sembrava poter essere la serata di un concreto passo avanti per l’Ambrì Piotta, ed invece il match delle Vernets ha mostrato come la squadra di Cereda debba ancora scendere a patti con alcune sue importanti fragilità, che permettono agli avversari di approfittare di situazioni in cui i biancoblù si dimostrano ingenui oppure poco reattivi.
I primi due gol concessi al Ginevra sono infatti nati direttamente su azione d’ingaggio, fase di gioco in cui non è la prima volta che i leventinesi si fanno cogliere alla sprovvista. Nel primo caso era stato Manix Landry a non reagire all’incursione di Chanton, mentre sul 2-2 di Rutta il difensore ceco ha bruciato colpevolmente la marcatura di Pestoni.
Due momenti insomma “da lavagna” che hanno mostrato come manchi ancora un po’ di lucidità per aumentare davvero al massimo le proprie chance di vittoria, in un campionato che oramai non perdona più leggerezze del genere. Peccato, perché sull’altro fronte il Ginevra non è sicuramente stato perfetto, ed anzi per quasi due periodi ha fatto fatica a trovare ritmo, grazie anche ad un Ambrì che invece ha mostrato calma ed anche una certa linearità nel suo gioco.

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)
Ci sono infatti stati momenti in cui la squadra di Cereda ha saputo uscire in maniera pulita dal proprio terzo, trovare transizioni veloci ed anche un buon ciclo in zona offensiva, unendo questi tre esercizi con una costanza che sinora non si era ancora vista. I primi due gol di serata sono proprio nati grazie a rapide verticalizzazioni dal gioco, prima con il bel tiro di Bürgler a finalizzare l’assist di Tierney, e poi in shorthand grazie allo spunto di Virtanen.
I ritmi bassi con cui si è sviluppato inizialmente il match hanno favorito un Ambrì che in quei momenti aveva saputo ragionare e poi accelerare, e quando nel giro di 62 secondi Petan – finalmente la prima rete! – e poi Zwerger hanno trovato il primo doppio vantaggio di questa stagione, la partita sembrava ben apparecchiata per credere nel successo in trasferta.
Purtroppo però il vento è cambiato di colpo. Va detto che il tutto è iniziato con un “broken play” piuttosto fortunato per il Ginevra, con il tiro “ciccato” da Saarijärvi che ha portato al passaggio di pattino di Granlund per il gol di Puljujärvi. Un flipper abbastanza improbabile, però seguito 15 secondi dopo dal pareggio di Vesey. L’Ambrì in quel caso se l’è andata a cercare, con Zaccheo Dotti che spingendosi in avanti ha sbilanciato la squadra, Heed con una marcatura un po’ scomposta sull’avversario e poi Senn sorpreso da un tiro sicuramente parabile.
I leventinesi a quel punto hanno accusato il colpo e rischiato di ritrovarsi in svantaggio addirittura prima della pausa, ed hanno poi rischiato parecchio quando per 1’34 si sono ritrovati in 3-contro-5. L’Ambrì in quella fase se l’è cavata bene, pur venendo graziato dal palo di Granlund, ma non ha trovato particolare momentum dall’essere uscito indenne dalla situazione.

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)
Joly è andato vicino al gol in contropiede, e nel conseguente powerplay qualche pericolo lo ha corso anche Charlin, ma poi lo stesso canadese ha commesso una penalità stupida che ha riportato i suoi in tre uomini, ed il conto stavolta è stato salato con il 5-4 siglato da Jooris.
Una sconfitta per alcuni versi ingenerosa, perché si è visto lo sforzo messo in pista dall’Ambrì ed anche il miglioramento di alcune individualità, ma anche scaturita da errori difensivi che andranno puliti il prima possibile. Ovviamente positivo che Petan si sia finalmente sbloccato, anche se la sua partita è stata ancora un po’ “pasticciata” ma pure condita da alcune conclusioni velenose. La sensazione è quella di un giocatore che sta crescendo, mentre DiDomenico conferma di trovarsi in difficoltà e non sorprenderebbe se venerdì fosse proprio lui a lasciare spazio a Formenton.
Nonostante tutto le combinazioni delle linee nel top 9 iniziano a trovare degli automatismi, e proseguire con continuità potrebbe presto dare dei frutti. Stride però un po’ vedere De Luca relegato al ruolo di 13esimo attaccante ed impiegato quasi solo in powerplay, finendo in gerarchia alle spalle degli elementi attualmente in quarta linea che stanno mostrando delle difficoltà.
Qualcosa sembra comunque muoversi nella giusta direzione, anche se ovviamente non è una bella sensazione vedere l’Ambrì sul fondo classifica appaiato all’Ajoie. Oltre a dei piccoli passi avanti, il prima possibile si avrà bisogno anche di punti.
IL PROTAGONISTA
Giancarlo Chanton: Il giovane difensore ha sfruttato al meglio il fatto di giocare al fianco di un elemento solido e d’esperienza come Rutta, ed è stato premiato per le sue iniziative con il primo gol stagionale ed anche il primo assist. Su quest’ultimo episodio ha servito proprio il compagno ceco, mostrando una bella intesa, ed in generale ha giocato oltre 15 minuti con bella personalità.
HIGHLIGHTS



