
LUGANO – Con l’arrivo dello svedese Linus Omark, il Lugano spera di sbloccare un attacco che sinora ha faticato a essere efficace, e che è stato confrontato sin dall’estate con diversi infortuni che hanno reso complicato per il nuovo staff trovare la giusta chimica nel reparto.
“Nell’ultima settimana abbiamo avuto diverse discussioni con i nostri dottori in merito alla situazione dei giocatori infortunati”, ci ha spiegato il GM Janick Steinmann. “Considerando anche come sta andando la nostra stagione, ho guardato al mercato e valutato alcuni profili di giocatori. Con i nostri allenatori siamo arrivati velocemente alla conclusione che Omark sarebbe stata per noi l’opzione migliore, sensazione poi confermata anche dalla sua immediata volontà ed entusiasmo nel raggiungerci a Lugano”.
Vista la situazione degli infortuni, anche per voi un contratto di breve durata era l’ideale?
“Ovviamente per ogni contratto, la durata deve andare bene alle due parti. In questo caso un accordo a breve termine era ideale sia per noi che per il giocatore. Vedremo ora come andranno le cose, e se tutti saremo contenti della situazione si potrà eventualmente riflettere su un accordo di durata maggiore. In questo momento però le cose vanno bene così, a noi serviva principalmente qualcuno che potesse arrivare velocemente ad aiutarci per le prossime 15 partite”.
Omark è un attaccante molto tecnico e offensivo, diverso dall’idea di stranieri che avevi portato avanti durante l’estate…
“È chiaro, viste le difficoltà osservate in queste prime partite, non saremmo certo andati sul mercato per ingaggiare un difensore difensivo. Ora dobbiamo iniziare a segnare dei gol, e Omark ha tutti gli strumenti e la creatività per aiutarci in questo. Considerando che abbiamo due attaccanti stranieri out, è stato automatico cercare una mano in più in quel settore”.
Con il suo arrivo hai voluto anche ingaggiare un profilo che con le prime partite ti sei accorto mancava in squadra?
“Il suo profilo è chiaramente offensivo, ma come prima cosa è una persona fenomenale, e questo rientra nell’idea di squadra che vogliamo stimolare qui a Lugano. Ovviamente ha tanto talento, ma compete anche molto duramente e la sua presenza non cambierà come vogliamo giocare. Omark ci aiuterà a trovare i pezzi mancanti del nostro gioco, dopo che in avvio di campionato in termini difensivi e di struttura siamo stati solidi”.
Gli attaccanti stranieri sinora hanno prodotto poco, ti aspettavi di più?
“Non voglio puntare il dito sui singoli. Credo che come squadra dobbiamo creare di più, ed ottenere dei gol sporchi. In questa fase iniziale della stagione sappiamo che non siamo in una situazione facile, visto che abbiamo tanti giocatori nuovi ed un nuovo staff tecnico, e tutto deve fare “click”. Gli infortuni ci stanno complicando le cose, anche perché riguardano gli attaccanti e quello è un reparto che ha bisogno di tempo per sviluppare chimica. La mancanza d’intesa che vediamo è anche dovuta a questo, il lineup non ha potuto avere stabilità. Ora le cose dovrebbero andare meglio”.
In merito agli infortuni, avete già fatto una prima analisi di quanto successo?
“In alcuni casi possiamo parlare di sfortuna, per altri invece possiamo migliorare. Non entrerò ora nel dettaglio, ma ci sono delle cose che si possono adattare per fare meglio. L’hockey ovviamente è uno sport di contatto, intenso e veloce, ma dobbiamo assicurarci di fare il massimo per restare sani. La lega è talmente competitiva che dobbiamo avere il lineup completo per il maggior numero possibile di partite. Questo permetterebbe ai coach di avere una squadra competitiva e portarci più vittorie”.



