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NHL

Con Sullivan i Rangers vogliono reagire, aprire una nuova era e onorare i 100 anni del club

A Manhattan si riparte dopo una stagione deludente e con tante novità, tra cui l’arrivo di un nuovo staff. L’obiettivo è ritrovare solidità e tornare protagonisti in un anno simbolico per la franchigia

A partire dal 7 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con tre partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Quest’anno HSHS torna a proporvi la presentazione di tutte e 32 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.


NEW YORK RANGERS

La rosa 2025/26

PORTIERI
Igor Shesterkin, Jonathan Quick, Louis Domingue

DIFENSORI
Adam Fox, Braden Schneider, Carson Soucy, Connor Mackey, Derrick Pouliot, Matthew Robertson, Scott Morrow, Urho Vaakanainen, Vladislav Gavrikov, Will Borgen

ATTACCANTI
Adam Edstrom, Alexis Lafreniere, Artemi Panarin, Brett Berard, Brennan Othmann, Gabe Perreault, J.T. Miller, Jonny Brodzinski, Juuso Parssinen, Matt Rempe, Mika Zibanejad, Sam Carrick, Taylor Raddysh, Vincent Trocheck, Will Cuylle


NEW YORK – Dopo il crollo dell’ultima stagione, che ha visto i Rangers mancare i playoff per la prima volta dal 2020 e chiudere con 85 punti, la franchigia di Manhattan affronta il suo 100esimo anniversario con l’ambizione di rialzarsi.

Il cambio più significativo è arrivato dietro la panchina, con l’esonero di Peter Laviolette e la chiamata di Mike Sullivan, reduce da un decennio alla guida dei Pittsburgh Penguins. Un coach di grande esperienza, chiamato a ricompattare un gruppo destabilizzato da scelte difficili e da una difesa che lo scorso anno ha concesso troppe occasioni pericolose.

Le mosse estive del GM Chris Drury sono state condizionate dal salary cap, con la firma di Vladislav Gavrikov come principale innesto. Non sono mancati gli addii pesanti, in particolare quelli di Chris Kreider e K’Andre Miller, aprendo spazio a giovani come Will Cuylle e Brennan Othmann.

In attacco, Sullivan dovrà assolutamente rivitalizzare i big: Artemi Panarin è sceso da 120 a 89 punti, Mika Zibanejad da 72 a 62, mentre Vincent Trocheck e Alexis Lafrenière hanno vissuto cali simili. L’arrivo di J.T. Miller, tornato a New York e subito incisivo con 35 punti in 32 partite, offre però un importante punto di riferimento in termini di leadership e produzione offensiva, tanto da essere stato nominato capitano.

Sul piano difensivo, l’obiettivo è lasciarsi alle spalle la confusione generata dal sistema a uomo di Laviolette. Con il nuovo schema “box-and-one” di Sullivan, che privilegia letture e posizionamento, Adam Fox guiderà il reparto affiancato proprio dal solido Gavrikov, mentre elementi come Braden Schneider e Will Borgen avranno l’occasione di crescere in un contesto più strutturato.

In porta Igor Shesterkin resta la certezza principale. Nonostante un’annata sotto i suoi standard (90.5% di percentuale parate), il russo ha spesso tenuto a galla i Rangers, mentre Jonathan Quick, 39 anni, avrà un ruolo da veterano di supporto.

Gli special teams dovranno inoltre necessariamente migliorare. Il powerplay, sceso al 17,6% (28esimo della NHL), ha risentito del calo di Panarin e della perdita di efficacia di Kreider davanti porta. Al contrario, il penalty killing (80,3%) si era confermato competitivo, e con il ritorno di David Quinn nello staff come assistente si punta a consolidarlo.

Un altro elemento da seguire sarà il giovane Gabe Perreault. L’ala destra avrà un’occasione concreta per conquistare spazio e portare freschezza a un attacco che necessita nuove energie.

Il 100esimo anniversario rappresenta un crocevia importante per la storia dei Rangers. La franchigia vuole lasciarsi alle spalle tensioni interne e risultati mediocri per tornare competitiva in una Metropolitan Division sempre più dura. La risposta dipenderà tanto dalla capacità di Sullivan di imporre subito la sua mano e dalla determinazione di un gruppo che non può permettersi un’altra annata anonima.

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