
BERNA – AMBRÌ
3-1
(0-1, 2-0, 1-0)

Reti: 19’49 Heed (DiDomenico) 0-1, 30’38 Bemström (Merelä, Müller) 1-1, 39’43 Alge (Müller, Vermin) 2-1, 57’35 Füllemann (Alge, Merelä) 3-1
Note: PostFinance Arena, 14’031 spettatori
Arbitri: Tscherrig, Ruprecht; Gnemmi, Bürgy
Penalità: Berna 3×2, Ambrì Piotta 4×2
Assenti: William Hedlund, Tim Muggli, Zaccheo Dotti, Nic Petan (sovrannumero), Daniele Grassi, Isacco Dotti (infortunati)
BERNA – È passata solamente una settimana dall’inizio della stagione, ma in casa Ambrì Piotta ci sono già alcuni campanelli d’allarme che meritano indubbiamente attenzione. La sconfitta di Berna ha infatti dei connotati preoccupanti per come è maturata, con una squadra che in avvio aveva tutto sommato saputo rendersi pericolosa con frequenza, ma poi una volta incassato il pareggio ha praticamente smesso di giocare con convinzione.
È infatti dal punto di vista della personalità e del carattere che il gruppo di Cereda sta incontrando le maggiori difficoltà, con pochi leader carismatici capaci di trascinare il gruppo, e una combattività di squadra che alla PostFinance Arena si è sgonfiata cammin facendo. Il Berna ha lavorato e creato di più, mentre l’Ambrì non ha mai dato l’impressione di poter vincere questa partita.

(PostFinance/KEYSTONE/Anthony Anex)
Come era già successo a Langnau, anche nella Capitale è stata la prestazione di Philip Wüthrich ad impedire che il risultato andasse in archivio già nel periodo centrale, con il portiere che ha sfoderato diverse buone parate che hanno mantenuto in carreggiata gli ospiti. L’Ambrì però in attacco ha sbandato vistosamente, ed anzi è andato in “testacoda” specialmente in un terzo tempo in cui sono venute a mancare completamente le idee, e nemmeno i singoli hanno saputo riaccendere la scintilla.
Nel primo periodo era infatti riuscito a distinguersi Joly, che si è ritrovato tra le mani 2-3 occasioni nitide da gol purtroppo non concretizzate, ma che si era anche costruito con dei bei movimenti. Sembrava che il canadese potesse sbloccarsi da un momento all’altro, ed anche DiDomenico oppure Formenton – con Heim anche in crescita – avevano dato dei pensieri a Reideborn, ma le chance erano anche arrivate da occasioni isolate e spesso su ripartenze.
In termini di gioco il Berna era stato maggiormente presente già dal primo tempo, mentre l’Ambrì era andato più vicino al gol grazie a singoli episodi. Con il passare dei minuti le intenzioni in transizione dei leventinesi – con tanti passaggi telefonati a tagliare in due il ghiaccio – sono state lette sempre meglio dagli uomini di Tapola, ed in uscita dal terzo per i biancoblù sono iniziati i guai.

(PostFinance/KEYSTONE/Anthony Anex)
Il gol di Tim Heed a ridosso della prima sirena poteva essere importante, ma nel periodo centrale l’Ambrì dopo l’1-1 ha iniziato a perdere sempre più duelli, ha rinunciato alla fisicità e si è di fatto adagiato su un gioco senza sbocchi concreti. Il Berna – che va detto, non è stato trascendentale ed ha confermato di avere i suoi problemi in questo avvio di stagione – ne ha approfittato per ribaltare il punteggio, trovando il vantaggio dopo diversi minuti di scorribande davanti a Wüthrich.
Alla seconda pausa sotto per 2-1, nulla era compromesso per l’Ambrì Piotta, se non fosse per un terzo tempo davvero deludente. La squadra di Cereda ha infatti confermato delle grandi difficoltà nel creare momentum e nel mantenere alto il ritmo da un cambio all’altro, con tante iniziative – alcune anche interessanti – che però sono rimaste fine a se stesse.

(PostFinance/KEYSTONE/Anthony Anex)
Poi c’è il discorso dei singoli. Non è ovviamente ideale ritrovarsi con dei numeri che dopo quattro partite parlano di un solo gol da parte degli attaccanti, e di nessuna rete da parte degli stranieri offensivi. A preoccupare in particolare sono Tierney e Petan, con il primo rientrato martedì in formazione senza avere un particolare impatto, mentre la situazione del secondo appare già di complicata gestione vista la concorrenza tra le ali.
Ha insomma tantissimi nodi da sciogliere questo Ambrì Piotta, a livello di gioco, di personalità e di prestazioni individuali. Come prima cosa però i leventinesi dovranno diventare squadra, leggere meglio le situazioni e tentare di trovare il gol in maniera più semplice. Cinque gol in quattro partite sono davvero un bottino troppo magro per sperare di ottenere dei risultati.
IL PROTAGONISTA
Waltteri Merelä: Se c’è un giocatore da cui l’Ambrì dovrebbe prendere esempio, questo è il finlandese del Berna. Il suo è un gioco fisico, duro nei contrasti e diretto sulla porta avversaria, tutti elementi che ai leventinesi attualmente mancano. Ad ogni cambio Merelä ha fatto sentire la sua presenza, firmato due assist ed avuto un impatto significativo per tutta la partita.
HIGHLIGHTS



