Social Media HSHS

Lugano

Il Lugano dovrà crescere, ma a Friborgo coglie un buon punto

Capaci di ribaltare il gol di Wallmark i bianconeri si fanno raggiungere e poi superare. Per Mitell tanti spunti su cui lavorare ma pure alcuni soddisfacenti

(PostFinance/KEYSTONE/Peter Schneider)

Il Lugano dovrà crescere, ma a Friborgo coglie un buon punto

FRIBORGO – LUGANO

3-2

(1-0, 0-1, 1-1; 1-0)

Reti: 13’18 Wallmark (Sörensen) 1-0, 26’49 Canonica (Fazzini, Sgarbossa) 1-1, 51’05 Thürkauf (Aebischer, Müller) 1-2, 53’47 Johnson (Sörensen) 2-2, 62’40 Biasca (Kapla, Sörensen) 3-2

Note: BCF Arena, 9’280 spettatori
Arbitri: Borga, Hebeisen; Meusy, Gurtner
Penalità: Friborgo 3×2, Lugano 4×2 + 1×5 + 1×20

Assenti: Samuel GuerraNick MeileRamon TannerJakob Lee (sovrannumero), Jiri Sekac (infortunato)

FRIBORGO – È un punticino tutt’altro che da buttare quello che il nuovo Lugano di Tomas Mitell ha raccolto di fronte al Gottéron del suo collega svedese Roger Rönnberg. Non lo è perché per una squadra come quella bianconera, profondamente rivoluzionata a partire dallo staff tecnico fino alla rosa in profondità, aveva bisogno di un banco di prova del genere – che sarà seguito da Zugo e ZSC Lions, per sua umanità di chi stila il calendario – contro una squadra protagonista di una grande progressione la scorsa stagione e ulteriormente migliorata nella sua completezza, per capire a che punto Thürkauf e compagni si trovano nel loro percorso di cambiamento e di crescita.

Le cose che sono balzate all’occhio principalmente sono due: la squadra ha già proposto un sistema difensivo e di ripartenza ben definito e riconoscibile, prudente e che vede la partecipazione di tutto il blocco in pista. La seconda caratteristica mostrata è quella di una squadra che non ha ancora unito le due fasi di gioco, e che spesso si è affidata a ripartenze su due uomini e passaggi dalla lunga distanza (come sul gol di Thürkauf), ma era annunciato che ai blocchi di partenza si sarebbe presentata una squadra ancora in formazione.

(PostFinance/KEYSTONE/Peter Schneider)

Ovviamente anche nel sistema difensivo non tutto è funzionato a dovere, il Lugano non ha affrontato squadre competitive come il Gottéron nel preseason, e la velocità negli inserimenti nello slot da parte di Bertschy, Sprunger e Sörensen ha evidenziato come certi automatismi sono ancora in divenire.

Meglio è andata in box play e con la partita in calo di ritmo e velocità, in quel caso è uscita l’impronta fisica e solida di un Lugano più pesante, e allora giocatori come Thürkauf, Kupari a sprazzi e altri come Carrick hanno saputo tirare fuori alcune belle idee, anche se in diverse occasioni il problema è stato trovare lo spazio per il tiro dallo slot basso, una zona volutamente cercata dal sistema di Mitell e che ha avuto il suo ruolo nel gol dell’1-1 di Canonica.

Certo, il Friborgo prevedibilmente ha preso in mano il pallino del gioco in quella bolgia che è la BCF Arena, una cosa che anche il Lugano vorrebbe fare per applicare il suo potenziale, ma anche senza disco i bianconeri si sono dimostrati piuttosto solidi, tanto che tra i migliori in retrovia, dopo un iniziale e poco invitante errore con il disco, c’è stato pure Dahlström, assieme a Müller e un Aebischer che pare dare segnali di fiducia ben diversi dalla scorsa stagione.

Anche Schlegel, dopo l’indecisione sul gol di Wallmark, è stato tra i protagonisti, mostrando uno stile molto coraggioso e propenso a giocare il disco più esterno alla sua piccola area rispetto ad altre prestazioni. Sul piano dei singoli ci sono diverse interpretazioni, da chi è rimasto e mostra un linguaggio del corpo diverso (i citati Aebischer, Dahlström, Müller) ai nuovi che devono prendere misure del gioco e una condizione migliore come Kupari (andato a sprazzi ma con alcuni lampi di classe e velocità), un Sanford impreciso e chi come Carrick e Sgarbossa ha mostrato cose buone ad altre decisamente meno ma probabilmente figlie dell’adattamento all’hockey europeo.

(PostFinance/KEYSTONE/Peter Schneider)

Tutto sommato si è visto il Lugano annunciato da Tomas Mitell in questi giorni di vigilia, volenteroso, lottatore (soprattutto dal secondo tempo, dopo una prima frazione troppo timida) e ancora acerbo sul piano dello sviluppo di gioco, frenato anche da qualche giocatore come Kupari e Sanford non certo al picco della loro forma.

I margini di miglioramento di questa squadra sono piuttosto ampi, probabilmente già dall’esordio casalingo di venerdì contro lo Zugo vedremo qualcosa di diverso e capiremo la direzione che può prendere questo inizio di campionato dopo un esordio difficile comprensibilmente temuto da molti. I segnali sono discretamente incoraggianti, il punto non è da buttare via perché anche la scorsa stagione abbiamo imparato quanto questi punticini che il Lugano faticava a trovare potrebbero diventare preziosi più in là con il tempo. E allora avanti a testa bassa.


IL PROTAGONISTA

Attilio Biasca: Già nella partita di esordio in campionato ha mostrato come la scelta sorprendente di lasciare Zugo potrebbe rivelarsi pagante. Schierato in prima linea da Rönnberg, il giovane attaccante ha mostrato lampi di classe per tutta la partita (in combutta con l’altro ragazzino terribile Ludvig Johnson) e ha messo la ciliegina sulla torta con il game winning goal all’overtime. Gran bel modo di presentarsi ai suoi nuovi tifosi.


HIGHLIGHTS

Click to comment

Altri articoli in Lugano