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Lugano

Il Lugano ha l’obiettivo dei playoff: “È la nostra identità, e il club che vogliamo essere”

Durante la conferenza stampa è stato annunciato il rinnovo del naming della pista con Cornèr Bank sino al 2039. La presidente Mantegazza è aperta ad altri investitori per tenere la squadra competitiva

LUGANO – A meno di una settimana dal primo ingaggio ufficiale, il Lugano si è presentato con ritrovato slancio nella consueta conferenza stampa di inizio stagione, in cui non sono mancate le novità e gli spunti per inquadrare un’annata che il club bianconero vuole sia di una decisa rivalsa.

“Abbiamo lavorato molto per reagire ad una stagione che ci aveva deluso profondamente“, ha debuttato la presidente Vicky Mantegazza. “Oggi posso dirmi fiduciosa che tutte le persone che amano il nostro club potranno condividere bei momenti alla pista e ritrovare entusiasmo”.

Mantegazza ha proseguito annunciando l’uscita dal CdA di due elementi, ovvero Gabriele Zanzi (presente dal 2021 ed anche vicepresidente unitamente a Näser) e Claudio Broggini (dal 2015). “La visione strategica è tracciata e la gestione operativa funziona, dunque non ci mettiamo fretta o pressione per trovare dei sostituti”, è stato spiegato.

Una dichiarazione importante è inoltre stata dedicata al futuro. “La mia volontà è di continuare a scrivere pagine del club con impegno e sostegno, ma personalmente ed anche con il CdA siamo consapevoli che il contesto sportivo ed economico attuale richiede risorse finanziarie significative. Per essere chiara, l’HC Lugano è aperto a nuove persone ed investitori che abbiano il piacere di mantenere competitiva la prima squadra, e garantire un futuro solido ad un club che dà lavoro a oltre 100 persone e permette a più di 400 ragazzi di praticare lo sport che amano. Questo non è un appello, ma una precisazione”.

La parola è poi passata al CEO Marco Werder, che ha fornito qualche informazione in più su quelli che vengono considerati quattro pilastri per influenzare i ricavi del club. In termini di gastronomia il Lugano è penultimo nella lega in termini di posti a sedere per mangiare nell’arena (425, meglio solo del Kloten), su una media di lega di 886 posti, ovvero circa il 10% delle capienze delle varie piste.

“Se proiettiamo il dato su una spesa media di 35 CHF per persona, per circa 30 eventi all’anno, parliamo di una perdita di ricavi di circa 700’000 fr rispetto alla media, e con le grosse arene il divario può arrivare sino a 2 milioni”. Il Lugano ha in questo senso poco spazio di manovra, ma verrà rinnovato il concetto di food truck all’esterno e amplierà ulteriormente il tendone a ovest della pista.

Buona invece la sezione dell’hospitality, con un’occupazione del 93% sui 344 posti di lounge disponibili. In termini di ticketing è stato introdotto l’abbonamento digitale, “un grosso passo per dare un ulteriore servizio ai tifosi. Questo accelererà il processo d’entrata, e soprattutto permetterà di condividere tramite il proprio abbonamento i biglietti delle singole partite con amici e parenti, nel caso non si possa essere presenti alla pista”.

Il club ha annunciato 3’808 abbonati, con un tasso di rinnovo del 95% rispetto alla passata stagione. “Siamo coscienti del potenziale di crescita e possiamo fare meglio. Ci saranno quattro serate dedicate agli studenti, le aziende avranno sempre la possibilità di fare delle attività di team building durante le partite, e saremo ancora presenti nelle scuole, e agli eventi cittadini e cantonali con il nostro truck “HCL on the road”. Si apriranno inoltre nuove possibilità ad esempio grazie alle Olimpiadi che si svolgeranno vicino a noi”. Su quest’ultimo punto è stato annunciato che la Nazionale canadese femminile si allenerà da fine gennaio a Lugano.

Guardando al futuro, l’annuncio più importante è però stato quello relativo al rinnovo del naming della pista con Cornèr Bank, che ha ribadito il suo sostegno al club sino al 2039. “Un segnale forte, che ci dà l’opportunità di pianificare e lavorare verso il futuro”.

Il general manager Janick Steinmann si è poi concentrato sugli aspetti sportivi. “Avevamo tanto su cui lavorare, e visti i tanti cambiamenti il focus non è andato sui risultati delle partite di preparazione. Il processo era centrale, così come il modo in cui lavoriamo assieme. Ci sono tante cose che dobbiamo testare, e vedere come funzionano, compreso ovviamente il gioco sul ghiaccio. In generale sono contento di dove siamo, anche considerando gli infortuni che considero comunque normali in questa fase. In vista del debutto di martedì contiamo di avere grossomodo la squadra al completo: Fazzini, Kupari e Lee si stanno allenando, mentre Sekac si è infortunato martedì e stiamo ancora attendendo i risultati dei test medici”.

Steinmann ha individuato nel team building l’aspetto più importante di questo preseason, dopo aver portato tramite il mercato diversi giocatori con mentalità team first. “Il miglior team building avviene quando perdi qualche partita, e vedi come trovare soluzioni assieme. Abbiamo sinora investito molto tempo nell’affrontare diversi argomenti, e siamo contenti dello stato dello spogliatoio. Dovremo essere pronti per quando la pressione sarà alta”.

In termini di sistema di gioco, l’ultima partita è stata considerata come la prima in cui la squadra si è espressa in maniera vicina al sistema che si vuole impostare. “Abbiamo lavorato duro e in maniera strutturata in difesa, e avuto tanto tempo offensivo. Ovviamente allo staff sta richiedendo tempo implementare il nuovo sistema, è un processo ma in futuro i giocatori dovranno eseguire il tutto senza dover pensare. I primi passi in questo senso sono stati fatti”.

Si è poi chiuso con l’obiettivo sportivo, che è quello di tornare a giocare i playoff. “Dobbiamo affrontare chi siamo e chi vogliamo essere come club”, ha concluso Steinmann. “Fans, media e sponsor hanno aspettative, ma soprattutto noi all’interno vogliamo tornare lì. È la nostra identità. Ma sappiamo che sarà una via lunga, e con degli ostacoli da superare”.

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