
L’inizio della stagione 2025/26 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le squadre che compongono il massimo campionato svizzero.
Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.
FRIBORGO

La rosa 2025/26
PORTIERI
Reto Berra, Loic Galley, Elijah Neuenschwander
DIFENSORI
Michael Kapla (🇺🇸), Simon Seiler, Benoit Jecker, Patrik Nemeth (🇸🇪), Alessio Guignard, Yannick Rathgeb, Ludvig Johnson, Maximilian Streule, Andrea Glauser
ATTACCANTI
Marcus Sörensen (🇸🇪), Lucas Hedlund, Attilio Biasca, Henrik Borgström (🇫🇮), Samuel Walser, Christoph Bertschy, Lucas Wallmark (🇸🇪), Kevin Nicolet, Jeremi Gerber, Julien Rod, Sandro Schmid, Kevin Etter, Julien Sprunger, Jan Dorthe, Jacob de la Rose (🇸🇪), Nathan Marchon

(PostFinance/KEYSTONE/Anthony Anex)
L’ultima stagione era stata di transizione per il Friborgo, che aveva accettato di vivere un anno in “modalità provvisoria” in attesa dell’annunciato arrivo di coach Roger Rönnberg, e le emozioni non erano mancate. Dopo un avvio da incubo sfociato nell’inevitabile licenziamento di Emond, la squadra aveva saputo rilanciarsi sotto la guida di Lars Leuenberger, vincendo la Coppa Spengler e sfruttando poi l’onda di entusiasmo per qualificarsi direttamente ai playoff. Il cambio di marcia era stato evidente e, senza l’assurda pressione che si era creata la stagione precedente, il Gottéron ha eliminato i rivali del Berna e poi portato il Losanna sino a Gara 7 di semifinale.
Un cambio di capitolo ed un certo ricambio generazionale erano però doverosi e necessari per il club burgundo, che con l’arrivo del tecnico svedese ed alcune operazioni di mercato mirate – tra cui alcune volte a ringiovanire i ranghi – si ripresenta ora con l’energia giusta per vivere una buona stagione. L’entusiasmo nell’ambiente dei dragoni sarà come di consueto altissimo – da due stagioni filate la BCF Arena è esaurita in ogni singolo match – e, ripensando agli scorsi playoff, gli infortuni che avevano messo fuori causa De la Rose e Wallmark non hanno fatto altro che alimentare un desiderio di rivalsa.

Il mercato ha visto diversi nomi in uscita, con in particolare l’esperienza di Gunderson e Diaz che verrà a mancare, oltre alla fisicità di Dave Sutter. Gli ingaggi perfezionati da Gerd Zenhäusern permetteranno però di ridistribuire i ruoli ed avere un po’ di sangue fresco in rosa, considerando anche che giocatori come Vey, Lilja oppure Borgman erano buoni elementi ma non eccezionali. Durante l’estate è poi stata regolata anche la questione di Killian Mottet, caduto in un buco nero che era diventato ingombrante e di difficile gestione.
Sul fronte della retrovia la firma del nazionale Andrea Glauser e di un giovane talento come Ludvig Johnson – fresco di premio come rookie of the year – contribuiscono ad una base svizzera di livello, a cui si aggiungerà un elemento difensivo come Nemeth ed uno più dinamico come Kapla. Il tutto – ricordando anche le presenze di Rathgeb, Jecker e Streule – restituisce sulla carta un reparto completo e funzionale, che dovrà però anche ritrovare i suoi equilibri visto il ruolo importante che avranno i quattro nuovi arrivati.
L’obiettivo di questi cambiamenti è quello di far fare un passo avanti all’intero reparto, che sia in termini difensivi che per impatto al gioco offensivo non aveva particolarmente brillato. Il Gottéron era infatti stata la seconda peggior squadra per gol arrivati dai difensori (solamente 17), il che non ha dato mano ad un attacco che si era posizionato come il terzo peggiore dell’intera lega (peggio hanno fatto solo Bienne e Ajoie) a risultato anche della penultima percentuale al tiro.
Il Gottéron aveva però saputo compensare alcuni aspetti problematici grazie ad una buona compattezza, che aveva infatti visto la squadra risultare come la migliore per tiri concessi agli avversari (meno di 25 a partita) e la più efficace in copertura dello slot.
ARRIVI
Andrea Glauser (D, Losanna)
Attilio Biasca (F, Zugo)
Ludvig Johnson (D, Zugo)
Patrik Nemeth (D, Berna)
Henrik Borgström (F, HV71)
Michael Kapla (D, Rögle BK)
Lucas Hedlund (F, Rapperswil)
PARTENZE
Dave Sutter (D, Ginevra)
Ryan Gunderson (D, ritiro)
Andreas Borgman (D, HV71)
Raphael Diaz (D, Zugo)
Mauro Dufner (D, Rapperswil)
Dominik Binias (F, Turgovia)
Jakob Lilja (F, Löwen Frankfurt)
Linden Vey (F, Vienna Capitals)
Santiago Näf (F, Coira)
Killian Mottet (F, Ajoie – prestito)
STRANIERI
Jacob de la Rose (F, 🇸🇪)
Marcus Sörensen (F, 🇸🇪)
Lucas Wallmark (F, 🇸🇪)
Patrik Nemeth (D, 🇸🇪)
Henrik Borgström (F, 🇫🇮)
Michael Kapla (D, 🇺🇸)

(HCFG)
Il nuovo sistema di gioco introdotto da Rönnberg dovrà essere costruito su un gruppo di attaccanti per buona parte confermato dallo scorso anno, con però l’innesto di un Henrik Borgström che presenta un mix di tecnica e forza fisica che sembra ideale per essere efficace in un attacco muscolare come quello dei dragoni. Al centro la struttura della squadra è infatti parecchio solida con la presenza di Wallmark e De la Rose – che nella passata stagione avevano trovato la loro perfetta dimensione – e completata da Walser, senza dimenticare alcuni elementi polivalenti che possono all’occorrenza giocare nel mezzo.
I dragoni potranno contare nuovamente su una buona profondità grazie a vari elementi svizzeri di livello, su tutti Christoph Bertschy e Sandro Schmid, anche se attorno a quest’ultimo la pendenza del contratto in scadenza potrebbe essere un elemento di distrazione. Una certa pericolosità la mantiene anche il veterano Sprunger – il cui utilizzo andrà dosato nella maniera giusta – mentre l’innesto di un giovane talento come Attilio Biasca farà da spinta in una rosa che inizia finalmente ad imbastire un ricambio generazionale.
I vari Jan Dorthe, Kevin Etter, Kevin Nicolet, Julien Rod e Lucas Hedlund hanno tanta voglia di mettersi in mostra, ed assicureranno grande competizione in un bottom six che si comporrà anche in seguito a questa dinamica. In generale c’è insomma un buon mix in termini di età ma anche per profili diversi, con un’ossatura centrale fisica ma anche ali dalle buone mani.

Più delicata invece la situazione dei portieri. Il veterano Reto Berra sarà nuovamente il chiaro titolare e l’uomo su cui si appoggerà la squadra nella grande maggioranza delle serate, anche se per lui i 39 anni sono dietro l’angolo ed una flessione deve essere messa in conto. Berra è infatti reduce da una regular season in cui è stato il portiere più impiegato della lega, con 42 partite iniziate da titolare e quasi 2’600 minuti di ghiaccio. Considerando anche la Coppa Spengler – che sarà nuovamente in programma – e poi un impiego in ogni partita di playoff, il portiere aveva reagito bene, ed anzi nel post season aveva elevato il suo gioco arrivando a numeri eccellenti (14 partite con il 93.30% di interventi a 1.89 GAA!).
Il veterano è inoltre già consapevole di essere alla sua ultima stagione alla BCF Arena, e che il suo futuro sarà a Kloten, mentre il Gottéron si è messo al sicuro dalle insidie del mercato assicurandosi Ludovic Waeber per i prossimi quattro anni.

Considerando questi fattori – soprattutto in un anno olimpico con un calendario dunque più intenso – sarà dunque interessante verificare se il carico di Berra verrà diminuito per favorire l’inserimento del 23enne Loic Galley, lo scorso anno capace di far registrare buoni numeri (94% di interventi e 1.3 reti incassate) su un campione però piccolissimo di sei partite disputate. In SL a Turgovia aveva però fatto bene e Patrick Fischer lo ha pure convocato per il recente Prospect Camp, e sarà interessante osservare che livello riuscirà a portare se sollecitato con più frequenza nella massima lega.
Il Gottéron guarda dunque alla nuova stagione con tanti motivi per poter credere in un’annata positiva. L’arrivo in panchina di Rönnberg ed una rosa dalla buona profondità e qualità sono le premesse per una stagione più regolare rispetto al burrascoso – ma comunque entusiasmante – passato campionato, con anche un’età media che è stata ritoccata verso il basso. Alcune variabili da verificare cammin facendo determineranno sino a che punto questa squadra potrà effettivamente spingersi, ma rispetto ad un anno fa il gruppo costruito da Zenhäusern sembra presentare premesse migliori.
MIGLIOR INNESTO

Andrea Glauser: Essere riusciti ad ingaggiare un difensore della Nazionale è stato un ottimo colpo per il Friborgo, che ha compensato la partenza di alcuni elementi – Diaz su tutti – con uno degli elementi migliori presente sul mercato svizzero. Glauser completa inoltre bene un reparto che vede anche elementi più offensivi come Rathgeb oppure il giovane Johnson, e mette le basi anche per le stagioni a venire.
ADDIO DOLOROSO

Ryan Gunderson: Dal punto di vista sentimentale veder partire Killian Mottet ha sicuramente fatto male, ma in termini puramente sportivi dopo la passata stagione, sarà l’assenza di Gunderson quella che probabilmente verrà sentita maggiormente. L’americano era infatti il giocatore più impiegato in assoluto, un leader in tutti i sensi ed anche uno dei principali attori del powerplay. Dal mercato è arrivato chi può sostituirlo sul ghiaccio, ma in termini di leadership era un elemento unico.
FATTORE X

L’impatto dello staff: A Friborgo si è reduci da un paio di anni complicati, prima con la presenza di Dubé che per diverso tempo aveva creato discussioni, e poi con l’arrivo “a tempo” di Emond che era stato licenziato a stagione in corso. Un profilo di alto rilievo come quello di Rönnberg dovrebbe portare anche tranquillità ed unità di intenti, elementi fondamentali per un club come il Gottéron che punta tanto sulla compattezza del proprio gioco.
La classifica di HSHS
1. _________
2.
ZSC LIONS
3. _________
4.
DAVOS
5. _________
6.
FRIBORGO
7. _________
8. _________
9.
BIENNE
10. _________
11. __________
12.
LANGNAU
13. __________
14. __________


