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Ambrì Piotta

De Luca: “Le mie aspettative hanno portato a frustrazione, ora penso solo a lavorare”

L’italiano vuole fare un passo avanti nella sua terza stagione: “Parto senza pensare a precise ambizioni, ma voglio mostrare di poter fare la differenza. Lo scorso anno non era stato brillante per punti, ma ho imparato molto”


BELLINZONA – Sono diversi gli elementi in casa Ambrì Piotta che, dopo la passata stagione, hanno sicuramente voglia di dimostrare di poter dare di più. Tra di loro c’è il giovane Tommaso De Luca, che alla sua terza stagione in biancoblù avrà la chance di conquistare un ruolo importante.

“Questa prima partita penso sia andata abbastanza bene, come prima uscita è stata positiva”, ci ha raccontato il 20enne italiano dopo l’amichevole con i GDT Bellinzona Snakes. “Abbiamo già visto alcuni aspetti su cui possiamo lavorare, e c’è stata la possibilità di fare qualche test a livello tattico. Il risultato in queste partite conta poco, il vero scopo è provare le combinazioni delle linee e i vari aspetti del nostro gioco. Fisicamente siamo messi bene, ma reduci da due settimane di training camp molto dure e intense”.

Con che ambizioni guardi alla tua terza stagione? Abbozzando il lineup c’è sicuramente un posto nel top six da prendere…
“Quest’anno ho deciso di non farmi troppe aspettative. Lo scorso campionato le avevo messe a un livello un po’ troppo alto, e questo ha solo contribuito ad aumentare la mia sensazione di frustrazione. Sicuramente voglio dare il massimo e dimostrare di poter fare la differenza in questa lega”.

La tua passata stagione come l’avevi valutata? Dopo il primo anno ti aspettavi una progressione più marcata?
“Sicuramente a livello di punti non era stata una stagione brillante, ma in termini di gioco e fisicità penso di aver fatto passi avanti rispetto al primo campionato. Ho imparato tanto e, in varie circostanze, mi sentivo più sicuro nelle mie azioni, valutando anche meglio quando prendere certe iniziative o meno. Nel prossimo campionato spero di trovare un mix tra questi miei primi due anni, per dare il massimo del mio potenziale all’Ambrì”.

A quanto pensi alla possibilità di andare alle Olimpiadi? Dev’essere una motivazione eccezionale…
“Indubbiamente. Se dovessi riuscire a ottenere la convocazione, sarebbe una grandissima emozione e fortuna poter far parte di quel torneo. Dovrò dare tutto per riuscirci, anche pensando ai prossimi due tornei, e poi vedremo come andranno le cose. Diego Kostner ha avuto la fortuna di essere già stato chiamato a giugno, ora tocca a me!”.

Tuo fratello Jacopo vivrà presto un’esperienza simile alla tua, trasferendosi in Nordamerica. Che consigli gli hai dato? In confronto a te, che giocatore è?
“Gli ho detto di essere molto forte mentalmente, perché lì il livello di intensità è più alto e la testa è molto importante. C’è tanta concorrenza, bisogna sempre essere flessibili e accettare le ‘sberle’, per poi andare avanti a lavorare. Ma sono sicuro avrà una buona stagione, ha le qualità per fare bene. Come attaccanti siamo abbastanza simili, entrambi offensivi, anche se lui – considerando la sua età – è fisicamente più forte, ma dovrà lavorare perché ovviamente mancano degli step per arrivare a una lega di adulti”.

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