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Nonostante l’assoluzione, la NHL per ora non permetterà il ritorno dei giocatori coinvolti

TORONTO – Nonostante la completa assoluzione nel processo per aggressione sessuale legato a fatti del 2018, i cinque ex membri della Nazionale canadese Under 20 non potranno tornare immediatamente a giocare in NHL.

La lega ha infatti annunciato che Michael McLeod, Carter Hart, Alex Formenton, Dillon Dubé e Cal Foote saranno considerati non eleggibili a scendere in pista fino a quando non verrà conclusa una revisione interna del caso.

La decisione è arrivata poche ore dopo la sentenza della giudice Maria Carroccia, che ha dichiarato i cinque non colpevoli di tutte le accuse legate a un incontro con una donna in una stanza d’albergo a Londra (Ontario), avvenuto sette anni fa.

La NHL ha definito le accuse “molto inquietanti” e il comportamento dei giocatori “inaccettabile”, anche se non ritenuto penalmente rilevante. “Rivedremo attentamente le conclusioni della giudice – ha spiegato la lega – e durante questa analisi, i giocatori coinvolti resteranno inidonei a giocare”.

La NHLPA ha reagito criticando la posizione della lega, sottolineando come questa scelta sia in contrasto con quanto previsto dall’accordo collettivo: “Dopo aver perso oltre una stagione intera, i giocatori dovrebbero ora avere la possibilità di tornare al lavoro. Stiamo affrontando la questione con la lega e non commenteremo oltre”.

McLeod, Hart, Dubé e Foote erano ancora attivi in NHL al momento dell’arresto nel 2024, mentre Formenton – ex attaccante degli Ottawa Senators – non gioca nella lega dal 2022. Nella stagione 2024/25 McLeod e Dubé hanno proseguito la carriera nella KHL, Foote ha giocato in Slovacchia mentre Formenton è restato fermo.

Resta ora da capire se, al termine della revisione, la NHL concederà il reintegro dei giocatori, o se le valutazioni su immagine, sponsor e rapporti con la comunità prevarranno sulle considerazioni puramente sportive.

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