CONNOR CARRICK
Età: 31
Posizione: D
Altezza: 180 cm
Peso: 87 kg
Shoots: right
Provenienza: Bakersfield Condors (AHL)
Draft: 2011, quinto turno, 137esima scelta, Washington Capitals
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇺🇸
Offensivo, tenace ma con qualche amnesia
Connor Carrick, statunitense classe 1994, è il nuovo difensore straniero dell’Hockey Club Lugano. Janick Steinmann si affida a questo agile “puck mover” offensivo per cercare di sfatare la maledizione del difensore straniero al suo primo tentativo nel club bianconero.
Il profilo di Carrick non è uno di quelli chiacchierati o che hanno fatto sobbalzare dalla sedia gli addetti ai lavori, ma aldilà delle questioni tecniche, anche per lui come già sottolineato nella scelta di Sgarbossa, il profilo caratteriale ha avuto il suo grande peso nella scelta.
Il Lugano negli ultimi anni si è infatti spesso scontrato con nomi altisonanti ma caratterialmente deboli o che si sono fatti sopraffare dalle prime difficoltà di un campionato svizzero spesso sottovalutato, con Carrick si spera che la sua personalità positiva e la costante voglia di emergere ed essere di esempio agli altri possano essere alla chiave del successo.
Ovviamente il 31enne non è stato scelto a caso sul piano tecnico, essendo un giocatore capace di dare il via alla manovra offensiva e di terminarla con inserimenti veloci e un tiro potente, oltre ad essere stato anche un’opzione in power play nei suoi anni migliori in NHL (ai New Jersey Devils in particolare) e tra i più utilizzati in AHL, un difensore capace di mettere a segno ben 163 punti nelle sue ultime quattro stagioni nella seconda lega nordamericana.
D’altro canto se un profilo come il suo, il quale cerca anche di usare il fisico in maniera costante e a volte “intimidatoria”, non ha sfondato in NHL è per colpa di una stazza comunque insufficiente, alcune amnesie con il disco sul bastone o per alcuni rischi di troppo che nella massima lega mondiale vengono pagati a caro prezzo. Chiuse per ora le porte della NHL, Carrick cerca il rilancio in Svizzera e a detta di Steinmann il difensore è nel momento giusto per regalare al Lugano il massimo delle sue potenzialità offensive e di leadership.
La NHL sembra a portata di mano
Cresciuto nelle giovanili della zona di Chicago, il nativo dell’Illinois approda in età U17 nei programmi di sviluppo giovanile di USA Hockey, giostrando negli USNTDP Juniors e guadagnandosi anche le selezioni per le nazionali U17 e U18, disputando i mondiali di categoria con gli USA vincendo l’oro con la U18.
Selezionato per giocare in OHL, Carrick viene scelto dai Guelph Storm, ma viene immediatamente scambiato ai Plymouth Whalers in ragione di “interessi personali del giocatore e motivi tecnici della franchigia”, ma ai Whalers Carrick mette subito in luce le sue qualità offensive con 62 punti in 83 partite tra regular season e playoff
Draftato al quinto turno dai Washington Capitals, Carrick firma il suo primo contratto di NHL con formula entry-level della durata di tre anni a partire da settembre 2013, e il 3 ottobre il difensore segna il suo primo gol nella massima lega in una vittoria contro i Calgary Flames.
Carrick passa comunque la maggior parte del tempo in AHL dove mostra ottimi numeri, e dopo aver disputato anche un Mondiale U20 con gli USA viene scambiato con l’ex ginevrino Daniel Winnik e una scelta al quinto turno del draft in un affare che lo porta ai Toronto Maple Leafs.
Con i canadesi scende in pista inizialmente per sedici partite nella stagione 2015/16, ma è ai Marlies in AHL che tira fuori le cose migliori, con 23 punti in 20 partite e il miglior bottino di punti, gol e assist tra i difensori di AHL nei playoff di Calder Cup.
“Fare parte di una Original Six come i Leafs è qualcosa di fantastico – afferma Carrick a Hockey Night in Canada – già il fatto di essere arrivato in NHL per me era un sogno, ma poter giocare per una franchigia storica è quanto di meglio potessi sperare”.
La miglior stagione in maglia Leafs per Carrick è la seguente, quando gioca 67 partite di regular season e 6 di playoff, con 8 punti, un bilancio di +8 e una media di 16’20 di gioco con la squadra allenata da Mike Babcock.
Nell’annata 2017/18 scende sul ghiaccio con i Leaf per altre 47 partite, guadagnandosi il rinnovo del contratto per una stagione a 1.3 milioni di dollari, ma la rivoluzione messa in atto in primavera dal nuovo GM Kyle Dubas lo mette nella lista dei waivers in funzione di una riduzione della rosa per fare spazio salariale.
Superati i waivers, Carrick viene girato ai Dallas Stars, con i quali gioca solo 14 partite prima di infortunarsi al piede, e appena dopo il rientro e essere stato mandato in AHL per riprendere la forma, viene scambiato ai New Jersey Devils.
Sempre con la valigia in mano
Con i Devils sembra esserci il nuovo rilancio, ma dopo una ventina di partite promettenti, ricomincia il “gioco della valigia” tra NHL e AHL, e alla fine della stagione 2020/21, Carrick firma da free agent con la nuova franchigia dei Seattle Kraken, i quali lo girano per tutta la stagione ai Charlotte Checkers dove continua a mantenere un ottimo rendimento con 32 punti in 59 partite di regular season.
La musica non cambia nemmeno dopo l’accordo con i Boston Bruins, con i quali gioca una sola partita a fronte di una stagione a Providence (45 punti), e si ripete di nuovo con il ritorno ai Kraken (42 punti con Coachella), per finire con l’ennesimo tentativo stavolta con la franchigia degli Oilers (41 punti a Bakersfield), con un ritorno in NHL che sembra sempre sbattere contro un muro ma una regolarità di rendimento in AHL in squadre diverse che ben pochi possono vantare.
Attento alla salute degli atleti
Fuori dal ghiaccio Carrick è promotore della salute degli atleti professionisti e ha gestito un podcast chiamato The Curious Competitor dove ospita medici, atleti, preparatori, psicologi per discutere di metodi di allenamento, alimentazione e salute mentale.
Su quest’ultimo aspetto Carrick è particolarmente attento: “Da bambino soffrivo di vari tic neurologici – ha ammesso durante una puntata del podcast – che si aggravavano quando ero sotto pressione e durante lo sport. Ho saputo lavorare su tutto questo per incanalare quell’ansia e trasformarla in energia positiva. Per via di questa mia esperienza oggi sono interessato al tema della salute a tutto tondo”.
Con ogni ospite del podcast, Carrick vuole approfondire esperienze, percorsi e lezioni apprese per imparare a vivere lo sport con maggior serenità, passione e determinazione.


